L’evoluzione delle bici da corsa 2013-2023

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Come sono evolute le bici da corsa negli ultimi 10 anni? Tanto? Poco? Ora sono “tutte uguali” come spesso si sente dire in giro? Dieci anni fa erano veramente tutte diverse?

Sicuramente l’evoluzione tecnica più sconvolgente è stata l’introduzione dei freni a disco ( da cui qualcuno non si è ancora ripreso). Poi i cambi elettronici, che ora stanno pian piano occupando non solo la fascia dell’altissima gamma, ma anche quelle più basse. Infine la lenta, ma solida imposizione dei copertoni tubeless dalle sezioni sempre più generose.

Va poi considerato che il mercato è cambiato a livello di categorie, con la marginalizzazione delle bici endurance, che 10 anni fa andavano abbastanza forte, a fronte di un’imposizione sempre più netta della categoria Aero, bistrattata a parole per la sua inutilità, ma a quanto pare ha invece fatto breccia almeno a livello estetico.

E sempre per quanto riguarda l’estetica oggi si è visto l’imporsi dei passaggi cavi interni, che rendono “pulita la linea”, ma un  inferno la vita dei meccanici. Insomma nel complesso le bici sono cambiate parecchio negli ultimi 10 anni, con l’evoluzione epocale dell’avvento dei freni a disco, mentre prima svolte di questo tipo avevano riguardato più che altro il cambio di materiale dei telai.

Ma vediamo alcuni modelli di ieri e di oggi più nel dettaglio:

Specialized Tarmac S-Works

Tarmac SL4: gruppo Shimano Dura Ace DI2 9070, prezzo 9290eu. Peso 6,6kg (taglia 52)
Tarmac Sl7: gruppo Shimano Dura Ace DI2 9270, prezzo 13900eu Peso 6,6kg (taglia 52)

La Tarmac nel 2013 era la bici da salita di Specialized, con la Venge ad occupare il segmento aero. Col tempo la Venge è scomparsa facendo diventare la Tarmac odierna una bici tuttofare, aero, ma al contempo leggera. Per sola salita Specialized propone la Aethos, che però non adotta i cavi interni e non è usata dai professionisti.

La SL4 era dotata di movimento centrale PressFit, l’OSBB di Specialized. Mentre la SL7 attuale ha il movimento filettato. A livello di geometrie la SL7 è un po’ più sloping, e con un interasse leggermente più lungo. Invariati gli angoli sterzo e piantone. Ovviamente la SL7 è disponibile solo per freni a disco e solo per gruppi elettronici.

Cannondale SuperSix Evo

SuperSix Evo Hi-Mod 2013: gruppo Shimano Dura Ace DI2 e guarnitura Hollowgram SiSL2, prezzo 8999eu  peso 6,6kg (taglia 58)
SuperSix Evo Hi-Mod 2023: gruppo Shimano Dura Ace DI2 9070 con guarnitura Guarnitura SiSL2, prezzo 11799eu, peso 7,5kg (taglia 58)

Anche per Cannondale si è avuta una transizione da bici per salita a bici tuttofare, leggera (ma non come l’antenata) ed aero. In compenso Cannondale ha mantenuto in gamma un modello “più” aero con la System Six. In 10 anni non è cambiata la scelta di montare la guarnitura proprietaria SISL2. E’ cambiato invece l’approccio per il resto della componentistica, che è diventata proprietaria dove possibile.

La versione attuale monta reggisella e manubrio integrato Save di Canondale, e ruote Knøt sempre Cannondale. La versione 2013 montava componentistica FSA e ruote Mavic SLR di primo montaggio. Pressoché invariate le geometrie, a parte un angolo terzo di 73,5° per la 2013 contro i 73° della 2023, che acquista anche un’interasse di 9mm più lungo. Nel 2013 Cannondale continuava a proporre per la SuperSix la geometria tradizionale, scelta abbastanza controcorrente all’epoca, mentre oggi si è adeguata alla concorrenza.

Cervélo S5

S5 2013: gruppo Shimano Ultegra DI2 6700, ruote Fulcrum, prezzo 5099eu, peso 7,78kg (taglia 56)
S5 2023: gruppo Shimano Ultegra DI2 R8150, ruote Reserve, prezzo 9699eu, peso 7,55kg (taglia 56)

Cervélo è stato forse il marchio che per primo ha imposto sul mercato le bici aero che poi tanto seguito avrebbero avuto, e la S5 è sempre stata la punta di diamante di questa categoria per il marchio canadese (oggi assorbito nel gruppo PON). La parte posteriore della bici è rimasta molto simile, con la profilatura del piantone che segue la circonferenza della ruota.

