Giro d’Italia 2022: l’Ungheria ritrova la Grande Partenza

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[Comunicato stampa] Budapest, 3 novembre 2021 – L’edizione numero 105 del Giro d’Italia ritrova l’Ungheria come nazione che ospiterà la Grande Partenza con due frazioni in linea e una cronometro individuale. Si comincia venerdì 6 maggio con la Budapest – Visegrád adatta ai velocisti, che assegnerà la prima Maglia Rosa. Sabato 7 cronometro individuale di 9,2 km nel cuore di Budapest. Ultima frazione in Ungheria – domenica 8 maggio – da Kaposvár a Balatonfüred sulle sponde del Lago Balaton – che strizza l’occhio ancora agli sprinter, prima del trasferimento in Italia. Sia la prima tappa che la cronometro partiranno entrambe dalla famosa Piazza degli Eroi. Lunedì 9 primo giorno di riposo della Corsa Rosa.

LE TAPPE
Tappa 1 , BUDAPEST – VISEGRÁD: 195 km – dislivello 900 m

Tappa lievemente ondulata attraverso la pianura a nord della capitale fino a costeggiare il confine slovacco segnato dal Danubio presenza imponente e costante in questa zona. Si toccano alcune località di prestigio come Székesfehérvár ed Esztergom con la sua imponente basilica. Finale impegnativo una volta lasciata la riva del Danubio. Dal centro di Visegrád di sale per circa 5 km al 5% fino al castello reale dove verrà assegnata la prima Maglia Rosa al termine di una volata sempre più ristretta.

Tappa 2, BUDAPEST – BUDAPEST Tissot  ITT : 9.2 km – dislivello 150 m 

Crono interamente cittadina che cuce la capitale ungherese da Pest fino al centro storico di Buda. Partenza dalla piazza degli Eroi per puntare diritti verso il Danubio che separa la due anime della città. Una serie di svolte costella il percorso fino a raggiungere il lungo-fiume e sfilare davanti al Parlamento neogotico prima di attraversare il Danubio e percorrere la riva parallela. Lasciato il fiume inizia lo strappo conclusivo (punte al 14% nella prima parte) che, in parte in pavé, porta alla piazza di Buda dove è posto l’arrivo.

Tappa 3, KAPOSVÁR – BALATONFÜRED: 201 km – dislivello 890 m 

Tappa del Lago Balaton, il mare d’Ungheria. Dopo una prima parte in cui attraverso lievi ondulazioni ci si avvicina al lago si raggiungono Nagykanizsa e poi Hévíz con il suo lago termale e d lì si percorre la regione del Balaton. Il paesaggio è chiamato la Provenza d’Ungheria e presenta saliscendi di origine vulcanica che caratterizzano il percorso in quella parte. Ultimi 50 km lungo la costa cona la sola brevissima asperità dell’Abbazia di Tihany. Finale quasi senza curve per la prima volata di gruppo compatto.

Giro d’Italia, le 13 precedenti partenze dall’estero

  • 1965    San Marino (REPUBBLICA DI  SAN MARINO)
  • 1966    Montecarlo (PRINCIPATO DI MONACO)
  • 1973    Verviers (BELGIO)
  • 1974    Città del Vaticano
  • 1996    Atene (GRECIA)
  • 1998    Nizza (FRANCIA)
  • 2002    Groningen (OLANDA)
  • 2006    Seraing (BELGIO)
  • 2010    Amsterdam (OLANDA)
  • 2012    Herning (DANIMARCA)
  • 2014    Belfast (IRLANDA DEL NORD)
  • 2016    Apeldoorn (OLANDA)
  • 2018    Gerusalemme (ISRAELE)

Commenti

  1. ma quindi mi state dicendo che RCS non trova i soldi sotto l'albero?!?!?!
    non sarà che RCS per organizzare una corsa come il Giro ha bisogno di città che paghino?
    e che oltre a pagare, garantiscano anche determinati servizi?

    ogni anno la solita storia. ah da me non passano. quella salita non la fanno mai. in quella zona d'Italia non ci passano da x anni. ah sempre da quelle zone.........

    il percorso viene fatto in base a quali località hanno piacere/voglia di far transitare la corsa in quelle zone, ed in base a chi offre di più. semplice.
  2. pantera:

    Era giro d'Italia è diventato l'Italia in giro,le corse a tappe come giro o tour hanno visto due guerre ed in periodi ben più miseri degli odierni hanno mantenuto la corsa nel proprio territorio, oggi c'è la caccia al miglior offerente
    infatti, i costi e le spese che bisogna sostenere per programmare a fare la corsa sono gli stessi no?

    ripeto, per fare un evento ci sono dei costi, che nel tempo son lievitati molto, vuoi i prezzi maggiori, vuoi controlli e servizi maggiori da sostenere (es. una volta c'erano le barriere come adesso agli arrivi? quelle vanno pagate, come vanno pagati quelli che le montano/smontano, quelli che guidano i mezzi per trasportarle.......)

    credete sia facile trovare città che vogliono ospitare arrivi e partenze della corsa? o che accettino che gli passi "semplicemente" sotto casa?
  3. Una volta nel passato, non solo i costi erano inferiori in proporzione, ma la ricchezza stessa era qui in europa.
    Gli equilibri geopolitici sono cambiati, ora pretendiamo di essere padroni di certi eventi perchè "abbiamo la cultura" e schifiamo se certi eventi trovano altri lidi e sovvenzioni, in realtà non è che possediamo la cultura per diritto di nascita, abbiamo ospitato gli eventi nei decenni in cui economicamente eravamo più potenti o perchè interessava solo a noi.
    vedi motorsport.
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