Nel settore delle bici aerodinamiche Giant, con la Propel, ha rilasciato dei dati che danno questa bici come dotata di aerodinamica e peso migliori della categoria.
La nostra prova si riferisce al modello Propel Adavanced 0, montato con gruppo trasmissione Ultegra DI2.
Le caratteristiche tecniche di questa bici sono evidentemente votate proprio a renderla il più aerodinamica possibile mantenendo un ottimo rapporto peso-rigidità.
Oltre alle forme del telaio, ottenute grazie ad un gran lavoro di simulazioni al computer, ma anche di testing in galleria del vento, denominato Aeroshaping System Technology, questa bici è stata sviluppata anche con il contributo di corridori come Mark Renshaw durante la sua militanza nella Blanco, ora Lotto-Jumbo.Nl.
Come specifiche tecniche principali troviamo quindi una forcella tapered 1’1/4″-1’1/8″ con cuscinetti oversize (è stata Giant ad introdurre per prima questa soluzione nel 2006).
La forcella è dotata di freni V-brake denominati SpeedControl e marchiati Giant , posizionati dietro la testa della stessa.
Stessa soluzione adottata per il posteriore, che è posizionato in modo “classico” con i perni sui foderi alti sotto la congiunzione col wishbone del carro, per cui i due foderi si raccordano al piantone. Il tutto per migliorare il coefficiente aerodinamico.
Il reggisella, sempre di forma marcatamente aerodinamica, ad ala, viene serrato da una vite a brigola posta nella parte posteriore dello stesso che va a chiudere un expander. La parte è dotata di una copertura in gomma.
Nella parte anteriore della bici troviamo componenti marchiati Giant, come l’attacco manubrio Connect e la piega Contact. Il passaggio del filo del gruppo elettronico che parte dalla centralina, posizionata sotto l’attacco manubrio, si inserisce nel tubo orizzontale con un passaggio cavo interno.
Come detto, la trasmissione è affidata a Shimano, con il gruppo Ultegra DI2 in versione completa.
Più in basso troviamo il massiccio raccordo del movimento centrale, denominato Powercore, con scatola 86mm.
Sul fodero inferiore sinistro si trova l’attacco per il sensore Ridesense, opzionale, che consente di monitorare cadenza e velocità tramite protocollo ANT+ integrandosi in modo molto pulito nella bici.
Il montaggio è tutto realizzato con componenti di casa Giant, compresa la sella, un modello che ricorda la Airone di Fizik, ma con una copertura molto “plastica” al tatto. Per finire le ruote, sempre Giant, modello SL1 Aero. Delle ruote di costruzione “ibrida” alluminio-composito con altezza cerchio 55mm. Tubeless compatibili, nel nostro caso erano gommate Giant P-SL1 da 23mm.
Geometria
La bici in prova era di taglia ML. Come si vede dalla tabella le geometrie sono decisamente “agonistiche”.
Prova
Dopo avere utilizzato la Propel in varie condizioni la sensazione prevalente è che sia decisamente una bici specifica, come d’altronde pare essere nelle intenzioni di Giant, che la propone principalmente come bici da criterium, le nostrane gare in circuito.
Il telaio è a prova di bomba in quanto a rigidità, in particolare laterale, e questo si fa apprezzare in discesa, dove la bici è sempre molto precisa. La geometria accentua questa caratteristica esaltandone l’agilità in cambi di direzione, ad esempio in tornanti in serie, pur senza essere “ballerina” o impegnativa.
La specificità di questa Propel è evidente anche nella scelta delle ruote. Le SL1 da 55mm non sono propriamente delle armi da salita con il loro peso, nude senza sganci, di 1,9kg. Anche in pianura, nei rilanci, i quasi 2kg si fanno sentire, portando il peso complessivo della bici a 8kg.
Oggi sul mercato esiste una pletora di ruote alto profilo dai pesi contenuti, e questa Propel ne gioverebbe sicuramente. Tra l’altro le SL1 di serie sono ruote con cerchio in alluminio coperto da una struttura in una plastica morbida con dei fori per far passare i raggi. Questi sono ben più larghi dei raggi, ma viene qualche dubbio sulla resa aerodinamica di questa soluzione.
Il componente che rende più specifico l’utilizzo della Propel è a mio avviso il freno anteriore. Nonostante dopo un po’ di utilizzo ci si abitui, la sua modulabilità non mi è parsa ottimale, o comunque non paragonabile a quella di un freno dual pivot standard. La potenza è fenomenale, ma proprio per questo è difficile riuscire a dosarla bene, in particolare per una certa mancanza di progressività alla leva. Ad esempio in staccate in discesa su asfalto non perfetto, con avvallamenti, è facile dosare non al meglio la forza sulla leva con conseguenti frenate “brutali”, proprio per via della esuberante potenza dei freni v-brake. Cosa che in circostanze come asfalto bagnato possono non essere simpatiche. Al posteriore, essendo anche il freno meno utilizzato, la cosa è meno evidente.
Questo a mio avviso limita un eventuale utilizzo a 360°, in particolare per chi voglia avere un’unica bici tuttofare. Ovviamente senza esagerare, in quanto abbiamo utilizzato la Propel anche in salita e senza problemi particolari, però mi sembra giusto sottolineare che, anche rimanendo in casa Giant, ci siano soluzioni più adatte ad un uso anche granfondistico.
D’altronde la Propel ha la propria ragion d’essere proprio in gare in circuito, anche se personalmente preferirei comunque una soluzione con freni standard, anche a costo di sacrificare un po’ l’aerodinamica della bici, che nel complesso non credo faccia una differenza abissale.
Per gare in circuito forse sarebbe più adatta una guarnitura 52-36 al posto della compact 50-34 montata di serie.
Nel complesso la Propel mi sembra possa essere una scelta eccellente per gare in circuito.
Prezzo versione Advanced 0 con Ultegra DI2: 3499eu