Arrivata la prima E-squalifica

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Sport che fai imbroglio che trovi. La federazione britannica ha comminato 250 pounds di sanzione e 6 mesi di squalifica da ogni gara a Cameron Jeffers, fresco vincitore del primo titolo nazionale Cycling eRacingprivandolo del titolo che è stato assegnato a James Phillips, classificatosi 2°.

I British Cycling eRacing Championships sono una competizione ciclistica che si è svolta sulla piattaforma virtuale Zwift e che è stata trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della federazione britannica.

Il comunicato della federazione britannica non specifica di quale infrazione si sia macchiato Jeffers, invocando la violazione del codice di condotta, del regolamento tecnico, e del regolamento disciplinare. Da quello che si può capire da alcuni commenti dei partecipanti sembra che Jeffers abbia imbrogliato sul proprio peso, facendo risultare un rapporto W/Kg più favorevole di quello reale.

Commenti

  1. robeambro:

    Premesso che Sarebbe stato ben più logico far competere tutti con la stessa bici ai mondiali, una punizione è a questo punto anch’essa logica e necessaria, ma una squalifica di 6 mesi anche su strada perché uno ha barato per aggiudicarsi una bici virtuale mi pare un po’ eccessivo.
    Ha barato usando un Hub per manomettere i valori (se ho letto bene per fare velocemente i 50.000mt di dislivello faceva sessioni di 200km a 2000W con 45kg di peso) ed aggiudicarsi quella bici per poi vincere i campionati nazionali.
    Ergo ha truffato. Niente di meno niente di più che doparsi o mettersi il motorino elettrico.
    La federazione ha tutto l'interesse a vederla cosi, e a non far passare l'idea che sia un "giochino" da sfigati, altrimenti tarpa le ali da subito ad ogni pretesa che diventi una disciplina sportiva seria.
  2. Ci sono parametri su Zwift che possono incidere anche più della bici. Innanzitutto il peso (che suppongo sia l'unica cosa che viene verificata dall'organizzatore), poi anche il rullo che utilizzi introduce un errore: accuratezza della misurazione della potenza, calibrazione, massima potenza frenante, come viene impostata la percezione della pendenza, etc. Es: chi ha un rullo direct drive in discesa e falsopiano non andrà mai veloce come chi ne ha uno vecchio stampo a resistenza idraulica da cui il dato sulla potenza viene solo presunto. Sono tutte queste cose messe insieme che rendono ridicole, anzi patetiche, questo genere di competizioni. Solo la strada può dire chi è il più forte.
  3. Corvo Torvo:

    Ci sono parametri su Zwift che possono incidere anche più della bici. Innanzitutto il peso (che suppongo sia l'unica cosa che viene verificata dall'organizzatore), poi anche il rullo che utilizzi introduce un errore: accuratezza della misurazione della potenza, calibrazione, massima potenza frenante, come viene impostata la percezione della pendenza, etc. Es: chi ha un rullo direct drive in discesa e falsopiano non andrà mai veloce come chi ne ha uno vecchio stampo a resistenza idraulica da cui il dato sulla potenza viene solo presunto. Sono tutte queste cose messe insieme che rendono ridicole, anzi patetiche, questo genere di competizioni. Solo la strada può dire chi è il più forte.
    alcune di queste competizioni vengono svolte in "arene" con trainer controllati di identico modello per cui si rimuove ognuna delle variabili che hai citato (non mi riferisco a questa gara i particolare)

    Se uno agisce in ambiente non controllato le cose che hai elencato sono veramente poca cosa rispetto al doping elettronico 'serio': si può modificare la trasmissione dei dati tra trainer e piattaforma zwift per cui puoi erogar 500W con un pad della playstation. Ci sono opzioni per simulare la tipica variabilità che hanno i watt generati da gambe "vere" rispetto a quelli 'fissi' generati da un app. Se proprio non siamo degli hacker possiamo banalmente regolare l offset del nostro power meter per fargli segnare di più che è una possibilità data dalle app ufficiali dei costruttori (non certo per queste motivazioni)

    Il trainer è un oggetto di gara come lo è la bici e come tale andrebbe controllato se di proprietà dell atleta/società altrimenti è come non controllare la bici di un corridore e poi lamentarsi perchè c'è dentro un motorino.

    la strada ha anche lei le sue forme di doping direi vista la frequenza con cui saltano fuori news su questo o quel ciclista (amatore o meno), il mondo indoor ne ha semplicemente altre...ma certe variabili sono ben riducibili.
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