[Test] Aurum Essentia

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Aurum è l’azienda iberica nata per volontà di Alberto Contador e Ivan Basso che in pochissimi anni si è ritagliata uno spazio nel segmento delle bici premium, grazie anche a strategiche sponsorizzazioni, come quella della Polti-Kometa (sempre gestita da Basso e Contador). Aurum è entrata nel mercato con una bici che si è già conquistata una certa nomea positiva, la Magma, ma ora Aurum ha ampliato la propria gamma grazie ad un modello gravel e soprattutto grazie ad un modello più accessibile di gamma media, la Essentia.

La Essentia ricalca esattamente le forme della Magma, ma è realizzata con un layup della fibra di carbonio differente, non dello stesso livello della sorella maggiore. Ha solo i foderi alti e bassi del carro posteriore di diametro leggermente maggiore della Magma. Questo in soldoni comporta un peso maggiore del telaio, che, sommato ai gruppi di fascia media con cui viene proposta rispetto la top di gamma Magma, portano ad avere un peso di circa 1kg maggiore della bici+gruppo, ed ancora superiore se si considerano le ruote, altro componente top sulla Magma e di fascia media sulla Essentia. Il peso rilevato da noi della Essentia in test in taglia 58 è di 8,51kg.

La Essentia, a differenza della Magma, non viene proposta come solo telaio per l’acquisto. In compenso la cura del dettaglio sia nel packaging (la bici si può acquistare direttamente da Aurum online, oltre che da un ristretto numero di rivenditori nel mondo) che nella componentistica è la stessa, ed è elevata.

La pochette con all’interno spacers ed altra minuteria della bici è molto bella e di qualità decisamente migliore dei sacchetti di varia concorrenza. Idem i portaborraccia, molto belli e con anche le viti marchiate Aurum. Questa una costante su tutta la bici, se aguzzate l’occhio potrete vedere infatti che non c’è vite o tappino di gomma che non abbia stampigliato il logo Aurum. Sono dettagli, ma sono testimonianza della cura e della volontà di questa azienda di non fare tutto al risparmio, cosa oltremodo apprezzabile anche su una bici che non è il loro top di gamma.

Questa Essentia è arrivata montata con il gruppo SRAM Force, in questo caso vecchio modello per una questione di disponibilità taglie. Il montaggio era completo del gruppo, con corone 48/35, pacco pignoni 10-33, dischi freno 160/140mm.

Le ruote sono sempre di casa SRAM, ovvero le Zipp 303 S, gommate coi copertoni Challenge Strada TLR 27mm.

A completare il tutto, un’ottima sella Prologo Scratch M5 installata, finalmente, su un reggisella dritto senza off-set (disponibile comunque anche con arretramento), manubrio Aurum in alluminio e manubrio Ritchey Superlogic in carbonio.

Geometria

Oltre ai dettagli anche la verniciatura è ben realizzata, molto spessa e resistente ai graffi.

La Essentia ha una linea classica, con i pendenti alti del carro  alti, in controtendenza con i dettami attuali. La vite dell’expander del reggisella è ben posizionata, senza angolazioni che rendono difficile serrarla, in particolare con dinamometriche. Semplice, ma efficace la copertura in gomma marchiata Aurum.

Molto sfinati i foderi della forcella

Nell’utilizzo la Esssentia si è rivelata una bici neutra ed equilibrata, in particolare in discesa è molto precisa e mantiene molto bene la traiettoria, non necessitando correzioni anche in curve veloci.

Come tipologia di bici rientra nella categoria di concorrenti come la Canyon Ultimate o la Orbea Orca. A livello di qualità costruttiva e cura dei dettagli la Essentia non è sicuramente inferiore, in particolare della Orca con cui condivide la soluzione del manubrio non integrato. Con la Orbea la Essentia ad esempio condivide praticamente le stesse geometrie, a parte qualche (2) mm di foderi bassi in meno e interasse in più e questo dinamicamente, in discesa in particolare si traduce in sensazioni di guida molto simili.

La Essentia in linea di massima è un po’ più rigida, cosa che si nota anche a livello di smorzamento delle vibrazioni, anche se questo è da considerare anche in base alle ruote e, soprattutto, copertoni montati, avendo trovato i Challenge Strada piuttosto duri a parità di pressione con copertoni analoghi per larghezza.

