Le immagini sono diventate subito virali: nella tappa di ieri del Criterium du Dauphiné si è abbattuta una violenta grandinata subito dopo che Primož Roglič (Jumbo-Visma) aveva tagliato il traguardo e molti corridori stavano ancora scalando il Col de Porte.
Un compagno di squadra di Roglič, Tony Martin, ha dovuto cercare riparo sotto un albero assieme ad alcuni spettatori
At one point, the accumulation turned into floods and a guy like @tonymartin85 had to find a new shelter… Our own @guyniv1 said:”It hit me so hard… Never experienced something like that.., just wanted to cross the line and get to the bus… Crazy! ” @dauphine pic.twitter.com/21BwHcGvNn
— Israel – Premier Tech / Israel Cycling Academy (@IsraelPremTech) August 13, 2020
Altri corridori che hanno voluto proseguire sotto il diluvio ne hanno pagato le conseguenze, come mostrano qui Tim Declerq (Deceuninck-QuickStep) e Maxxime Chevalier (B&B Hotels – Vital Concept)
Un evento piuttosto raro al Dauphiné, ma ovviamente non un caso isolato, basti ricordare il Dauphiné Libéré del 1953 (che si correva a giugno però)
Se hanno avuto la fortuna di saper fare bene una cosa che a molte persone piacere vedere, non vedo dove sia il problema.
Più gente segue uno sport e più guadagna chi lo pratica, i calciatori fanno bene a richiedere quei compensi, non rubano niente.
Poi vuoi mettere la vita del calciatore rispetto alla vita del ciclista, il ciclista mediamente ha un fisico del caxxo sottopeso tipo deportato di Auschwitz e fa una vita di sacrifici.
Il calciatore si allena, si diverte, donne, bella vita, fisico atletico, etc...
Occhio che rischiamo di ottenere quello che desideriamo gandalfgandalf
;pirlùn^