L’agenzia mondiale antidoping (WADA) ha annunciato che a partire dai giochi olimpici e paraolimpici di Tokyo 2020 saranno introdotti in via sperimentale i test su gocce di sangue secco (DBS –dried-blood-spot-). Al momento due gruppi, uno specializzato su prelievi ed il trasporto dei campioni e l’altro sulla loro analisi e la loro conservazioni, sono al lavoro in collaborazione col CIO e le seguenti organizzazioni antidoping:
- Antidoping Switzerland
- Australian Sports Anti-Doping Authority
- CHINADA
- IOC
- ITA (International Testing Agency)
- Japan Anti-Doping Agency
- USADA
I vantaggi di questa nuova tecnica sono una semplificazione del prelievo (una puntura sul dito, come per il test del Tramadol), un prelievo ed un trasporto dei campioni meno caro di quello attuale, meno spazio necessario per la loro conservazione ed un vantaggio nel tempo, dato che si degradano meno e restano più stabili. Tutto questo permetterà di controllare un maggior numero di atleti a parità di costi ed anche di effettuare controlli in regioni remote, vista la maggior stabilità e facilità di trasporto dei campioni.
Certo che con una goccia disidratata ne rimane poco di materiale da analizzare, anche le analisi fanno passi da gigante