André Drege morto tragicamente al giro d’Austria

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Tragica morte al giro d’Austria: André Drege, 25enne norvegese della Coop-Repsol, è caduto nella discesa del Grossglockner alla 4^tappa perdendovi la vita.

Drege stava avendo un’ottima stagione ed era dato in passaggio al WT nella Jayco.

Condoglianze alla famiglia e squadra.

Commenti

  1. Spiace per il ragazzo norvegese, ma in cinque pagine ho letto cose che boh non saprei come definire. Come già scritto da @Tony 96 sembra quasi di non essere nemmeno in un forum di praticanti di ciclismo.

    Il motto olimpico è Citius, Altius, Fortius, e nel ciclismo su strada vince chi va più veloce, punto.

    Poi è inutile nascondersi dietro un dito. Lo sappiamo tutti benissimo che il ciclismo su strada è uno degli sport più pericolosi. Si potranno apportare tutte le migliorie del mondo ma non si potrà mai arrivare ad avere lo stesso basso livello di pericolosità del golf o del tennis...
  2. sartormassimo:

    Una riflessione:
    prima di parlare di soluzioni, cosa assolutamente legittima, sarebbe interessante poter analizzare i dati storici (perdonate la pragmaticità in un momento come questo) sugli incidenti nel corso degli anni al fine di stabilirne il trend ed affiancarne poi le informazioni di contesto come, il cambio dei materiali utilizzati, le innovazioni tecnologiche introdotte, l'utilizzo delle radioline in corsa, la mutazione dello sviluppo tattico delle gare e così via.
    In questo modo si potrebbe quantomeno avere l'evidenza di eventuali corrispondenze del cambio dei trend in funzione delle mutazioni del contesto introdotte. Da qui poi partirei cercando gli eventuali provvedimenti di sicurezza da introdurre.
    Resta comunque inteso che per sua natura questo sport è pericoloso e non permette la minima distrazione visti anche i continui ostacoli (cartelli, spartitraffico, strettoie, asfalti rovinati, pavè...) lungo i percorsi.
    Ci fosse una storicizzazione dei dati, farebbe molto comodo in fase di analisi.

    Le osservazioni sulla conformazione delle strade, sopra tutto in corrispondenza dei centri abitati.
    Rotonde, dissuasori, spartitraffico ecc ecc sono vere...
    Ma spesso vere e proprie Carneficine sono avvenute in condizioni di gara assolutamente tranquille.
    Al volo mi viene in mente quella di WVA che si arrota con il suo compagno di squadra, tecnicamente un gesto inconcepibile per u proff se non in preda ai fumi di qualche parente della mescalina.
    La caduta che era costata la clavicola a Landa.. altra caduta di gruppo inconcepibile..
    Mi sembra anno scorso in una volata a 5 sono riusciti a disintegrarsi...

    Ci sarebbe da mettere in cronaca forse la capacità Criminaltranquillizante del Gruppo ai tempi degli sceriffi..
    Dove venivano date poche possibilità a un neo pro che causava una caduta di gruppo..
  3. sepica:

    UNICA SOLA SOLUZIONE, E NON SO QUANTO POSSIAMO ESSERE D'ACCORDO SAREBBE QUELLO DI LIMITARE LA VELOCITA IN DISCESA, OPTANDO PER DISCESE POCO PERICOLOSE....MA TANTE VOLTE è IMPOSSIBILE, O PER ASSURDO E MANCO TANTO CREARE DELLE CHICANE (TIPO F1)...
    ANCHE SE POI BISOGNA CAPIRE CHE VUOL DIRE LIMITARE...A 40KMH???
    Pensa a fare una Milano Sanremo con le discese a velocità controllata cosa verrebbe fuori ;pirlùn^
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