É lo stesso Kuss a descrivere i punti salienti della sua vittoria: “Sapevo che se fossi riuscito ad entrare nella fuga avrei avuto le mie possibilità di vittoria. Wout Van Aert ha corso per me e quando un campione di quel calibro lavora per te è un onore. Avevo della pressione, soprattutto nell’ultima salita per scegliere il momento buono. Valverde era dietro di me nella discesa, ha molta esperienza e sapevo quindi che sarebbe rientrato un po’ su di me. Abito ad Andorra e dunque mi alleno su queste strade. Quando conosci bene il tracciato è un vantaggio ed oggi è stato il caso. Ma ho sofferto veramente tanto nell’ultimo chilometro, da solo col vento contro. È chiaramente la più bella vittoria della mia carriera, stento a crederci. L’inizio del Tour è stato molto difficile, poi è andato migliorando […] È incredibile non ho parole.”
In classifica generale scende di 7 posizioni Guillaume Martin (Cofidis), ora 9°. Mentre la maglia a Pois ora è vestita da Wout Poels (Bahrain-Victorious).
Caruso in proporzione ha vinto e raccolto molto meno (33/34anni contro 26)
Credo che lui non si sopravvaluti e non si sottovaluti…sa i suoi valori e i suoi compiti, ne più ne meno.