In seguito al recente divieto da parte del governo francese di assembramenti pubblici di oltre 1000 persone l’organizzazione della Paris-Nice ha deciso di allontanare il pubblico con barriere dall’area di partenza di 100mt e di 300mt dall’area di arrivo.
Il ministro dello sport transalpino, Roxana Maracineanu, ha dichiarato che le “porte chiuse” diventeranno “la dottrina di organizzazione degli eventi sportivi”.
Il direttore dell’organizzazione della corsa, Thierry Gouvenou, si è detto preoccupato per le sole 3h dall’inizio della tappa odierna che questa imposizione lascia per la sua messa in atto, ma si è detto “fiducioso” vista la non elevata affluenza di pubblico data dal periodo scolastico. Invita comunque il pubblico a rispettare queste norme “seppur in contraddizione con la tradizione di prossimità del ciclismo”.
Nei posti in cui questo non è possibile (stadi ad esempio) hanno rinviato le partite.
D'altronde il ciclismo, correndosi all'aperto, implicherebbe un'ordinanza che potrebbe essere impraticabile nei fatti. A meno di non imporre un coprifuoco drastico.
Detto questo se annullavano o rinviavano la corsa erano meno grattacapi, ma la Francia per ora non intende chiudere tutto, come scelta politica.
Evidentemente* si sentono in grado di gestire il flusso di malati.
*per me