[Test] Pinarello Dogma F 2025

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Della nuova Pinarello Dogma F MY 2025 ne abbiamo già fatto una prima presentazione e presa in mano a giugno. Ora l’abbiamo potuta utilizzare un po’ di tempo sulle strade di casa.

Come descritto nel precedente articolo la nuova Dogma F è un affinamento di quella precedente, non uno stravolgimento. Gli interventi però sono stati mirati a migliorie concrete. Il dato evidente è l’alleggerimento grazie alle nuove fibre di carbonio. L’esemplare da me provato, in taglia 575, pesava 6,89kg. Un peso decisamente ottimo considerate anche le caratteristiche di bici “semi-aero” della Dogma F con ruote da 45/50mm di altezza profilo. Ruote che sono le Princeton Carbonworks Peak 4550, sigla che indica appunto l’altezza del cerchio nella parte alta e bassa delle “onde” caratteristiche di questi cerchi. Ruote con canale interno da 21mm, montate con mozzi White Industries, che sono l’opzione più pesante disponibile per queste ruote, facendole pesare 1480gr (la versione più leggera è quella coi mozzi Tactix Racing che pesa 200 grammi in meno).

L’altra miglioria più evidente è la forma snellita del tubo obliquo nella parte bassa, che va ad accordarsi con una zona movimento centrale invece ben più massiccia e con un disegno votato al miglioramento aerodinamico.

Altro punto chiave di questa evoluzione della Dogma F è il tubo sterzo, più sottile, per essere più aerodinamico. Soluzione che ha necessitato il montare un cannotto della forcella ovale. Forcella a cui è stato aumentato il rake da 43 a 47mm.

Cambiato anche il manubrio Talon, che ora è più in linea con le tendenze moderne, quindi ha un flare più accentuato per la presa bassa.

Il modello ricevuto è quello con montaggio Shimano Dura-Ace DI2 12V, quindi un gruppo top che non riserva grandi sorprese.

Spettacolare la finitura, denominata Luxter Blue, un blu-violetto cangiante opaco di grande effetto. Una finitura/colore praticamente molto molto simile al blu che utilizza Apple per i suoi iPad. Purtroppo però una finitura che sulla bici è piuttosto delicata, quindi va trattata con grande accortezza. Già solo un graffietto è subito molto visibile e difficilmente ritoccabile.

Un dettaglio raffinato che si è aggiunto alla nuova Dogma sono i fori dei perni passanti, ora chiusi dal lato destro

Completa il montaggio la sella, dal non corto nome di, Most Lynx Ultrafast Superflow L Carbon, larga 145mm, che ho trovato piuttosto comoda.

Come detto la bici in prova era in taglia 575, ovvero una taglia più piccola rispetto alla 595 che utilizzo da qualche anno sulla mia F12. La taglia mi va comunque bene, essendo io in realtà un po’ in mezzo alle due. Sulla 575 ho un maggiore svettamento reggisella, ma la cosa per me più noiosa è il reggisella arretrato, abituato come sono ad un reggisella senza arretramento.

Nel confronto diretto con la mia vecchia F12 è subito evidente il peso inferiore di questa Dogma F, che rende la bici più scattante. Il rake maggiorato della forcella la rende comunque molto stabile anche ad alta velocità in discesa, e nel complesso rimane una bici che mantiene il feeling delle Pinarello Dogma (precedentemente ho avuto anche una F10), ovvero bici molto neutre nella guida, facili in discesa e non nervose. Questa Dogma F grazie al movimento centrale enorme ed allo sterzo modificato resta rigida pur con un notevole calo ponderale, mantenendo immutate le sue qualità, in primis l’equilibrio.

Niente da segnalare sulle ruote, che si sposano molto bene con i Continental GP 5000 da 28mm, per un montaggio nel complesso “standard” su un’altissima gamma come questa, ed a cui è difficile muovere critiche.

Una bici quindi che si rivela un’ottima evoluzione del modello precedente, e che fondamentalmente ha colmato una lacuna di cui questa era accusata, ovvero un peso non bassissimo. Questa nuova versione è perfettamente in linea con la concorrenza più leggera, e c’è ancora del margine scegliendo le ruote con mozzi più leggeri.

Per il resto anche questa Dogma F offre una sensazione di guida molto neutra e godibile a 360° come da tradizione Pinarello. Il tutto in un pacchetto molto curato nei dettagli e nelle rifiniture. Cose che come sempre hanno un prezzo, nel caso specifico di 14.400 euro.

Sito Pinarello

Commenti

  1. robeambro:

    Non avrei mai pensato di dirlo ma a me piace. Se devo essere onesto il reggisella l'avrei lasciato al naturale.. Alla fine e' una bici che ha tante soluzioni valide. Reggisella con due viti che secondo me funziona molto meglio di vari altri marchi che invece scivolano, mc filettato, peso molto competitivo.. L'estetica e' soggettiva ma per me le bici veramente brutte sono altre, tipo le Bianchi attuali. Ovviamente costa una fucilata ma ormai..

    L'unico motivo per il quale non la prendero' - probabilmente - e' la reputazione che i ciclisti con la Pinarello hanno all'estero. Vivo all'estero da piu' di 10 anni, e ho piu' di qualche amico che lavora per testate giornalistiche dedicate al ciclismo e per marchi di bici top che corrono nel World Tour. Non appena faccio menzione a tali amici e conoscenti del fatto che sto considerando la Pinarello, rispondono tutti invariabilmente con una smorfia, aggiungendo frasi tipo "you don't want to be one of them". Forse in Italia e' diverso, ma qui e' abbastanza diffusa come opinione.
    (non sono aggiornato) che reputazione avrebbero ? fighetti ?!
  2. jacknipper:

    le Pina o si amano o si odiano, difficile la via di mezzo
    io amo l'essenzialità e queste linee, per me inutilmente barocche, non riesco proprio a digerirle
    Condivido, a chi piace la linea classica la Pinarello non la vede...
  3. Dimenticandosi del prezzo devo dire che hanno raggiunto pesi davvero bassi, considerato il sistema disc.
    Incredibile.
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