Giro 104: 10 giorni dal via, annunciati gli iscritti

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[Comunicato stampa] Milano, 27 aprile 2021 – A 10 giorni dal via del 104^ Giro d’Italia, che partirà sabato 8 maggio da Torino, annunciati gli iscritti che si daranno battaglia lungo le 21 tappe che attraverseranno la penisola fino al traguardo di Milano di domenica 30 maggio.

La sfida per la Generale
Tra gli uomini di classifica che cercheranno di incidere il loro nome sul Trofeo Senza Fine, Egan Bernal (Ineos Grenadiers) parte con il dorsale numero 1. Il Team BikeExchange si presenta con una squadra interamente a supporto del suo capitano Simon Yates, che ha già dato prova della sua forma andando a vincere il Tour of the Alps.
La Trek-Segafredo schiera due punte con il due volte vincitore della Corsa Rosa Vincenzo Nibali, al rientro dopo l’infortunio al polso, e Bauke Mollema, il trionfatore de Il Lombardia ’19 che quest’anno ha già vinto in Italia il Trofeo Laigueglia. Due capitani anche per il Team DSM con Jai Hindley, secondo sul podio di Milano del Giro 103, e Romain Bardet, due volte sul podio del Tour de France. Due saranno le punte anche per la Deceuninck – Quick-Step con Remco Evenepoel, al rientro dopo l’incidente a Il Lombardia 2020 e João Almeida, 15 giorni in Maglia Rosa e quarto nella Generale del Giro 2020. Anche la Bahrain Victorious si presenta al via di Torino con due capitani, Mikel Landa (tre successi di tappa al Giro e un podio finale) e Pello Bilbao, 5^ l’anno scorso e visto in ottima forma al Tour of the Alps.
Saranno della partita per la Generale anche il giovane Aleksandr Vlasov (Astana – Premier Tech), Emanuel Buchmann (Bora – Hansgrohe), 4^ al Tour del 2019 e Hugh Carthy (EF Education – Nippo), 3^ a La Vuelta a España 2020, Daniel Martin (Israel Start-Up Nation), che ha all’attivo due Classiche Monumento come Il Lombardia (’14) e Liège – Bastogne – Liège  (’13), George Bennett (Team Jumbo-Visma) e Domenico Pozzovivo (Team Qhubeka Assos).

 

Velocisti
Importante anche il parterre delle ruote veloci che si sfideranno per i successi di tappa e per la conquista della Maglia Ciclamino.
Ci saranno il tre volte Campione del Mondo Peter Sagan (Bora – Hansgrohe), il Campione Italiano ed Europeo in carica Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka Assos), Caleb Ewan (Lotto Soudal), già tre successi di tappa al Giro al suo attivo, Elia Viviani (Cofidis) vincitore della Classifica a Punti alla Corsa Rosa 2018, Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma), plurivincitore di tappe al Tour che rientrerà alle corse dopo il Tour de Pologne dell’anno scorso e Tim Merlier (Alpecin-Fenix), l’anno scorso primo sul traguardo della Brussels Cycling Classic e in una volata della Tirreno-Adriatico.

Cacciatori di tappe
Saranno tanti i corridori che proveranno a conquistare una frazione della Corsa Rosa: tra questi Giulio Ciccone, due tappe e una Maglia Azzurra, che oltre a supportare il capitano della Trek-Segafredo, potrebbe tentare di aggiudicarsi una tappa. Ci saranno anche  Ruben Guerreiro (EF Education – Nippo) una tappa e Maglia Azzurra nel 2020. Ci proveranno anche Gianni Moscon (Ineos Grenadiers), fresco trionfatore di due frazioni al Tour of the Alps, Matej Mohoric (Bahrain Victorious), che una frazione l’ha già conquistata nel 2018, Giovanni Visconti (Bardiani CSF Faizane’), che ha già due successi di tappa e una Maglia Azzurra nel suo palmares. Al via anche Fausto Masnada (Deceuninck – Quick-Step), una frazione nel 2019, il campione spagnolo Luis Leon Sanchez (Astana – Premier Tech) e il duo della UAE Team Emirates Davide Formolo e Diego Ulissi, 8 successi di tappa in carriera al Giro per quest’ultimo. Per le prove contro il tempo ci saranno Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), trionfatore delle ultime tre cronometro della Corsa Rosa, Victor Campenaerts (Team Qhubeka Assos), due volte campione europeo di specialità, Rémi Cavagna (Deceuninck – Quick-Step), campione nazionale francese a cronometro e Jos Van Emden (Jumbo Visma), vincitore della crono finale del Giro 2017.

