La Israel-Premier Tech non parteciperà al giro delle Fiandre

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Il team Israel-Premier Tech ha deciso di rinunciare a partecipare al Giro delle Fiandre di questa domenica per motivi medici. Con numerosi corridori malati ed infortunati, e da un secondo caso di Covid registrato nello staff giovedì il team Israel-Premier Tech ha preso la decisione di non partecipare al Giro delle Fiandre che si svolgerà questa domenica.

Con un’altra squadra impegnata in Spagna questo fine settimana, i dirigenti della squadra di Chris Froome non sono riusciti a trovare sostituti per poter competere nella classica belga: “Questa è una situazione molto spiacevole e siamo estremamente delusi di doverci ritirare dal Giro delle Fiandre“, ha detto la squadra in una nota. “Questa decisione non è stata presa alla leggera, ma riteniamo che sia la nostra unica opzione in questa fase. Non è un segreto, ma abbiamo casi di Covid e altre malattie, nonché lesioni dovute a incidenti che hanno messo fuori gioco via la maggior parte dei nostri corridori nelle ultime settimane“.

La Israel salterà anche lo Scheldeprijs di mercoledì prossimo.

Commenti

  1. mah, non so minimamente da cosa dipenda questo stillicidio di malanni/infortuni con conseguenti forfait ma non ricordo una situazione simile...
  2. Ser pecora:

    ' la Israel ha dei grossi problemi anche quando corre....ha 1 vittoria stagionale insignificante, oltre ad un età media altissima in un ciclismo sempre piu' giovane.
    Ebbi modo di dire già quando avevano puntato prima su Froome e pi su qualche altro attempatello, che la cosa non mi pareva troppo lungimirante.
    Maverik89:

    ....................
    Gastroenteriti, bronchiti et simila per un ciclista professionista sono come la contusione alla caviglia di un calciatore, non menzioniamo fratture alle clavicole....
    Ahimè no. Con una contusione il calciatore gioca, loro con quella roba sono out o comunque non competitivi, quindi out lo stesso.
  3. Ser pecora:

    Come descrizione ci puo' anche stare, ma mi sembra rappresenti piu' altri sport. Il ciclismo è sempre stato "corri o muori": cadi? Ti tiri su e pedali, poi si vedrà.
    E' proprio nella natura del ciclismo. Anche perché lunghi stop portano a distruggere la forma e poi a rifarla su non è un attimo. E non essendoci gran componente tecnica se non sei in forma vai da nessuna parte.
    Gli sport da questo punto di vista sono tutti uguali, per lo meno dove il risultato (per le cifre che sono in gioco) è il solo obiettivo.
    Non è questione di "cadi o muori" perchè se fosse una totale scelta dell'atleta, in casi ove ci sia un reale danno, nessuno continuerebbe, lo fanno solo perchè sanno come funziona e talvolta perchè spinti da decisioni altrui.
    E la condizione atletica è giust'appunto una conseguenza di questa logica, deve esser sempre presente.

    E se il calciatore, cosi come il ciclista, continua a giocare/correre con una contusione, andrà incontro ad un peggioramento del danno, con conseguenze maggiori (distrazioni muscolari, fratture da stress, fratture, calcificazioni muscolo/tendinee) ma a chi di dovere non importa.
    Difatti normalmente, vengono tutti trattati, inizialmente, con un leggero riposo (che non ha la benchè minima incidenza sul recupero fisiologico del danno) e farmacologicamente; l'atleta deve! essere disponibile quanto prima. Solo i pochi eletti (atleti di elitè) verranno preservati e talvolta manco loro, che però a differenza dei "normali" possono e fanno sentire la loro
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