Il Trofeo Ses Salines-Felanitx, facente parte del circuito di gare di apertura della stagione europea a Mallorca, non è certo una gara che fa una carriera, ma la vittoria di ieri del francese Paul Magnier (Soudal-QuickStep) sta facendo parlare per vari motivi.
In primis oltralpe, dato che Magnier, 19 anni, è il più giovane francese a vincere una gara pro dal 1953, quando un certo Jacques Anquetil vinse Tour de la Manche, GP di Lugano e GP des Nations qualche mese più giovane di Magnier.
Ma sopratutto fa parlare perché per lui ha speso parole importanti uno degli storici talent-scout della QuickStep, Johan Molly, fiammingo, uno dei massaggiatori della squadra, ma con un occhio particolare nel trovare giovani promettenti, infatti è dal 2003 che cerca e scova talenti per la squadra di Patrick Lefèvere. E’ l’uomo che ha scovato corridori come Julian Alaphilippe, Florian Sénéchal, Maximilian Schachmann, Enric Mas e Yves Lampaert quando erano ancora juniores.
Su Magnier Molly spende parole che rivelano una certa fiducia sul giovanissimo francese:
“Scopre ora il grande mondo, ma va in bicicletta per vincere. Con Paul ho l’impressione di vivere la stessa cosa che ho vissuto con Julian (Alaphilippe-ndr-) quando è arrivato con noi. Seguo Paul da qualche anno ed è venuto ad allenarsi con noi nel 2022. Ho subito sentito che avevamo una nuova stella. Dieci anni dopo Julian, un giorno Paul è tornato a casa e la prima cosa ha fatto è stata anche per lui mangiare bistecca e patatine fritte. Nel suo percorso di crescita bisogna togliersi il cappello anche per Pierre-Yves Chatelon (allenatore della nazionale juniores francese-ndr-) che ha sempre creduto in Paul anche quando ha abbandonato le gare o è arrivato tardi in maglia nazionale*. Non è un corridore di passaggio“.
*Magnier ha vinto il bronzo agli europei juniores dello scorso settembre dietro Henrik Pedersen (Uno-X) e Ivan Romeo (Movistar). Nel 2022 è arrivato 2° al giro della Lunigiana dietro Antonio Morgado.
Anche il patron Lefevère ha rivelato che Magnier ha talento da vendere, in particolare negli stages invernali avrebbe battuto varie volte Tim Merlier in “sprint seri”, per usare le parole del team manager belga.
La vittoria di Magnier di ieri è stata parecchio facilitata da avversari non temibilissimi, e sopratutto da un treno di grande rilievo che lo ha depositato praticamente sul traguardo, prima con Gianni Moscon e Yves Lampert e poi, come ultimo uomo, con il veloce Luke Lamperti, che l’anno scorso era già compagno di squadra di Magnier alla Trinity Racing. Un treno che non ha lasciato scampo ad Alberto Dainese (Tudor), con Lamperti arrivato addirittura 3°.
Però Magnier resta uno di quei nomi da segnarsi per il futuro.
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