Le 23 squadre con i principali iscritti

  • Ineos Grenadiers: Egan Bernal, Filippo Ganna
  • AG2R Citroen Team: Tony Gallopin, Andrea Vendrame
  • Alpecin-Fenix: Tim Merlier, Dries De Bondt
  • Androni Giocattoli – Sidermec: Jefferson Cepeda, Simon Pellaud
  • Astana – Premier Tech: Aleksandr Vlasov, Luis Leon Sanchez
  • Bahrain Victorious:  Mikel Landa, Pello Bilbao
  • Bardiani CSF Faizane’: Giovanni Visconti, Enrico Battaglin
  • Bora – Hansgrohe: Peter Sagan, Emanuel Buchmann
  • Cofidis: Elia Viviani, Natnael Berhane
  • Deceuninck – Quick-step: Remco Evenepoel, João Almeida
  • EF Education – Nippo: Hugh Carthy, Ruben Guerreiro
  • Eolo-kometa Cycling Team: Luca Wackermann, Vincenzo Albanese
  • Groupama – FDJ: Tobias Ludvigsson, Rudy Molard
  • Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux: Jan Hirt, Andrea Pasqualon
  • Israel Start-Up Nation: Daniel Martin, Alex Dowsett
  • Jumbo-Visma: George Bennett, Dylan Groenewegen
  • Lotto Soudal: Caleb Ewan, Thomas De Gendt
  • Movistar Team: Marc Soler, Dario Cataldo
  • Team BikeExchange: Simon Yates, Mikel Nieve
  • Team DSM: Jai Hindley, Romain Bardet
  • Team Qhubeka Assos: Giacomo Nizzolo, Domenico Pozzovivo
  • Trek – Segafredo: Vincenzo Nibali, Bauke Mollema
  • UAE Team Emirates: Davide Formolo, Diego Ulissi

Commenti

  1. martin_galante:

    Si esatto. In effetti avevo citato il ToC come un esempio del passato, che senza l'affaire Armstrong avrebbe forse preso altre pieghe.

    Non dico che non sia spettacolare, dico che in futuro potrebbe essere meglio essere "il piu' prestigioso GT per xxxx-isti" che il terzo GT uguale. E' difficile trovare una formula vincente pero', per esempio le crono sono poco seguite.
    -Armstrong non avrebbe corso fino a 50 anni comunque. A me sembra che fosse tutta la sua storia ad essere molto accattivante per un pubblico più ampio che non quello specialistico. La prova credo sia che mi pare molti si dimenticano che prima di Armstrong in USA c'è stato Lemond, che di Tour ne ha vinti 3, mica briciole, e pure 2 mondiali (la seconda corsa più seguita al mondo), ma non ha imposto il ciclismo negli states comunque. Negli USA il ciclismo è molto praticato ed ha un mercato enorme, ma le corse sono viste come una roba europea, e l'appeal del ciclismo agonistico mi pare limitato, in particolare rispetto gli sport consolidati la.

