Velon è un consorzio di squadre World-Tour (Ineos, Deceuninck-Quick Step, Jumbo-Visma, Bora-Hansgrohe, Trek-Segafredo, Mitchelton-Scott, Sunweb) che da qualche anno cerca di gestire e promuovere degli eventi propri, le Hammer Series, per slegarsi dagli organizzatori istituzionali (7 organizzatori gestiscono 25 eventi su 38 del World Tour) ed aumentare i propri introiti. Ora Velon, con l’unanimità dei propri sostenitori, ha annunciato di aver aperto una causa il 20 settembre contro l’unione ciclistica internazionale (UCI) con lo scopo di “chiedere alla commissione europea di verificare il modo in cui l’UCI ha manipolato il regolamento esistente ed ha cercato di introdurre nuove regole concepite per favorire gli interessi commerciali dell’UCI a detrimento delle squadre“.
In particolare Velon solleva i seguenti punti:
-L’UCI si è rifiutata di iscrivere le Hammer Serie tra gli eventi UCI senza dare spiegazione dei motivi ed avrebbe minacciato le squadre Velon di non iscrivere le serie tra gli eventi 2020 nel caso le squadre vi partecipino in ogni caso, cosa che le squadre ovviamente intendono fare.
-L’UCI avrebbe cercato di ostacolare le serie nonostante il responso positivo da parte di pubblico e città ospitanti.
-L’UCI avrebbe cercato, attraverso nuove regole implementate dalla commissione frodi tecnologiche, di appropriarsi dei dati in diretta dei corridori, specificità implementata e lanciata da Velon (il cosiddetto Velon Live). Il tutto senza consultare le squadre.
Lo scopo di questa denuncia da parte Velon è quello dunque di far intervenire un ente terzo per far valere i propri diritti rispetto l’UCI, la quale abuserebbe della propria posizione e privilegi a discapito delle squadre stesse, che invece dovrebbe tutelare.
Gli sviluppi di questa azione legale potrebbero essere sicuramente interessanti e da seguire.
Negli altri sport le squadre hanno stadi, merchandising, trafficano con i cartellini dei giocatori, etc.. Nel ciclismo se decidono di fare un mese di sciopero e saltano un grande giro o le classiche lo sponsor le saluta e loro chiudono...(fondamentalmente gli sponsor grossi sono interessati alla visibilità dei grandi giri, il resto è contorno).
In effetti l'unica per le squadre è crearsi degli eventi propri, come appunto le Hammer Series, ma l'appeal mi sembra abbastanza limitato, anche rispetto il +78% di pubblico dichiarato da Velon (partendo da zero è abbastanza facile...). In primis perché le fanno in luoghi abbastanza anonimi (il limburgo...) segno appunto che al pubblico interessa limitatamente "chi c'è", ma molto dove si fanno (Kwaremont, Arenberg, Poggio, Alpi, Pirenei, Dolomiti, etc..) altri che hanno dovuto annullare per i noti problemi (Hong Kong), ed altri (la Colombia) dove all'UCI è bastato promuovere il giro locale a corsa di prima fascia per far annullare le serie da parte degli organizzatori.
Non ultimo la formula delle Hammer Series è abbastanza cervellotica rispetto la norma (il primo che passa la riga per terra ha vinto), più vicina alla pista per certi meccanismi.
In tutto questo ovviamente è sempre messo in mezzo l'UCI, ma obiettivamente che le Hammer Series non gli siano simpatiche si può capire: contraddicono per principio l'esistenza stessa di un organo che deve governare quello sport. Come se le squadre di calcio si inventassero la coppa X...credo che UEFA, FIFA inarcherebbero il sopracciglio.
Le Bron o Tom Brady o Cristiano Ronaldo fanno pubblicità in tv a qualunque cosa. Froome a zero. Si e no la roba da ciclismo sulla stampa specializzata. Chiediti il perché.
Comunque il discorso che facevo ne è rafforzato. 45 mil sono tanti soldi, penso che, escluso il team Sky, gli utili delle squadre degli ultimi 10 anni
siano ben altri.