Non capita spesso che nelle cronache riguardanti doping sportivo si legga di medici condannati. Normalmente sono gli sportivi, nel nostro caso i ciclisti, che vengono squalificati e dileggiati e fine. Per il resto si sa che qualcuno “non poteva non sapere”, ma certe domande restano quasi sempre inevase.
In Francia invece, giovedì scorso, è stato condannato ad un’ammenda di 5000eu e l’interdizione all’esercizio della professione medica l’ex medico della squadra continental BigMat Auber 93 (nel frattempo ha cambiato denominazione), 68 anni, per aver rivenduto prodotti dopanti a tre ex ciclisti.
Poca roba tutto sommato: 5000eu e l’interdizione alla professione per un medico in pensione, ma forse è proprio a questo livello che andrebbe fatta un po’ di pulizia.
Il dottor Philippe Bedoucha è stato condannato per fatti risalenti al 2010, quando vendette prodotti dopanti, EPO e GH nello specifico, a tre ciclisti amatoriali della regione di Parigi, di cui uno controllato positivo dopo una corsa. Ciclisti che sono stati condannati ad ammende da 1500 a 4000eu, di cui la più elevata a tale Jean-Philippe Tellier, pompiere (oggi 50enne), considerato l’intermediario tra il dottore e gli altri.
Tellier dopo il controllo positivo è stato messo in stato di fermo dalla polizia (la legge francese lo permette) ed ha confessato da chi avesse acquistato i prodotti dopanti. 15.800eu di EPO in due anni e mezzo.
Bedoucha ha poi confessato che la vendita dei prodotti aveva l’unico scopo di “arrotondare” e che “non ha pensato alle conseguenze”.
Conseguenze tristi per i tre ciclisti invece, che davanti i giudici hanno parlato di come dall’inizio dell’inchiesta abbiano perso il posto di lavoro, siano caduti in depressione ed uno abbia divorziato.