Longo Borghini, Colbrelli, Cavagna e Van Aert campioni nazionali su strada

63

I campionati nazionali hanno coronato i vincitori nella prova su strada, ed in Italia a portare la maglia tricolore sarà Sonny Colbrelli (Bahrain-Victorious), il quale ha battuto allo sprint dopo 225km Fausto Masnada (Deceuninck-Quick Step) e Samuele Zoccarato (Bardiani-CSF-Faizanè). 4° Gianni Moscon (Ineos).

In Spagna il vincitore è un altro 30enne, Omar Fraile (Astana-Premier Tech), anche lui vincitore, facile, allo sprint su Jesus Herrada (Cofidis) ed il compagno di squadra Alex Aranburu.

Prova di forza in Francia di Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step) Rudy Molard (Groupama-FDJ) e Damien Touzé (AG2R-Citroën). Cavagna ha vendicato la sfortuna a cronometro (guasto meccanico e caldo, che Cavagna soffre particolarmente) partendo ai -14km in fuga, arrivando con 58″ di vantaggio sul traguardo sotto la pioggia su Molard, Touzé, Barguil, Cabot e Lafay. Alaphilippe 37° a quasi +5′.

Wout Van Aert (Jumbo-Visma) è il nuovo campione belga.

Ha battuto allo sprint Edward Theuns (Trek-Segafredo) per nemmeno mezza ruota. Un finale che comincia ad essere un marchio di fabbrica per Van Aert. Terzo a +1″ Remco Evenepoel.

Settimo titolo nazionale in carriera per Peter Sagan (Bora-Hansgrohe). Il quale ha vinto con estrema facilità sui corridori continental Matúš Štoček (Topforexx- ATT Investments) a +3’02”, e Lukaš Kubiš (Dukla Banksa Bystrica) a +12’18”.

Altra vittoria della Bora-Hansgrohe quella di Maximilian Schachmann, vincente sui due corridori della Intermarché-Wanty Gobert Jonas Koch (+1’06”) e Georg Zimmermann (+2’01”). Dietro di loro tre corridori della Bora: Buchmann, Burgardt e Politt.

Altri campioni nazionali sono Sylvain Dillier (Alpecin-Fenix) in Svizzera, Timo Rosen (Jumbo-Visma) nei Paesi Bassi, Tobias Foss (Jumbo-Visma) in Norvegia, Artem Nych (Gazprom-Rusvelo) in Russia, Mads Wurtz-Schmidt (Israel SUN) in Danimarca, José Carlos Prates Neves Fernandes (W52/FC Porto) in Portogallo, Matej Mohoric (Bahrain-Victorious) in Slovenia, Kevin Geniets (Groupama-FdJ) in Lussemburgo, Joey Rosskopf (Rally Cycling) negli USA, Aristobulo Cala (Sundark Arawak -team amatoriale-) in Colombia, Maçiei Paterskij (Voster AST Team) in Polonia, Yevgeni Fedorov (Astana-Premier Tech) in Kazakistan, Jefferson Alexadner Cepeda (Androni Giocattoli Sidermec) in Ecuador.

Chiudiamo con il bis su strada dopo il titolo a cronometro per Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) che si conferma campionessa nazionale. La Longo Borghini ha vinto davanti Tatiana Guderzo e Ilaria Sanguineti.

Amy Pieters, Lotte Kopecky e Mavi Garcia sono le nuove campionesse nazionali nei Paesi Bassi, Belcgo e Spagna rispettivamente.

Commenti

  1. core59:

    Ma Nibali ha sempre detto di andare al Tour per prepare le Olimpiadi, quindi come ha fatto prima di Rio, nessuna classifica, cercare qualche fuga buona e ritirarsi per tempo per andare in Giappone ad acclimatarsi.
    Poi sarà tutto da vedere se Cassani crederà ancora in lui.
    Ciccone è solo un buon corridore, avrebbe comunque perso da Colbrelli, potrebbe evitarsi queste uscite improvvide
    Che Ciccone non sarà mai il nuovo Nibali è molto probabile, direi quasi certo. Ciò non toglie che se è un tuo compagno di squadra che ti riporta sotto altri avversari, il giramento di scatole è più che giustificato. Non mi sembra dall'audio che Ciccone abbia fatto alcuna uscita improvvida. Mi è parso abbastanza soft nei modi e nei toni. Ha risposto in maniera velatamente sincera, secondo quello che era il suo pensiero, a delle domande abbastanza incalzanti e provocatorie.
  2. Sarebbe giusto che un corridore facesse quello che gli viene chiesto da chi gli paga lo stipendio. Quindi se a te Nibali viene chiesto di fare il gregario a Ciccone,lo fai e zitto. Il palmares conta zero.
Articolo precedente

Bob Jungels non andrà al Tour per una endofibrosi all’arteria iliaca

Articolo successivo

Garmin Edge, nuove funzioni per il ciclismo

Gli ultimi articoli in News