L’allenamento in ebike della Israel-PremierTech

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Negli ultimi 5 anni le metodologie di allenamento si sono molto evolute, in particolare per quanto riguarda l’alimentazione, tanto da essere considerate la ragione dietro le prestazioni sempre migliori dei corridori professionisti in termini di recupero e, quindi, velocità media nelle gare.

Un metodo curioso, utilizzato ormai da un paio d’anni da alcuni corridori della Israel-PremierTech (che ne ha parlato apertamente, probabile anche altri lo facciano), i quali simulano le andature di gara in allenamento grazie a delle bici elettriche (ebike).

In pratica si tratta di un’evoluzione del vecchio “dietro motore”, con un fidato aiutante che guidava uno scooter a velocità elevata per simulare andature-gara e dietro cui il corridore in allenamento stava a ruota, per allenare cadenza e ritmo a quelle velocità. Oggi invece il partner si mette alla guida di una ebike, connette un device tipo Garmin o Wahoo al misuratore di potenza e cardiofrequenzimetro del corridore e stabilisce un’andatura in accordo con i dati ed il piano di allenamento.

I corridori ovviamente non possono sempre seguire i dati sul proprio ciclocomputer durante una gara, ma devono semplicemente limitarsi a seguire la ruota di chi gli sta davanti, con repentini cambi di ritmo, se il percorso lo prevede, ad esempio se molto tortuoso, con il gruppo che accelera all’uscita di ogni curva.

Ora, è possibile simulare queste situazioni grazie al “dietro ebike”, con il conducente della bici elettrica che però accelera o rallenta in base ai dati di potenza e frequenza cardiaca e secondo un programma, in modo da creare uno stimolo all’allenamento, ma tenendo sotto controllo il carico di lavoro in modo preciso e non casuale. Tenendo anche conto dell’effettivo ruolo giocato dalla scia su watt e bpm.

In questo modo vengono inoltre ricreate le sensazioni di gara, con il corridore che non si allena guardando i propri dati, ma sta a ruota di chi li guarda per lui.

 

Commenti

  1. martin_galante:

    Peró penso che (almeno tradizionalmente) il dietro auto si facesse per ore.
    Senza cambi di ritmo però. Che qui mi pare invece il punto. In particolare in salita (dove il dietro motore non si faceva).

    Tempo fa durante un test di una ebike-road avevo trovato Aru che si allenava in salita. Una salita particolarmente ripida.
    Senza stargli a ruota per non rompergli le scatole, lo seguivo ad una decina di metri senza problemi sul passo, mentre quando faceva degli scatti, superando i 30kmh mi andava via, staccandosi il motore a 25kmh. Poi quando calava lo riprendevo.

    Per un esercizio del genere "alla cieca", quindi senza che sia l'atleta a seguire una tabella, penso che la ebike (non quelle limitate a 25kmh) in effetti siano il mezzo ideale da seguire. Con uno scooter già lo vedo male, essendo molto più macchinoso da guidare a basse velocità. Senza contare che poi, in discesa ed in piano si puo' stare assieme.
  2. ricks:

    il dottor Cecchini faceva 20 anni fa' dietro moto con l'SRM del ciclista nastrato allo specchietto e decideva lui quando accellerare....
    io mi ricordo che lessi un articolo pre TdF in cui Slongo in scooter allenava Nibali in salita e (semplificando molto) le sessioni erano tipo:"io sono Froome, seguimi"...
  3. kekino:

    magari la mia è un'ingenuità.. ma io come vantaggio ulteriore ci metterei anche il non respirarsi lo scarico per ore...
    o forse è allenante abituarsi a respirare gli scarichi, in gara (specie al TdF) ci sono tanti di quei mezzi che precedono il gruppo....
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