3 anni e 11 mesi al camionista che ha ucciso Davide Rebellin

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Wolfgang Rieke, il 63enne camionista tedesco che investito ed ucciso Davide Rebellin il 30 novembre 2022, ha patteggiato una condanna di 3 anni e 11 mesi.

La richiesta è stata formulata stamani dai legali dell’uomo davanti al tribunale di Vicenza, dopo che in sede di udienza preliminare l’accordo sulla pena era stato respinto. L’accusa ha dato l’assenso. La difesa ha chiesto inoltre la conversione della pena con la detenzione agli arresti domiciliari. Il collegio deciderà l’11 marzo prossimo. Ora sarà il giudice a compiere l’ultima valutazione.

Rieke ha fatto delle dichiarazioni spontanee: “È stato un errore e una tragedia. Mi dispiace tanto, tanto, tanto. Me ne pento, accetterò la mia pena“.

La famiglia Rebellin è già stata risarcita via assicurazione con 825mila euro. Non rimane che attendere quale sarà l’esito della decisione da parte del tribunale l’11 marzo, e comunque entro pochi giorni il tribunale dovrà esprimersi sulla richiesta di attenuazione delle misure cautelari che è stata fatta oggi.

Commenti

  1. E pensare che se non fosse stato introdotto il reato di omicidio stradale (in Italia) questo tizio non sarebbe stato nemmeno condannato.
    Per cui non mi lamento per i 4 anni patteggiati (altrimenti ne sarebbero stati 12), perché é pur sempre una condanna penale. Sui domiciliari dovrà decidere il giudice.
  2. Skardy:

    Cambia poco l'iter. Il consenso facile (quello senza manco appesantire le casse dello Stato con provvedimenti che poi devi recuperare in altra maniera o devono recuperare quelli dopo di te) interessa a tutte le forze politiche e per come è stata posta la cosa nessuno si sarebbe azzardato nel susseguirsi di governi ad arrestare l'iter. Uno distratto al più dice 2016? Bravo Renzi lo ha fatto lui.
    Su questo siamo d'accordo. Pero' non e' nata come propaganda, poi che nessuno si metta contro leggi che a prima vista rendano piu' dura la pena per reati particolarmente odiati, ma che in pratica sono spesso inutili non si applicano quasi mai, e' un fatto.

    Questo accade in Italia ed altrove. Poi noi siamo proprio quelli che fanno piu' leggi, e che ogni tanto fanno finta di cancellarle. Indimenticabile Calderoli che cancello' piu' leggi di quanto ne esistessero nel codice

    https://images2.corriereobjects.it/gallery/Politica/2010/03_Marzo/calderoli/1/img_1/cal_08_672-458_resize.jpg
    https://images2.corriereobjects.it/gallery/Politica/2010/03_Marzo/calderoli/1/img_1/cal_02_672-458_resize.jpg

    Con queste premesse...
  3. @Skardy e @martin_galante non sono avvocato e di certo non ho gli strumenti per valutare la questione legislativa. L'omicidio stradale sicuramente deriva da una pressione popolare, addirittura organizzata in forma associativa. Ricordo come determinante il contributo dell'associazione vittime della strada (mi pare che si chiami in questo modo) affinché si approvasse l'omicidio stradale.
    Sull'adeguatezza e sulla certezza della pena incidono altri fattori non legislativi ma giudiziari. Se il giudice con la sua discrezionalità applica la legge considerando attenuanti, presenza o meno di precedenti penali, e non da ultimo ciò che riescono a fare gli avvocati della difesa, tutto ciò rientra in un altro discorso, che forse é il vero problema.
    Ad ogni modo se si ha la voglia di cercare online, si scopre che in altri paesi d'Europa accadono le stesse cose: gente ubriaca che guida, investe, uccide, scappa via. Dalla Germania, alla Francia, alla Spagna, alla Svizzera e potrei continuare a citare altri paesi. Anche li ci sono problemi di natura giudiziaria sull'applicazione e sull'adeguatezza delle pene.
    Un mio amico in Germania é stato investito mentre era a lavoro e stava consegnando un pacco (corriere DHL). É rimasto ferito in modo serio. Chi lo ha investito é fuggito senza prestare soccorso; é stato in seguito rintracciato grazie alle telecamere, ma non é che abbia subito chissà quale condanna: una multa e il risarcimento della sua assicurazione.
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