Esattamente 104 anni fa nasceva Walter Molino (Reggio nell’Emilia, 5 novembre 1915 – Milano, 8 dicembre 1997). Questo illustratore italiano ha avuto una carriera lunga e di successo, facendone un vero “giornalista illustratore”, come lui stesso si è definito, dato che nelle sue illustrazioni cercava di riassumere un fatto, un evento in modo da farne cogliere in uno sguardo tutta la complessità.
Quello che qui ci interessa è ovviamente il Molino illustratore di ciclismo, di cui è stato sicuramente un maestro, conosciuto ed ammirato anche all’estero. In particolare Molino è stato fondamentale per il ciclismo dal 1941 in avanti, quando diventò l’illustratore della Domenica del Corriere, che deve la sua fama principalmente alle copertine di Molino.
Nell’illustrare i fatti di ciclismo, in un’epoca che ancora non era sommersa di immagini Tv, (ed anni luci da meme e Gif varie), Molino riusciva a comunicare in ogni sua tavola l’essenza del fatto, dell’evento. Principalmente lo faceva grazie alla grande espressività delle facce dei protagonisti.
Un’espressività ed una fisicità quella dei ciclisti che è sempre stata centrale nella rappresentazione del ciclismo e della retorica che ne è derivata.
Sia che si trattasse di eventi tragici.
Sia che dovesse “trasformare la realtà in poesia, rispettandola” (Marcello Marchesi), come nella, propriamente poetica, copertina dedicata alle morte di Fausto Coppi
(mi piacevano molto anche i "gol disegnati",fantastico C.Silva sulla rosea)