Kristen Faulkner vince l’oro sorprendendo le favorite

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L’americana Kristen Faulkner ha vinto l’oro olimpico dopo un attacco ai -3,3km della corsa in linea femminile, al termine della lunga gara su strada dei giochi olimpici. L’olandese Marianne Vos si è classificata seconda, davanti alla belga Lotte Kopecky in uno sprint ristretto finito al fotofinish. Quarta l’ungherese Blanka Vas.

Corsa con finale da sogno per Faulkner, 31enne nativa dell’Alaska, laureata ad Harvard in informatica, che solo nel 2017 ha intrapreso il ciclismo come sport, dopo il canottaggio. Nel 2022 è entrata nel WTW con la BikeExchange-Jayco dopo aver vinto i giochi panamericani. In solo 2 anni da professionista ha vinto come successi più importanti una tappa al giro di svizzera, due tappe al giro d’Italia, una tappa alla Vuelta, il titolo nazionale su strada ed ora l’oro olimpico.

Commenti

  1. BDC-MAG.COM:

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    ha meritato, è soprattutto grazie a lei se la kopeky è rientrata sulla fuga. quando tirava l'americana guadagnavano, con la lotte a tirare rimanevano a stessa distanza. intelligentissima a partire senza nemmeno rifiatare, ma sfruttando l'attimo di scoramento per le due riprese e di rifiato per la lotte dopo l'inseguimento.
    zitta zitta ha corso sulle ruote fino ai 20-25km che gli occhi erano su altri e poi ha inseguito la medaglia d'oro e piazzato la stoccata al momento giusto.
    il tutto senza radioline! a conferma di un intelligenza tattica e gestione gara superiore alle altre.
    gara bellissima.
    Nel wt dovrebbero aumentare le gare senza radio, anche tra gli uomini. ne vedremo delle belle.
  2. Brava Faulkner, e brava anche Blanka Vas, peccato per la (meritata) medaglia sfumata per centimetri dopo una gara condotta alla grande.
    Vos sempre immensa, Kopecky una 'macchina infernale' sui due recuperi; hanno però sbagliato nel rifiutare il cambio all'ungherese al momento dello scatto dell'americana. Errore di presunzione di due grandissime, o forse anche loro erano in riserva.

    Qualche considerazione sulle azzurre.
    Finora le prestazioni dell'Elisa di Ornavasso (grandissima, ma alla fine ogni tanto è umana anche lei) hanno fatto passare in secondo piano il problema che tra infortuni gravi (Cavalli, Balsamo, Guazzini, Bertizzolo), inspiegabili involuzioni (Persico, Paladin, in parte Paternoster) e promesse mai del tutto sbocciate (Realini, Gasparrini, Barale, Ciabocco, Masetti) non abbiamo punte di rilievo, forse solo Consonni per gli sprint (quando non c'è la Wiebes, però).
    E manca tutta una generazione di giovanissime, se si eccettua il talento di Federica Venturelli, che però ha solo 19 anni e non si sa in prospettiva quanto vorrà dedicarsi al ciclismo, mentre Valentina Corvi pare indirizzata verso le ruote grasse.
    Effetto dello spostamento di Salvoldi al settore maschile, della chiusura della Valcar o di qualcos'altro?
    Intanto la Francia, in prospettiva, è messa molto meglio di noi (Muzic, Bego, Gery, Berteau, LeNet, Bunel…), le britanniche hanno delle giovani fortissime (Ferguson, Sharp, Wolff, Z. Backstedt), persino il Belgio, fino a qualche anno fa nazione negletta al femminile, ha delle buone promesse (Moors, De Wilde, Goossens, De Schepper, van Sinaey), come pure la Germania (Niedermaier, Bauernfeind, Riedmann), le ragazze degli antipodi (Cadzow, Bradbury, Fisher-Black) e pure il Canada con le gemelle Holmgren e la giovanissima Carrier.
    Senza ovviamente contare l'Olanda: van Anrooij, Pieterse e van Empel hanno solo ventidue anni, ed alle loro spalle il solito serbatoio inesauribile di talenti (S. van Rooijen, Reijnhout, Vinkle, Souren, M. Knaven...).

    Insomma, vedo a rischio per il futuro il nostro secondo posto nel ranking per nazioni al femminile...
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