Thibaut Pinot rinuncia al Giro

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La Groupama-FDJ ha comunicato che Thibaut Pinot, 30 anni,non parteciperà al Giro d’Italia 2021. Nel suo comunicato spiegano che il Tour of the Alps appena terminato (con Pinot 60° a +25’35”) “costituisce un test per uno scalatore […] ma i dolori alla schiena gli impediscono di esprimere pienamente il suo potenziale sulla bici“.

Pinot, come suo costume, si esprime in modo piuttosto onesto: “Non posso nascondermi: non sono in condizione di brillare sul Giro. Soffrirei inutilmente e non sarei in grado di aiutare la squadra. Non è nemmeno una questione di forma, ma i dolori alla schiena mi impediscono di essere performante. È difficile da spiegare. All’inizio della tappa tutto andava bene, sono anche riuscito ad infilarmi nella fuga nell’ultima giornata, ma sfortunatamente, più passano i chilometri e più il dolore aumenta, ed ad un certo punto ho troppo male per forzare.

Abbiamo fatto veramente il massimo perché possa prendere parte al Giro con la mia forma abituale. Sono deluso, ma penso al seguito. Voglio curarmi, lasciarmi questi problemi alle spalle per ritrovare il mio livello e battermi con i migliori“.

Pinot soffre di un’infiammazione sacro-iliaca dalla caduta occorsagli all’ultimo Tour de France. Da allora ha collezionato un ritiro alla Vuelta lo scorso anno, e risultati mediocri nelle corse disputate in questa stagione (35° Tour des Alpes Maritimes et du Var, 24° Laigueglia, 43° Tirreno-Adriatico e appunto 60° al TotA), senza vittorie di tappa e senza mostrare segnali incoraggianti.

Commenti

  1. bradipus:

    "e per altre corse quelli del cx"... io mi riferivo a questo.
    Per i grandi giri vediamo, anche se sul podio negli ultimi due anni abbiamo un trentaseienne al Tour (al suo primo podio in carriera in un GT, tra l'altro), un trentatreenne sempre al TdF, un ventinovenne al Giro (primo podio anche per lui), ancora un trentacinquenne al Giro ed un trentanovenne alla Vuelta.
    Poi, è vero che è in corso un grande rinnovamento generazionale, di dimensioni così estese e radicali come forse non si è mai visto nella storia.
    Quello che intendevo non era tanto l'età di chi arriva al vertice, ma che ultimamente sembra che chi arriva al vertice, giovane o meno, poi difficilmente si ripete le stagioni successive e salta.
    Si veniva da annate dove sempre gli stessi andavano a podio: Contador, Nibali, Froome, etc...

    Ora sembra che chi arriva a podio, le stagioni successive paga, quasi come se gli fosse costato troppo fisicamente o mentalmente,
    Poi forse é solo un'impressione e si é solo davanti ad un cambio generazionale e gli ultimi vincitori dureranno anni, mentre quelli che sono saltati avevano solo sfruttato un calo di quelli di prima.

    Su quelli del cx é stata un'uscita infelice, in quanto, come gli altri cacciatori di gare di un giorno, durano diverse stagioni.
  2. bradipus:

    anche sulle gare di un giorno però il ricambio generazionale si sente, sono improvvisamente (quasi) spariti dai palmares i Sagan, Van Avermaet, Kwiatkowski, Gaviria...
    beh Gaviria ha fotto solo 1 anno di belle volate praticamente......ma credo centri anche la testa su di lui
  3. jan80:

    beh Gaviria ha fotto solo 1 anno di belle volate praticamente......ma credo centri anche la testa su di lui
    Diciamo quattro stagioni ad alto livello, dal 2016 (Parigi-Tours, tappe alla Tirreno ed in Provenza) al 2019 (tappe a Giro e UAE), ad un certo punto sembrava potesse diventare un dominatore delle volate, ma è quasi scomparso.
    Credo anch'io c'entri soprattutto la testa.
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