Come evitare i “piedi in fiamme”?

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Con l’arrivo della stagione calda per molti ciclisti si ripropone un tema spesso dibattuto, ovvero il problema dei “piedi in fiamme”: quella sensazione di caldo, spesso insopportabile, che alcune persone sentono alla pianta dei piedi e che può rovinare uscite, gare e il godersi un giro in bici in generale.

A cosa è dovuto questo problema? Fondamentalmente si tratta di un problema di circolazione sanguigna: con lo sforzo fisico del pedalare la circolazione sanguigna può accelerare sino a 20 volte il ritmo normale, sollecitando tutto il sistema venoso, e per i ciclisti questo accade nello specifico a livello degli arti inferiori e dei piedi in particolare dato che questi restano “statici” all’interno delle scarpe, solidali coi pedali, senza contrazioni dei loro muscoli, come ad esempio avviene in altri sport come corsa a piedi o altro, idem per i polpacci. Questo impedisce al sangue di essere efficacemente trasportato lungo il sistema venoso, provocando di fatto un vero e proprio “surriscaldamento” della pianta dei piedi.

Altri fattori che incidono su questo fenomeno sono l’angolo assunto dal busto rispetto le gambe una volta in sella, che può portare a delle compressioni della vena cava inferiore, in particolare in persone non proprio magrissime, e dalla rigidità della suola delle scarpe, che se eccessiva, impedisce ogni flessione della pianta del piede, che viene semplicemente “compressa” ad ogni colpo di pedale, esarcebando il fenomeno, in particolare se combinato con basse cadenze di pedalata, che aumentano la durata di questa compressione.

Anche tacchette mal posizionate possono contribuire, in particolare se troppo avanzate.

Quali i rimedi? A questo punto è facile capire quali siano le strategie per mitigare questo effetto: ridurre la pressione sulla pianta dei piedi e cercare di lasciare a questi un po’ di libertà di muoversi.

Quindi, se si è particolarmente soggetti a questo problema, non utilizzare scarpe troppo aderenti, ma addirittura privilegiare scarpe a pianta larga (molte aziende propongono modelli Wide a pianta larga), o di una taglia maggiore (evitando però che il piede, muovendosi all’interno, sfreghi da qualche parte). Non utilizzare calzini troppo compressivi, soprattutto a livello delle caviglie. Non ultimo pensare a scarpe per la stagione estiva con una suola meno rigida e più flessibile, e soprattutto non serrare troppo le scarpe!

All’insorgere del problema provare ad utilizzare rapporti più agili che consentano una cadenza più elevata, ed anche cercare di muovere un po’ le caviglie “arrotondando” la pedalata.

Se il dolore è molto forte e persistente, extrema ratio, fermarsi e tenere le gambe un po’ sollevate, e se disponibile raffreddare i piedi con dell’acqua.

Ovviamente se il problema si presenta ad ogni uscita in modo particolarmente fastidioso rivolgersi ad un medico, un podologo nel caso, e valutare tutto il quadro generale, come ad esempio la forma dell’arco plantare, considerando la possibilità di avere dei plantari che possano uniformare la pressione sulla pianta dei piedi, o altre cause fisiologiche (carenza di magnesio, vitamine, etc.)

 

Fonti:

Makkar RP et al. : Burning feet syndrome. A clinical review. Aust. Fam. Physician. 2003 Dec; 32 (12): 1006-9.

Commenti

  1. Tizlook:

    soffrendo molto quando le temperature sono elevate, vorrei trovare una scarpa molto ventilata e con suola non troppo rigida ad un prezzo accettabile; mi sembra però che i modelli ventilati siano solo quelli "top di gamma" con suole ultrarigide e prezzi over 350...
    qualche consiglio?
    altrimenti mi rimangono i sandali shimano :)
    meglio evitare quelle full carbon ma preferire quelle miste che costano pure meno (ed evitare colori scuri che attirano il sole)
    ventilato o no cambia poco
    io devo sempre bagnare i piedi lo stesso ma faccio anche tante ore...cmq con scarpe meno rigide e con meno carbonio sto decisamente meglio
  2. Tizlook:

    soffrendo molto quando le temperature sono elevate, vorrei trovare una scarpa molto ventilata e con suola non troppo rigida ad un prezzo accettabile; mi sembra però che i modelli ventilati siano solo quelli "top di gamma" con suole ultrarigide e prezzi over 350...
    qualche consiglio?
    altrimenti mi rimangono i sandali shimano :)
    dmt summer r1, anche giro ha modelli molto ventilati, altrimenti i modelli da triathlon sono fatti apposta, areatissimi, nessuna scarpa stradale regge il confronto .
  3. Fino ad una certa età non ho mai avuto problemi ai piedi, all'epoca le percorrenze erano di 150/200/250 chilometri il sabato e la domenica. In settimana, causa mancanza di tempo 70/100. Passati i 40 anni, ora ne ho 50, iniziai ad accusare di questi problemi. Le scarpe avevano ancora la suola in plastica dura, la posizione delle racchette la solita di mille mila chilometri. Vi erano momenti in cui dovevo fermarmi e togliermi le scarpe. Uso plantari ortopedici per fare sport praticamente da sempre. Ora sono un paio di anni che la situazione pare essere migliorata e non poco, anche se le distanze percorse si sono ridotte non poco, non sono riuscito a capire da cosa dipendesse il problema. Si badi che ora pedalo con delle Bont nere, con la suola dura come il ferro.
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