Nasce Acol by Alex Colnago, brand premium di bici

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Alessandro (Alex) Colnago, nipote di Ernesto Colnago, noto per aver fondato la famosa azienda italiana di biciclette da corsa negli anni ’50, ha recentemente stretto una partnership con WiaWis per lanciare Acol, un marchio di biciclette di alta qualità. Acol è specializzato in telai leggeri, biciclette aerodinamiche e altri componenti, tra cui telai da gravel e da pista. L’azienda si rivolge ai ciclisti in cerca di attrezzature ad alte prestazioni, utilizzando gli stessi materiali avanzati e gli stessi principi di ingegneria che WiaWis applica ai suoi rinomati prodotti per il tiro con l’arco.

[Comunicato stampa] Alex descrive il loro incontro come un caso fortuito: “Ero anche alla ricerca di una partnership che rispettasse i valori della mia azienda di famiglia. Volevo trovare un’azienda a conduzione familiare, in grado di sviluppare una tecnologia di qualità con una visione internazionale e che possedesse anche i propri siti produttivi e producesse internamente i propri componenti. Quando ho incontrato WiaWis, ho sentito che era l’abbinamento perfetto”.
Quando ha lasciato Colnago dopo un cambio di proprietà, Alex era pronto a sviluppare Acol in collaborazione con WiaWis, combinando la loro esperienza nei materiali in fibra di carbonio con il suo background nel design. Hanno trovato una formula per telai di biciclette leggeri.

Il marchio Acol adotta i compositi rinforzati con grafene di WiaWis per realizzare telai leggeri, resistenti e confortevoli. Questo li rende ideali per i ciclisti agonisti che vogliono aumentare la velocità senza compromettere l’integrità strutturale. La fibra di carbonio e il grafene sono anche abbastanza robusti da resistere agli urti, rendendoli adatti sia alla bicicletta da strada che a quella fuoristrada. Inoltre smorzano le vibrazioni, un aspetto importante per i ciclisti di resistenza che affrontano terreni accidentati.
Inoltre i loro telai di qualità superiore vengono sottoposti a rigorosi test di qualità e sicurezza prima di essere consegnati ai clienti. I loro impianti di produzione e collaudo si trovano sia in Corea che in Myanmar, dove ogni bicicletta deve superare specifici test di controllo.

“I nostri nuovi prodotti sono tutti di alta gamma e coprono la strada, lo sterrato e la pista. Non offriamo biciclette elettriche, non sono nel mio DNA”, spiega Alex. “Vengo da un background di biciclette fatte apposta per le corse. Non sono in linea con le e-bike, che hanno uno scopo diverso nel settore ciclistico. WiaWis e Acol si concentrano maggiormente sulle competizioni, dove una e-bike vanificherebbe lo scopo”.

Acol offre un’ampia gamma di telai progettati per soddisfare le diverse esigenze dei ciclisti. Il modello SL è un telaio superleggero, con un peso di circa 700 grammi, specificamente progettato per ridurre al minimo il peso. Il Divinus, un moderno telaio aerodinamico, è ideale per il ciclismo agonistico, che privilegia velocità e prestazioni. Altri due modelli sono di prossima uscita: l’Impero, una bici tuttofare che combina leggerezza e aerodinamica con una geometria adatta alle lunghe pedalate, il cui lancio è previsto per la primavera del 2025, e la Tuscia, una gravel bike costruita per conquistare terreni accidentati, che entrerà in produzione nel dicembre 2024.

 

 

 

Commenti

  1. Alessandro Colnago:

    Purtroppo i dettagli saranno rivelati solo a dicembre.
    Colnago, anche se è il mio nome, non può essere utilizzato sulla bicicletta, in quanto marchio registrato. Forse potrei mettere la mia firma, ma meglio evitare sgradite sorprese.
    Quale potrebbe essere un prezzo onesto al pubblico per una bici con un telaio aero di circa 1 kg verniciato, gruppo Ultegra Di2, delle belle ruote in carbonio e un manubrio integrato?
    Personalmente - e senza offesa - io non pagherei lo stesso prezzo che pago per una S-Works, Colnago, Trek per un marchio nuovo. Alla fine dei conti al giorno d'oggi il marchio Acol e' sconosciuto e senza alcun track record, non vedo in base a cosa dover pagare un premium (possiamo pure dire che e' la piccola impresa artigiana col know-how e la passione per l'eccellenza, ma le bici sono fatte in fabbrica in Asia cosi' come le fanno tutti). Pure Contador e Basso chiedono di essere pagati profumatamente e addirittura sponsorizzano un team pro, ma di bici Aurum non ne ho mai vista una in vita mia ne' sul forum, ne' in Italia, ne' in UK, ma neanche su Instagram o su altri forum come WeightWeenies..

    Poi eh se dovessi scegliere se prendere una Acol a (dico per dire) 3500-4000 euro di telaio o una Specialized (dico per dire) a 5000, allora magari potrei prenderle in considerazione.

    Punto di vista mio eh, magari per altri e' diverso.
  2. Alessandro Colnago:

    Purtroppo i dettagli saranno rivelati solo a dicembre.
    Colnago, anche se è il mio nome, non può essere utilizzato sulla bicicletta, in quanto marchio registrato. Forse potrei mettere la mia firma, ma meglio evitare sgradite sorprese.
    Su questo non insisto. Avrai avuto le tue consulenze legali in merito che ti avranno indirizzato.
    Alessandro Colnago:


    Quale potrebbe essere un prezzo onesto al pubblico per una bici con un telaio aero di circa 1 kg verniciato, gruppo Ultegra Di2, delle belle ruote in carbonio e un manubrio integrato?
    1500 euro?:mrgreen:
    Scherzi a parte. Ormai bici di quel genere viaggiano come ridere sui 7/8 anche 9mila di listino. Una bici come la tua non può ragionare sui grandi volumi me ne rendo conto cioè acquistare 100.000 gruppi shimano 100.000 ruote tutto assieme per spuntare prezzi più bassi. Però la vedo anche dura in un mercato supersaturo di bici che costano uno sproposito inserirne un'altra che costa ancora di più. O sei supercompetitivo sul prezzo o lo sei sulla qualità. Ora al giorno d'oggi a fare un buon telaio da corsa non ci vuole chissà cosa assodato che poi il resto della componentistica è uguale per tutte le bici. Insomma si combatte in un mercato di gente che in parecchi i telai buoni li sanno fare quindi se non si vince con la qualità fuori dal comune bisogna provare ad abbassare il prezzo. A maggior ragione se si ha un marchio nuovo che non ha manco il nome da spendere (per questo pensavo di cercare almeno di sfruttare il tuo cognome).
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