Consiglio di amministrazione Scott: bodyguards e polizia

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Ha preso una piega da serie Netflix la saga di Scott. Dopo le vicissitudini tra soci di cui abbiamo dato conto, l’atmosfera sembra essersi fatta ancora più tesa dalle parti della tranquilla Givisiez.

Il 3 aprile scorso è stata chiamata la polizia nella sede centrale della Scott a Givisiez, nel canton Friburgo. Il Berner Zeitung riferisce ora che è stato l’azionista di minoranza Beat Zaugg a chiamarla. Secondo il giornale svizzero ciò sarebbe dovuto al fatto che i rappresentanti dell’azionista di maggioranza della Scott, la sudcoreana Youngone, si sono presentati nella sede centrale con guardie di sicurezza presumibilmente armate.

Il 31 marzo scorso è uscito un annuncio in cui si diceva che Zaugg era stato sostituito come CEO di Scott Sports dal suo consiglio di amministrazione e che Juwon Kim era stato nominato nuovo CEO. Zaugg ha detto il giorno successivo che questo annuncio non è arrivato da Scott Sports ed è stato fatto tramite un’agenzia di pubbliche relazioni che lavora per Youngone.

Due giorni dopo la polizia è stata chiamata al quartier generale di Scott per occuparsi di una controversia che il portavoce della polizia di Friburgo ha definito “una disputa tra dirigenti“. Ha aggiunto che nessuno è stato ferito o arrestato e che la polizia è stata chiamata sul posto per “trovare un modo per aprire una discussione e far sì che le persone si capissero“.

Scott e Youngone lavorano insieme dal 1997 e nel 2013 i sudcoreani hanno acquistato una prima quota del 20% di Scott, nel 2015 ne hanno acquistato una maggioranza esigua con una quota del 50,01%. Secondo il Berner Zeitung Zaugg ha mantenuto una quota di circa il 47% e il resto è di proprietà del management.

Dopo non essere riuscito a ottenere un prestito da Credit Suisse per coprire gli acconti, Scott si è rivolto a Youngone per ottenere un prestito di 150 milioni di franchi svizzeri da restituire alla fine del 2023 con un tasso di interesse del 4,6%.

Il passo successivo è stata la rimozione di Zaugg come CEO, ma a dire dello stesso non lo hanno licenziato correttamente, e pertanto rimane l’amministratore delegato del marchio. I coreani a quanto pare non ci stanno e si sono presentati con tanto di bodyguards armate tra Foil e Addict. Quindi l’intervento della polizia.

In attesa del prossimo episodio.

Commenti

  1. andy_g:

    Di certo non è un segnale che tranquillizzi l'acquirente.
    La Scott evidentemente è mal gestita perché tecnicamente ha bici di notevole qualità
  2. Se quello che è scritto nell'articolo è vero, l'ex CEO Beat Zaugg è un coglione.

    Negli anni vende le quote a Youngone Ltd e rimane sotto la quota di maggioranza, in difficoltà a causa di un bilancio in ribasso del 60% chiede un prestito alla Banca di Svizzera che gli viene negato e si fa prestare i soldi da chi detiene il 50% delle quote., la Yougone Ltd. A casua di un non adempimento contrattuale da parte di Beat Zaugg, Youngone Ltd nomina un nuovo CEO e chiede a Beat Zaugg di onorare il debito cedendo tutte le quote di Scott.


    Ma cazzo, se un Istituto di Credito non ti concede un prestito perchè reputa che non sei in grado di onorarlo, cosa ti spinge ad andare dagli strozzini?

    La colpa è di noi Europei che svendiamo pezzo dopo pezzo l'eccelenze del nostro paese per cercare di arrichirci sempre di più a persone che hanno solo lo scopo di impoverirci.

    Ma l'Italia che ha svenduto per prima manifattura e metalmeccanica non ha insegnato nulla agli altri paesi europei?
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