Alex Morrice e Luca Vergallito i vincitori della Zwift Academy 2022

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La ciclista britannica Alex Morrice e l’italiano Luca Vergallito sono i vincitori della Zwift Academy e si uniranno a squadre di ciclismo pro 2023.

I due hanno fatto parte degli oltre 160.000 ciclisti che hanno partecipato al concorso di quest’anno e si sono aggiudicati contratti di un anno rispettivamente con Canyon-Sram e Alpecin-Deceuninck.

In una dichiarazione condivisa oggi, Zwift ha affermato che: “Alex e Luca si sono distinti per l’eccezionale talento atletico, le impressionanti capacità in bici e il contegno necessario per imparare ciò che serve per avere successo ai più alti livelli di gara.

Quest’anno, i concorrenti della Zwift Academy hanno dovuto completare una corsa di base e otto allenamenti, testando la potenza di soglia e il VO2 max, oltre ad altri indicatori di prestazione. Sono stati poi selezionati dieci finalisti che si sono recati a Denia, in Spagna, dove hanno incontrato gli allenatori della squadra e hanno corso con i loro futuri compagni di squadra.

Morrice, 22 anni, che quest’anno ha gareggiato per la squadra britannica LDN – Brother, ha dichiarato: “È stato un privilegio andare in Spagna e trascorrere una settimana con le incredibili donne di Canyon-Sram. Tutti mi hanno fatto sentire il benvenuto e non potrei essere più entusiasta di correre al fianco di queste donne nel 2023 e oltre“.

Magnus Bäckstedt, direttore sportivo di Canyon-Sram, ha dichiarato di essere rimasto “impressionato dalla Morrice durante l’intera settimana“:

“Alex mi ha impressionato per i suoi numeri di potenza per il tipo di corridore che speravamo di trovare per la squadra“, ha detto Bäckstedt. “Ha anche dimostrato una buona comprensione della tattica, con un vero feeling con le dinamiche della gara e ha ancora spazio per crescere“.

Il vincitore dell’Academy maschile Vergallito ha vinto il titolo italiano juniores su strada nel 2015, ma ha interrotto la sua attività ciclistica nel 2017 per concentrarsi sugli studi. Il 25enne si unirà ora alla squadra di sviluppo dell’Alpecin-Deceuninck per la prossima stagione.

“Anche per chi vive così vicino al cuore delle corse professionistiche, può essere molto difficile farsi notare dalle grandi squadre“, ha detto Vergallito. “Sono molto grato che Zwift mi abbia dato un modo per farmi notare”.

Luca ha mostrato una performance molto consistente durante la settimana delle Zwift Academy Finals, dimostrando di avere le giuste capacità fisiche e mentali per diventare un corridore professionista”. Il suo sviluppo nel ciclismo è stato interrotto a causa degli studi, quindi crediamo che la squadra possa fare grandi progressi con lui in futuro“, ha dichiarato Kristof de Kegel, Performance Manager dell’Alpecin-Deceuninck

Giunta alla sua settima edizione, la Zwift Academy è un programma annuale di talenti che si svolge sulla piattaforma di allenamento e di corsa indoor e che offre a un ciclista uomo e a una donna la possibilità di vincere un contratto da professionista. Tra i vincitori precedenti figurano Tanja Erath, Neve Bradbury e Jay Vine, che ha vinto due tappe alla Vuelta a España di quest’anno.

 

Commenti

  1. Scaldamozzi ogni tanto:

    Nei commenti su strava nibali si è più volte riferito alla gavetta e agli sfottò tra pro, se l’ambiente delle squadre italiane è quello che impersona o lui e bettiol, per fortuna non ci sono più squadre wt italiane e che tanti viovani trovano posto nelle developpement straniere.
    Al posto di dare il buon esempio ed ispirare i giovani li abbattono.
    Non credo che impersonino l'ambiente delle squadre italiane, inteso come provincialismo, tanto più che gran parte della loro carriera l'hanno fatta in squadre estere.