Stesso discorso per la questione ponderale in salita, per cui il kilo e 200 grammi in più sicuramente si fanno sentire, ma qui si tratta di trovare il giusto compromesso tra possibilità/volontà di spesa e montaggio. In questo la Aurum Essentia può vantare dalla sua un eccellente rapporto qualità/prezzo: la versione montata Force costa infatti 6552€. Un prezzo decisamente competitivo per la qualità offerta, anche perché attualmente è in vendita con lo Sram Force nuovo, uno dei migliori gruppi in circolazione, anche più leggero di quello vecchio montato sulla bici test.

Nel complesso quindi una bici eccellente ad un prezzo competitivo rispetto varia concorrenza.

Sito Aurum Essentia

Commenti

  1. Lupin III:

    penso siano validi, hanno anche dei vantaggi: dovrebbero costare un po meno visto che la costruzione senza dentino è piu facile, si possono pompare meno con conseguente miglioramento di comodita e assorbimento vibrazioni, dovrebbero pesare qualcosa meno a parità di specifiche.
    Detto questo io personalmente non li comprerei per l'assenza dell'uncino che non mi da sicurezza: magari è una fissa mia e saranno sicuramente sicurissimi, ma non mi fido.
    l'hookless sulle bdc non ha senso per due motivi:
    1. il bordo piatto hookless è ottimo in mtb perché si può costruire più largo e dunque evita di tagliare il copertone se si pizzica. Inoltre è più robusto (vedere https://www.mtb-mag.com/roval-traverse-sl-ii-come-delle-ruote-ti-cambiano-il-riding/ )
    2. Le pressioni alte della bdc sono un terno al lotto senza uncino, nel senso che la stallonata diventa più probabile se le tolleranze copertone/cerchio non sono quelle giuste.
  2. martin_galante:

    non fanno schifo. ma per la propria sicurezza, richiedono di attenersi strettamente ad alcune regole, a cominciare dalla compatibilita' copertura/cerchio. Nel caso Zipp in particolare, hanno lanciato diversi modelli (tra cui questi 303s) dicendo che erano ottimizzati per coperture da 28, che l'aerodinamica etc etc. Poi pero', forse in seguito ad alcuni episodi controversi tra i pro con ruote zipp (ma non 303s), ETRTO che gestice gli standard per le ruote, ha sancito che i 28 non sono compatibili hookless e che servono coperture piu' larghe. Zipp, che fa parte di ETRTO ma non e' riuscita a far passare la sua linea, ha dichiarato che non avrebbe ritrattato e che per loro i 28 andavano bene, in quanto il cambio avrebbe implicato un forte danno economico (avere tutti prodotti publicizzati come ottimizzati per il 28, che di colpo non e' piu' compatibile).

    Il risultato e' stato che su alcuni modelli Zipp ha tolto la compatibilita' coi 28, non so se abbiano aggiornato anche i modelli o solo le specifiche. Su altri, hanno comunque continuato a mettere diversi copertoni 28 nella lista compatibili. Le Zipp 303s in questione sono date come compatibili col range 28mm-50mm, appunto contravvenendo alle raccomandazioni ETRTO. Poi c''e il mistero di questa bici che esce coi 27mm, e con un marchio di copertone che non e' dato come compatibile neanche a sezioni superiori.

    Piu' in generale sugli hookless, la risposta e': ovviamente dipende dall'uso che se ne fa e dall'attenzione che si ha ai dettagli. L'atleta che fa ultracycling estremo in luoghi sperduti e strade incerte, non li usera' mai; il ciclista che gira vicino casa su strade illibate e se fora si va venire a prendere, li usera' senza problemi. Tra questi due estremi, ci sono pro e contro, ma comunque vanno usati con consapevolezza di cosa fare e non fare, qualcuno ha gia' avuto incontri ravvicinati del terzo tipo con l'asfalto per aver trascurato le raccomandazioni delle case.
    mi domando ma con i cerchi hookless non e' piu semplice cambiare il copertone/ camera d'aria in caso di foratura non avendo i dentini? grazie
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