Kuss si impone in solitaria. Lenny Martinez nuova maglia rossa

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Sepp Kuss (Jumbo-Visma) ha vinto in solitaria la sesta tappa della Vuelta. L’americano ha staccato gli altri membri di una fuga molto ampia, formatasi all’inizio della tappa, negli ultimi chilometri per conquistare la vittoria sulla cima del Pico del Buitre.

Il francese Lenny Martinez (Groupama-FDJ), anch’egli parte di questa grande fuga di una quarantina di corridori, ha conquistato il secondo posto in questa tappa davanti a Romain Bardet (Team DSM), conquistando la maglia rossa e la testa della classifica generale nel suo primo Grande Giro, a soli 20 anni. Il francese figlio d’arte ha ora 8″ di vantaggio proprio su Kuss e 31″su Bardet.

L’americano, staccatosi dal gruppo di testa a poco più di tre chilometri dall’arrivo, ha ripreso facilmente i corridori francesi prima di ritrovarsi da solo in testa, sulla strada della vittoria di tappa. Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), leader della maglia rossa prima della sesta tappa, ha avuto una giornata difficile, perdendo la maglia di leader della classifica generale. Presente nel gruppo dei favoriti con Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), non è riuscito a tenere il ritmo sul Pico del Buitre, concludendo la tappa a 3’24” da Sepp Kuss e a 30″ dai due leader della Jumbo-Visma.

Commenti

  1. Maverik89:

    hai dimenticato questa!
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    Ok però intendevo le esultanze post vittoria altrimenti la top rimane questa::-)xxxx
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    VECCHIA:

    perche' un conto e' staccare quello che aveva con se nell'ultima Liegi di cui non ricordo il nome , un altro e' avere li Pogacar .
    "Quello che aveva con sè nell'ultima Liegi" che se lo è cavato di ruota senza che manco ne avesse per stargli in scia era Pidcock che se non è uno dei big 5 è il 6 o 7. Not too bad direbbe Djokovic. Se non ricordi Pidcock il ciclismo lo segui poco. Ora se per avere i crismi di un campione bisogna solo battere Pogacar allora io dico che se ci fosse Merckx nessuno vincerebbe nulla e il discorso lo chiudiamo. Al mondiale di Wollogong Pogacar c'era. Così come c'era alla San Sebastian 2022. Questa Vuelta forse la vince e forse no. Del resto la vincerà uno solo ma tutti gli altri non sono antipatici sbruffoncelli eppure perderanno o se preferiamo non vinceranno. E chi vincerà lo farà con merito e onore anche se "non c'è Pogacar".
  2. VECCHIA:

    E con questo chiudo la diatriba se cosi' si puo' definire . Ribadisco per l'ennesima volta che non sono tifoso di nessuno , tantomeno di Pogacar , ho tirato in ballo lui perche' a quella Liegi tutti aspettavano loro due e quando uno dei due e' caduto la corsa ha perso di interesse questo non a detta solo mia ma anche di altri in tv . Ad ogni modo lo conosco certo Pidcock ma discesa a parte e' distante anni luce dai 4 sopra citati piu' gli altri due provenienti dal Ciclo cross . Se le gare si vincessero in discesa allora si ma se non ha mai vinto una monumento forse un motivo ci sara' , poi una corsa a tappe lasciamo stare . Non scherziamo tra Evenepoel e Pidcock non c'e' un scalino di differenza ma una rampa di scale .
    A quella Liegi tutti aspettavano e speravano nel duello. Purtroppo non c'è stato ma Evenepoel e qui chiudo anche io non ha bisogno di Pogacar per dimostrare che è paurosamente forte. Uno che 20 giorni fa batte in una crono mondiale (con anche Pogacar) sostanzialmente pianeggiante Filippo Ganna e ora rivaleggia da pari a pari o quasi in salita con gente come Vingegaard e Roglic non ha bisogno di Pogacar per dimostrare quanto vale. Poi di batoste ne prende e ne prederà ancora tante come le prendono tutti Pogacar incluso.
  3. golias:

    Eh eh.. ci vuole un cranio tanto per accostare !!
    Però hai stupito ;-)
    A me pare chiaro il concetto : quando ce l'hai con qualcuno una ragione di trova, magari inventandosela. Evidentemente niente di nuovo, se qualcuno ne ha scritto duemilaseicentoanni anni fa.
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