    Però impersonano quello che di fatto è "l'essere pro", che non sono le storie dei w/kg, le cucchiate di zucchero, etc.etc. Secondo me quello che non capiscono è la percezione che ne hanno gli appassionati, che (e qui dentro lo sappiamo bene) spesso è completamente sballata rispetto alla realtà, per cui molto spesso l'idea che uno ha della vita da pro è una specie di "vita da ciclosuonato al cubo"....astraendo completamente dal lato "professionale", fatto di contratti, impegni, soldi, accordi, etc...

    Un po' lo si capisce dal fatto che la SqualoTv sia fondamentalmente condotta da Nibali e Ferrara, che dal punto di vista dei risultati sportivi sono distanti svariati anni luce tra loro, ma non nella sostanza, per cui entrambi sono stati pro. Che Nibali dica che i numeri di Gaffu non siano sufficienti a fare il pro fa abbastanza ridere se si considera questo, perché Ferrara quei numeri non li ha mai avuti....forse intende "fare il pro" come lo ha fatto lui (Nibali, cioè super-top)....ma in ogni caso i numeri, in termini dei soliti w/kg, sono solo una parte di quelli "utili" ad avere una carriera da pro (cioè, non il Kom sulla tal salita). E questo Nibali dovrebbe saperlo, e potrebbe spiegarlo, invece no....

    Nibali dice anche cose interessanti in realtà (i costi per una squadra, il fatto che oggi i neo-pro a 24 anni siano "vecchi"), ma dovrebbe rendersi conto che il pubblico che vuole intercettare con i suoi canali è quello degli appassionati, non quello dei suoi compari di merenda ex-pro, e che oggi i tifosi si appassionano ai reality stile Zwift-Academy e non ai racconti da veterani di mille guerre stile nonno-Magrini. E che quindi i suoi "sfottò" ad un come Gaffu vengono principalmente percepiti come "svilire" il giovane ambizioso (in cui presumibilmente tanti si identificano).

    Che poi ci siano degli atteggiamenti (involontari, sicuramente) di Gaffu che possano essere percepiti da un "vero pro" come arroganza/ingenuità ci sta (sic). Tutto sommato io ho percepito anche un certo atteggiamento diverso di Vergallito ultimamente nei loro podcast, che io interpreto come un certo apprendimento dovuto al passaggio a "vero pro". Segno che "gli studi" e le GF, obiettivamente, non bastano (come non basta il contrario come crede Bettiol, cioè aver fatto il pro per sapere la qualunque).
  2. Ser pecora:

    Non credo che impersonino l'ambiente delle squadre italiane, inteso come provincialismo, tanto più che gran parte della loro carriera l'hanno fatta in squadre estere.

    Però impersonano quello che di fatto è "l'essere pro", che non sono le storie dei w/kg, le cucchiate di zucchero, etc.etc. Secondo me quello che non capiscono è la percezione che ne hanno gli appassionati, che (e qui dentro lo sappiamo bene) spesso è completamente sballata rispetto alla realtà, per cui molto spesso l'idea che uno ha della vita da pro è una specie di "vita da ciclosuonato al cubo"....astraendo completamente dal lato "professionale", fatto di contratti, impegni, soldi, accordi, etc...

    Un po' lo si capisce dal fatto che la SqualoTv sia fondamentalmente condotta da Nibali e Ferrara, che dal punto di vista dei risultati sportivi sono distanti svariati anni luce tra loro, ma non nella sostanza, per cui entrambi sono stati pro. Che Nibali dica che i numeri di Gaffu non siano sufficienti a fare il pro fa abbastanza ridere se si considera questo, perché Ferrara quei numeri non li ha mai avuti....forse intende "fare il pro" come lo ha fatto lui (Nibali, cioè super-top)....ma in ogni caso i numeri, in termini dei soliti w/kg, sono solo una parte di quelli "utili" ad avere una carriera da pro (cioè, non il Kom sulla tal salita). E questo Nibali dovrebbe saperlo, e potrebbe spiegarlo, invece no....

