L’UCI non annullerà le corse per il virus

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L’UCI non annullerà alcuna corsa in seguito all’epidemia di coronavirus. L’eventuale annullamento sarà deciso dalle autorità sanitarie competenti.

“La decisione a questo stadio è di non procedere all’annullamento di alcuna prova. Ogni decisione eventuale di annullamento sarà presa dalle autorità sanitarie dei territori interessati sulla base dell’evoluzione della situazione locale e di differenti fattori di rischio identificati. Gli organizzatori e l’insieme dei membri della famiglia ciclista saranno tenuti a conformarsi. Ogni organizzatore dovrà implementare un certo numero di misure intese a limitare al massimo il rischio di propagazione del coronavirus. Tra queste, una maggiore distanza tra il pubblico ed i corridori nelle zone di partenza e arrivo in particolare; il rispetto di un protocollo medico rigoroso, variabile a seconda del paese, incluso un protocollo per prendere in carico i casi sospetti e l’identificazione di una lista di strutture che possano procedere ai test diagnostici del coronavirus; la limitazione del numero di membri delle squadre alloggiati per ogni hotel; il rispetto di certe misure di igiene, per evitare ad esempio durante la cerimonia di firma del foglio di partenza che tutti i corridori vengano a contatto con lo stesso pennarello“.

Nell’incertezza di quali ed in che modalità queste misure vengano implementate dagli organizzatori, la squadra australiana Mitchelton-Scott, femminile e maschile, ha annunciato che non prenderà parte alle seguenti corse: Strade Bianche (uomini e donne),  GP Industria (maschile), Paris-Nice (maschile), Tirreno-Adriatico (maschile), Ronde van Drenthe (femminile), Danilith Nokere Koerse (femminile), Milan-San Remo (maschile) ed il Trofeo Alfredo Binda (femminile).

Di fatto interrompendo le proprie attività in corsa da oggi sino al 23 marzo. La Jumbo-Visma e la EF EDucation First per ora non parteciperanno alla Strade Bianche. Resta da vedere ora come si comporterà l’UCI rispetto queste squadre, che, in teoria, potrebbero essere multate e sanzionate se le corse fossero mantenute.

Nel mentre, gli organizzatori, RCSsport in particolare, hanno annullato la Strade Bianche Granfondo (amatoriale) e stanno pensando per la gara professionistica ad una partenza ed arrivo in piazza del Campo Chiusa al pubblico.

Commenti

  1. gibo2007:

    Forse non sono l'unico a pensare che L'UCI dovrebbe fare da collettore per le decisioni chissà che si decidano a rivedere il regolamento
    Il regolamento si può sicuramente rivedere, ma ste'squadre non possono organizzarsi tra di loro un minimo? Possibile che ognuno decida da se se andare o meno ad una corsa? Chi si, chi no...il medico di una squadra che dice il contrario di quelli degli altri, etc..
    L' associazione corridori cosa sta facendo?

    L'UCI dovrebbe prendersi la responsabilità di far correre o non correre tutti? Non è nelle sue competenze in questo caso, come non lo sarebbe in caso di un terremoto.... Però secondo questi qui dovrebbe dire "correte" e prendersi la responsabilità che poi si ammalino e perdano la stagione. O "non correte".
    In un caso o nell'altro non è che qualcuno cerca il capro espiatorio da offrire agli sponsor per una stagione buttata? "Se era per noi si correva, ma l'uci..."
  2. gibo2007:

    Concordo si sta sfiorando il ridicolo.

    L'UCI non vuole prendersi l'onere di annullare la corsa.
    Le squadre (una gran parte) non vogliono correre.
    RCS (non Vegni a quanto pare) vuole far di tutto per correre data l'impossibilità di recuperare la corsa.
    il succo è che chi ha interessi economici le prova tutte, chi invece ha interessi politici si prende meno responsabilità possibili, la maggior parte delle decisioni prese riguardo misure restrittive eccesive per quanto mi riguarda è frutto di questo, meglio sbagliare in questa direzione che nell'altra.
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