    -Un'evoluzione dei GT non passerà mai a mio avviso per "cambi di formule". Il successo dei GT non sta in quello che succede in corsa. Ogni volta che gli organizzatori hanno seguito la strada del accontentare il pubblico specialistico si sono tirati la zappa sui piedi. Il target dei Gt è il pubblico generico, e la formula che funziona per quello prescinde dai corridori e da cosa fanno.
    Desgrange lo aveva capito molto bene: "è il Tour a fare grandi i corridori, non i corridori a fare grande il Tour".

    Piuttosto dei grossi cambiamenti me li aspetto dall'evoluzione del trend economico mondiale, con ceri paesi "emergenti" che stanno mettendo le mani su ogni "asset" di valore nel mondo, e che potrebbero poi modificarli in qualche modo.
  2. Qualcuno ,nello specifico l 'ex presidente UCI provò a lanciare l'idea di un giro d'italia e di una vuelta con qualche giorno in meno,anche l'attuale presidente UCI l'anno scorso mentre si stava cercando di ricompilare il calendario caldeggiava un Giro ed una Vuelta piu corti (e infatti cosi fu per la Vuelta).
    L'obiettivo di UCI è quello di spingere ancora di più sulla centralità del tour perche il tour "rende" molto di piu.
    Questo è perchè,lo strasappiamo tutti,il Tour è sempre di piu' diventato la corsa più importante.Perchè i francesi attorno al tour hanno costruito la grandeur del tour ,così come il loro modo di essere e la loro cultura gli insegna. A livello economico cio' che muove il Tour è imparagonabile ai risultati degli altri due GT, leggevo ieri i broadcaster del giro......se li paragoniamo a quelli del tour abbiamo il termine di paragone della differenza.
    Per questo chapeau ai francesi.
    Noi siamo dietro,il giro è una corsa stupenda ricca di storia (e comunque anagraficamente il secondo GT a nascere,dopo il tour)spessimo come percorsi nettamente piu bella del tour,Ma non ha l'impatto mediatico e quindi economico del tour.
    I grandi campioni sono di loro spontanea volontà spinti verso il tour che è appunto l'evento principe ,mediaticamente,del ciclismo su strada, e le squadre stesse spingono il grande campione a preferire il tour.
    Questa è la principale differenza tra giro e tour . Il giro tempo fa ha provato a differenziarsi facendo percorsi molto duri ,ma alla fine il livello dei partenti è sempre stato quello di questo giro piu o meno,una volta ogni 7 anni viene froome, una volta thomas, qualche volta di piu contador, ma piu di li non si va.
    Il giro quest'anno va in slovenia,nessuno degli sloveni è al giro, è una segnale della differenza mediatica tra le due corse.
    Questa situazione non la vedo facilmente modificabile, ASO ha acquisito da qualche tempo anche la Vuelta, è una forza economica preponderante, l'uci ha un presidente francese ed è nettamente "francoentrica"(basta vedere il calendario dello scorso anno per verificarlo.
    Non aiuta per nulla anche l'attuale sfacelo dei team italiani,da anni senza una squadra World tour con sponsor italiani,se ci fossero un paio di squadre WT di licenza ITA con in organico qualche bel corridore da GT ceratmente ci sarebbero "pressioni"diverse dei team per far si che i loro campioni facessero il giro.La Francia ha 3 squadre WT.
    RCS a mio pararere fa bene il suo lavoro ,è il secondo organizzatore del mondo, ma ha una forza diversa da ASO, basta vedere le reazioni nulle da parte di UCI allo scellerato sciopero dei corridori al giro dello scorso anno,nulla totale cosi come il nulla totale da parte di fci,ma questo altro discorso.
    Il Giro rimane e resta il Giro,per noi italiani la corsa piu bella di tutte, l'emozione di quelle tre settimane e dei giorni precedenti l'inizio della corsa ,i ricordi delle tappe viste gia da bambini presenti in ognuno di noi, la fanno per me e penso per la maggior parte di noi la corsa piu amata di tutte,indipendemente da chi vi partecipa.
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