Idem per il movimento centrale BBright (che però dovrebbe passare a filettato prossimamente). Rimasto proprietario il reggisella. Dove si sono avuti i grossi cambiamenti, freni a disco e cavi interni a parte, è nella parte frontale, che nella S5 attuale è diventata molto diversa: con la forcella con innesto a baionetta sul tubo sterzo e manubrio integrato, con la tipica sdoppiatura a “V” dello stem. Assolutamente invariate le geometrie.

Bianchi Infinito

Infinito Ultegra 2013: gruppo Shimano Ultegra 10v, ruote Fulcrum Racing 4, prezzo 3350eu, peso 7,7kg, taglia 53
Infinito Ultegra 2023: gruppo Shimano Ultegra 8000, ruote Vision Trimax, prezzo 4799eu, peso >8kg

La Infinito è sempre stata una apprezzata bici endurance fino dalla sua introduzione sul mercato da parte di Bianchi. La bici si è evoluta negli stilemi moderni, ma senza stravolgimenti. La linea è diventata col tempo più “muscolosa” ed ha perso la tipica curvatura del tubo orizzontale che ha caratterizzato per un certo periodo le Bianchi. Ha anche conservato il movimento centrale PressFit. Invariate nel tempo le geometrie, a parte o,5cm di lunghezza in più dello sterzo nella vecchia versione (compensati da una lunghezza maggiore della forcella su quella attuale).

Trek Madone

Trek Madone 6.5 2013: gruppo Shimano Ultegra DI2 10v, ruote Bontrager Race X Lite, prezzo 5799eu, peso 7,3kg, taglia 58
Trek Madone SLR gen 7: gruppo Ultegra DI2 8150, ruote Bontrager Aelous Pro 51, prezzo 10999eu, peso 7,7kg, taglia 58

La Trek Madone, modello iconico della casa americana, ha avuto uno sviluppo contrario a quello di molti modelli storici delle altre aziende, trasformandosi da bici da salita e tuttofare a bici prettamente aero, lasciando coprire il segmento da salita dalla sorella Émonda. La versione del 2013 aveva i primi tubi kammtail a profilo troncoconico, ed i freni rim, di cui il posteriore sotto il movimento centrale, soluzione che è durata solo un paio di stagioni sul mercato.

La versione attuale ha massicci profili aerodinamici e l’ormai noto “buco” sotto il reggisella, l’IsoFlow, per migliorare l’aerodinamica. Già 10 anni fa Trek puntava all’integrazione dei componenti con il proprio classico reggisella “invertito”, e componenti Bontrager, ruote incluse. Oggi la cosa non è cambiata, con il manubrio che ovviamente è diventato aero ed integrato. Il movimento centrale è passato dal BB90 di Trek al T47 filettato odierno. La versione odierna, come molte bici aero, viene venduta con copertoni da 28mm come standard. Nel 2013 invece venivano forniti i 23mm. Invariate le geometrie (l’attuale ha i foderi bassi 4mm più lunghi).

Commenti

  1. bianco222:

    Manubri aero li trovo brutti anche io (oltreché scomodi da morire con l'integrazione dei cavi) ma i cavi interni sono belli. Il vantaggio è di mezzo watt ai 40 km/h e probabilmente il 99% delle persone potrebbe farne a meno. Però il telaio bello pulito senza cavi a me piace.
    I cavi interni ancora ancora, ma non quelli che passano dentro la serie sterzo...quello è un dispetto.

    I manubri integrati non è che li trovo brutti, ma proprio scomodi. Si possono impugnare solo con i polsi piegati con la mano aperta. Una posizione innaturale e che alla lunga fa persino male. Un manubrio tondo lo impugni naturalmente e puoi tenere anche i polsi in linea con il braccio.
    Senza contare la possibilità di montare qualunque tipo di prolunga e non solo quelle dedicate. Prolunghe con cui migliori si l'aerodinamica (totale)...
  2. Ser pecora:

    "Siete"...io no...
    Mi accodo. A me le bici moderne esteticamente piacciono più di quelle di 20 anni fa'.
    Altro discorso è l'innovazione: non rinuncerei mai ai freni a disco, mentre non so cosa farmene del gruppo elettronico. Per qualcuno sarà l'opposto.
  3. Ser pecora:

    I cavi interni ancora ancora, ma non quelli che passano dentro la serie sterzo...quello è un dispetto.

    Io non lo ho mai avuto ma ne ho visto uno una volta che ha aperto la serie sterzo e dentro c'era il mondo. Che poi per richiuderlo il tipo c'è stato due ore.
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