E sono due tappe vinte in questa Vuelta per Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) con l’odierna larga vittoria nella tappa tra Tarancón e Albacete (184,4km) davanti Fabio Jakobsen (Deceunick-QuickStep) e l’italiano Alberto Dainese (Team DSM).
Finale condizionato da una caduta di gruppo ai -11km in cui è rimasto coinvolta la maglia rossa Rein Täaramae (Intermarché-Wanty Gobert) che ha perso il primato a favore di Kenny Ellissonde (Trek-Segafredo) e facendo salire di una posizione i primi 34 corridori.
Philipsen riconquista la maglia della classifica a punti a spese di Jakobsen in quello che sembra essere il duello tra gli sprinter più in forma in questa Vuelta. 15° scontro diretto con finale 1°-2° della stagione tra Alpecin-Fenix e Deceunick-Quickstep, e con Alpecin in vantaggio di 6 vittorie.
Riassumendo:
Giro d'Italia, prologo e corridori sdraiati.
Tour de France, niente prologo e corridori sdraiati.
Vuelta, prologo e corridori di nuovo sdraiati.
@Ser pecora (uno tra gli altri che ricordo), sei ancora convinto che sia il prologo la panacea per calmare gli animi?
Imho continuo a pensare che per ridurre, (non certo evitare del tutto) le cadute nel finale, si debba neutralizzare la tappa per la classifica, almeno ai -20.
Ovvio. Se tutti hanno un interesse a star davanti nel finale, non esistono strade che mettano al riparo da rischi. Bisogna ridurre chi, nel finale, ha un interesse a star davanti. Ovviamente in certi finali, non negli arrivi sullo Stelvio, sull'Alpe d'Huez o sull'Angliru. Li ci pensa la pendenza a farli arrivare alla spicciolata a velocità ridotte.