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Fabio Aru ha annunciato il suo ritiro

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Fabio Aru, 31 anni, ha annunciato che chiuderà la propria carriera al termine della Vuelta España. Questa scelta ha anche un significato simbolico, essendo la Vuelta la vittoria più prestigiosa conquistata da Aru, nel 2015.

Queste le parole del corridore sardo: “Prendere questa decisione non è stato facile, ma è qualcosa a cui ho pensato e discusso con la mia famiglia da tempo. Ho gareggiato in bici da quando avevo 16 anni, e per più di dieci anni ho fatto il professionista, ma ora è venuto il momento di dare la priorità ad altre cose nella mia vita: la mia famiglia.

Durante la mia carriera, come ogni corridore può dire, una grande parte del tempo viene passata fuori casa, e per me, in questo momento, è il momento giusto per ridare quel tempo alla mia famiglia.

Sono stato fortunato a poter concretizzare il mio talento nelle più importanti corse, ed assieme ai miei compagni, a celebrare incredibili successi.

Spero di aver potuto dimostrare i veri valori sportivi durante la mia carriera, e nel farlo rendere la gente orgogliosa.

Voglio anche esprimere la mia più profonda gratitudine verso i miei compagni e verso i miei compagni delle squadre precedenti, Astana e UAE, che mi hanno supportato durante la mia carriera. Abbiamo condiviso alcuni momenti incredibili per cui sarò grato per sempre.

Infine, voglio rendere un tributo speciale al Team Qhubeka NextHash. All’interno di questa organizzazione parliamo dello spirito di Ubuntu: “Io sono perché noi siamo”, e questo senso di comunità, nel momento in cui il mondo ne ha più bisogno, è stata per me una cosa magnifica di cui essere parte.

Devo ammettere che quando ho sono entrato in questa squadra sapevo che c’era qualcosa di speciale e differente, ma non avevo realmente compreso che cosa fosse veramente. Questa squadra è senza dubbio assolutamente unica, non solo nel ciclismo, ma in ogni sport, e sono incredibilmente orgoglioso di avervi gareggiato ed onorato di terminare la mia carriera professionistica con loro.

Dopo alcuni duri anni, nel 2021 sono stato capace di correre ancora in bici al livello di cui sapevo essere capace, e col sorriso. Questa è una vittoria in se, e qualcosa di cui sarò per sempre grato.

Voglio ringraziare sicuramente Douglas Ryder, Lars Michaelsen, Gabriele Missaglia, Mattia Michelusi e tutto lo staff della squadra ed i miei compagni: è stato un onore correre con voi.

Nella nostra squadra parliamo della speranza e dell’opportunità di poter cambiare le vite delle persone con la bicicletta. Aver fatto parte di questo è qualcosa che mi sarà caro per il resto della vita e di cui sarò parte per sempre.

Continuerò ad andare in bici perché è ciò che amo fare, ma per ora mi focalizzerò sul correre la Vuelta España al meglio delle mie possibilità con i miei compagni del Team Qhubeka NextHash, e nel farlo concluderò il mio viaggio qui in Spagna, un posto ed una gara di cui ho ricordi indelebili

Commenti

  1. Era arrivato secondo nella generale della Vuelta a Burgos (dietro a Landa) solo cinque giorni fa, speravo si fosse finalmente ripreso dai suoi guai...
  2. Ser pecora:

    Alla fine non sembra un gran mistero:ha avuto guai fisici che probabilmente lo hanno anche abbattuto su altri piani. In questi giorni alla Vuelta Burgos sembra essere tornato competitivo. Comunque meglio degli ultimi anni.
    certamente e' stato un vortice,probabilmente si e' bruciato nel 2017,quando e' rientrato troppo presto da infortunio al ginocchio poi ha vinto Italiano ed e' andato al Delfinato e Tour in condizioni super.......i veri motivi ovviamentedovrebbe saperli lui,ma non credo che il problema sia la testa,quella appunto e' andata via dopo che non poteva piu' avere stessi risultati......comunque a me dispiace
  3. Giomas:

    Io me lo ricordo a un giro d'Italia di qualche anno fa: appena c'era una salita perdeva contatto coi migliori e non c'era verso che rientrasse... Vedendolo arrancare così non sapevo nemmeno se provare delusione o pena ma soprattutto non capivo come potesse aver vinto quella Vuelta del 2015 (gara che non ho mai seguito in vita mia, peraltro...). Avrà avuto i suoi guai fisici, non c'è dubbio, però già il suo soprannome "Campioncino di Villacidro" rendeva l'idea di un atleta non eccelso.
    Comunque ritengo molto belle le sue dichiarazioni d'addio al professionismo.
    Io me lo ricordo in un giro d'Italia precedente in cui staccava contador in salita. O in un tour in cui cui è scattato in faccia al trenino Sky per vincere la tappa, che gli ha permesso qualche giorno dopo di finire in maglia gialla.
    Certo, non è stato Contador o Froome ma "atleta non eccelso" penso lo si possa riservare ad altri, magari a quelli che non hanno mai vinto un gt o una tappa in tutti e tre o che non abbiano mai indossato le tre maglie da leader (rosa, rossa e gialla).
    Mi spiace che si ritiri. Gli auguro di fare una grande vuelta.
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