Follia alla Vuelta

94

L’attuale Giro di Spagna, la Vuelta, non finisce di riservare sorprese, tra cui la follia odierna, infatti la terza tappa della corsa spagnola avrebbe potuto avere un epilogo tragico se non ci fosse stato il pronto intervento della polizia.

Quattro persone, arrestate e poi rilasciate in via provvisoria, avevano orchestrato per protesta un “agguato” nei confronti dei corridori e degli organizzatori. Questi personaggi avevano preparato un meccanismo da loro realizzato con cui intendevano versare sulla strada circa 400 litri di olio da motore mentre il gruppo transitava tra le città di Suria e Arinsal. Come si vede nel video sottostante i tubi erano stati nascosti fra i cespugli sopra un ponte. La polizia iberica per fortuna, grazie ad una soffiata, è stata più veloce dei malintenzionati ed ha evitato il peggio. Già nelle tappe precedenti alcuni corridori avevano segnalato la presenza di chiodi sul percorso.

Commenti

  1. martin_galante:

    La lingua non è la letteratura, e le origini dell'italiano ben più antiche della scuola siciliana. Ma in ogni caso, questo non contraddice certo quel che dicevo. Le varianti dell'italiano, sono tutte la stessa lingua, classificate dai linguisti (ed anche dalla linguistica computazionale) come una stessa lingua. Poi se vuoi puoi chiamare italiano duro e puro quello parlata alla vucciria di Palermo e le altri varianti dialetti. Ma nei fatti le strutture linguistiche sono le stesse ed anche se la cadenza, l'intonazione, la pronuncia di alcuni fonemi ed un po'il vocabolario cambiano lungo la penisola, di fatto è una lingua sola. Non che ci siano minoranze linguistiche (per altro riconosciute dalla costituzione), alcune con storie incredibili, ma diciamo il grosso dei dialetti regionali e provinciali non lo sono. La situazione in Spagna è ben diversa. Penso (ma questo è un punto di vista personale, quello sulle lingue degli addetti ai lavori) che in Italia spesso ci vediamo molto più eterogenei di quello che siamo. Di fatto fino a pochi anni fa era uno dei pochi paesi al mondo con un'unità linguistico-religiosa di lunga durata.
    A mio parere hai un po' di confusione in testa.
  2. martin_galante:

    Questo intervevento mi ha sorpreso e sono andato a controllare. Delle 24 persone implicate (che tra le altre cose avevano dirottato un'imbarcazione utilizzando un vecchio mitra funzionante e fabbricato e detenuto armi), solo otto sono state condannate tra cui un rumeno che li avevi aiutati a farsi le armi. Infatti tutte le condanne sono inerenti alla costruzione e fabbricazione di armi. Dal fatto quotidiano che e' semplicemente il primo risultato su google (wikipedia riporta due condanne)

    "A causa dei due cannoncini, che gli imputati chiamavano “bega e “beghetta”, si sono registrate quattro condanne sia per aver costruito che detenuto le armi. I 4 anni e 6 mesi, oltre a una multa di 20 mila euro, puniscono Tiziano Lanza, 58 anni, di Bovolone, oltre a Luigi Massimo Faccia e Flavio Contin. Di 3 anni e 6 mesi, invece, la pena per Marco Ferro, di Lendinara. Tre imputati sono stati ritenuti colpevoli di semplice fabbricazione: il bresciano Michele Cattaneo (4 anni), l’ingegnere moldavo Alexandru Budu, residente a Cremona (3 anni), e il bergamasco Stefano Ferrari (2 anni e 8 mesi). Tra gli otto assolti c’è anche Severino Contin, gemello di Flavio, il cui nome era pure entrato nell’inchiesta del ’97."

    Va anche detto che il gruppo rifiuto' di lasciare la chiesa, costringendo le forze dell'ordine ad un blitz. In genere questo non aiuta in sede processuale. Insomma la condanna piu' lunga e' 4 anni e sei mesi, che nella peggiore delle ipotesi (ossia senza buona condotta e domiciliari) vuol dire 18 mesi prima della liberta' vigilata. Chi si sarebbe fatto 30 anni di carcere?
    Sarei curioso di sapere cosa pensano dopo che hanno fatto quell'azione in nome di una parte politica che spingeva per la secessione e che con il passare degli anni è andata a prendere i voti anche al sud.
Articolo precedente

Vittoria di Kaden Groves allo sprint

Articolo successivo

Quello che Fender e le bici hanno in comune (e non)

Gli ultimi articoli in News

Addio a Rik Van Looy

Ci ha lasciati oggi una delle grandi leggende del ciclismo, Rik Van Looy, all’età di 90…