    Nibali dice anche cose interessanti in realtà (i costi per una squadra, il fatto che oggi i neo-pro a 24 anni siano "vecchi"), ma dovrebbe rendersi conto il pubblico che vuole intercettare con i suoi canali è quello degli appassionati, non quello dei suoi compari di merenda ex-pro, e che oggi i tifosi si appassionano ai reality stile Zwift-Academy e non ai racconti da veterani di mille guerre stile nonno-Magrini. E che quindi i suoi "sfottò" ad un come Gaffu vengono principalmente percepiti come "svilire" il giovane ambizioso (in cui presumibilmente tanti si identificano).

    Che poi ci siano degli atteggiamenti (involontari, sicuramente) di Gaffu che possano essere percepiti da un "vero pro" come arroganza/ingenuità ci sta (sic). Tutto sommato io ho percepito anche un certo atteggiamento diverso di Vergallito ultimamente nei loro podcast, che io interpreto come un certo apprendimento dovuto al passaggio a "vero pro". Segno che "gli studi" e le GF, obiettivamente, non bastano (come non basta il contrario come crede Bettiol, cioè aver fatto il pro per sapere la qualunque).
    mi sono sciroppato tutta la puntata da 1h 30. veramente desolante sentire veterani (chiamiamoli cosi) parlare cosi.
    oggi il ciclismo non è più quello di un tempo
    oggi l'amatore non è più quello di un tempo. oggi metà degli amatori hanno il PM, un po' perche se lo trovano nelle bici media/alta gamma, un po' perche se lo comprano.
    il circo dei pro esiste perche esistono gli spettatori, e gli spettatori e i fan, quelli che spendono, quelli che comprano, quelli che hanno la bici come...quelli che hanno le ruote come... , sono gli amatori di cui sopra...che guarda caso si sono evoluti... ma si è evoluto anche il mondo dei pro... se non se ne fossero accorti.
    le argomentazioni dei veterani che ho sentito in questa puntata sono basate sul nulla, sull'esperienza e sul tentativo, non sul metodo e la scienza.
    avrei capito se magro nibali e bettiol avessero evidenziato il fatto che il bandito &C , essendo già scientifici nella preparazione e approdando al professionismo, hanno magari meno margine di miglioramento, perche approdati con dei numeri derivati da protocolli di allenamento e di alimentazione "evoluti". mentre il talento scovato nel salto con gli sci magari ha più margine di miglioramento se allenato e nutrito allo stato dell'arte. E questo è probabilmente vero e suffragato dai fatti.
    però ragazzi....tra essere e campioni e il ferrara di turno ci passa un mondo e sicuramente tra i pro c'è spazio per il bandito&C.
    Nibali e Bettiol dovrebbero solo ringraziare che sono nati 20 anni prima, avessero 22-23 anni ora, affidati ai metodi che loro difendono, non so se avrebbero avuto la stessa carriera.
  3. longjnes:

    ma mercks non dice oggi, che i giovani si dovrebbero allenare come allora... è questo che è sbagliato. io sto col brambo
    Mi pare che Bettiol non dica che bisogna allenarsi come allora (che per Bettiol è comunque "adesso"), ma che trova assurdo che un pro (vero) si faccia allenare da Gaffuri, mentre lui si farebbe allenare piuttosto da Marangoni.

    Che Gaffuri (che credo stia ancora laureandosi) possa allenare un pro di alto livello non lo so, ma certamente non perché non è un pro. Che lui preferirebbe farsi allenare da Marangoni è una scemenza.
    Ma in generale do il beneficio del dubbio a Bettiol che abbia solo espresso male un concetto: che per allenare ad un certo livello serve anche esperienza, non solo teoria. Cosa condivisibile.

    Poi oggi di allenatori (per non parlare di biomeccanici) che fanno i guru grazie a 10 video di Youtube è pieno. Ma direi in ogni campo.
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