Louis Meintjes si aggiudica la 9^ tappa. Nuovo affondo di Remco

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Louis Meintjes (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) ha vinto la nona tappa della Vuelta, disputata tra Villaviciosa e Les Praeres (171km, 3675mt). Quarto di giornata, Remco Evenepoel ha incrementato il suo vantaggio in classifica generale.

Prima vittoria in un Grand Tour per Louis Meintjes, che in carriera vanta ben 4 Top10 nei GT, ma fino ad oggi nessuna vittoria. Lo scalatore 30enne sudafricano della Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux ha vinto domenica a Les Praeres, davanti a Samuele Battistella (Astana Qazaqstan) ed Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious). Tutto è avvenuto sulle temibili pendenze dell’ultima delle cinque salite della giornata, con i suoi 3,9 chilometri al 12,9% di media.

Remco Evenepoel (Quick-Step AlphaVinyl), ancora una volta ha impressionato, quarto sul traguardo (a +1’30” dal vincitore) la maglia rossa ha allargato il gap sugli inseguitori in classifica generale grazie ad un nuovo numero: ai piedi di Les Praeres ha spaccato completamente il gruppo dei favoriti, un quartetto composto da Evenepoel, Primoz Roglic (Jumbo-Visma), Juan Ayuso (UAE Team Emirates) ed Enric Mas (Movistar) e il belga si è presto ritrovato solo con quest’ultimo, ma incapace di seguire il suo passo.


Il belga, dominatore in questo avvio della Vuelta, non ha ancora vinto una tappa, ma probabilmente non ha rinunciato all’idea data la sua forma negli ultimi giorni, e l’occasione ideale si presenterà domani, con la cronometro individuale di 30,9km.

Commenti

  1. Pertoni:

    Remco comunque ha una postura in bici statuaria... Impressionante
    Diciamo ministatuaria vista l’altezza non proprio da corazziere
    In questa Vuelta sta davvero dimostrando il valore che speravo avesse
  2. Giomas:

    Visto il fenomenale precedente il minimo che si possa fare (anche per chi non ama Evenepoel, ed io NON sono tra quelli) è toccarsi i "gioielli di famiglia"...
    Il precedente è piuttosto "sui generis", visto che era al primo GT ma soprattutto alla prima uscita agonistica dopo un infortunio potenzialmente da fine carriera e con solo tre mesi di allenamento per via di altri problemi; non a caso andò in bambola alla primissima difficoltà. Personalmente credo che non fosse in grado di correre il Giro con qualsivoglia aspettativa se nojn di fare esperienze e che Lefevere ce l'abbia mandato proprio per "raffreddare" le aspettative mediatiche (e chissà, forse anche del suo entourage).

    Ad ogni modo, vedremo.
  3. Non ho capito l'affermazione di bicilook "Remco è un ciclista per caso": credo che tutti noi cicloamatori vorremmo avere anche solo un pizzico della sua forza.
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