Superleggero Ti black: il portaborraccia in titanio 3D da 14.5 grammi

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I grammomaniaci potrebbero andare in fibrillazione per questo portaborraccia Superleggero Ti black. Molto probabilmente si calmeranno una volta arrivati al prezzo.

[Comunicato stampa] Dopo il grande successo dello scorso anno, siamo lieti di annunciare una nuova versione del primo porta borraccia stampato con tecnologia 3D in titanio. Superleggero Ti black, pesa solo 14,5 grammi (al pezzo) e il design deriva dal nostro porta borraccia in carbonio. Utilizzando il titanio come materiale possiamo raggiungere un peso molto basso grazie anche all’utilizzo della tecnologia additiva la quale ci permette di ridurne il peso e “scavare” il pezzo dove non vi sono gli sforzi.

Superleggero Ti black

Questo con la tecnica tradizionale (piegatura di un tubo) non è possibile infatti i pesi medi sono circa il doppio. La nuova versione è poi rifinita a mano e rivestita con una vernice speciale a base ceramica della famosa azienda americana Cerakote. La finitura è nero opaco ed un rivestimento molto resistente a graffi e urti. Lo strato è sottilissimo ed è applicato a mano nella nostra sede.

Superleggero Ti black

Quest’anno abbiamo stretto una partnership per la produzione di 200 paia di Superleggero Ti con un’azienda top player nella tecnologia additiva del titanio. Grazie ad essa siamo riusciti a produrre questa quantità con tempi ridottissimi. La stampante 3D usa la tecnologia DSML con ben 4 teste laser e un’area di stampa di ben 1000mm x 800mm, una tra le più grandi al mondo. Inoltre abbiamo stretto questa partnership oltretutto perché la qualità della stampa è notevolmente migliorata rispetto all’utilizzo di service esterni.

Superleggero Ti black

Superleggero Ti Black è in edizione limitata in 199 paia e si può acquistare solo presso rivenditori autorizzati oppure le poche unità disponibili presso il nostro sito web. Superleggero Ti black è venduto in una elegante scatola in legno realizzata in Italia con la nuova viteria in titanio con testa ultra bassa. Il prezzo è di 390 euro per il set completo.

Alpitude Bike Components

Commenti

  1. Lumi:

    Ok, ammettiamo che è una lavorazione meccanica complicata, ne sapete sicuramente piu’ di me, ritiro tutto e mi limito a valutare il risultato …. che purtroppo spesso (o sempre?) è qualcosa di molto poco bello da vedere, con superficie e tratti butterati e irregolari.

    La finitura tipicamente non è liscia come per tutti i processi massivi/additivi
    Lumi:

    Non discuto sulla funzionalita’ ma per me i pezzi piegati e saldati con metodi tradizionali hanno tutto un altro aspetto (e fascino), e sembra siano anche piu’ leggeri, come se per la stampa 3d vada messo comunque piu’ materiale nonostante le forellature.

    Insomma sti cosi sono un esercizio di stile fine a se stesso per fare peggio qualcosa che esiste gia’ fatto meglio.
    Quello exs ha i bracci principali molto più fini e il fondo con un piccolo uncino al posto di un terzo braccio
    La differenza di peso non è nel processo ma nel disegno più rigido
    Che i fori non siano bellissimi lo ho scritto anche io ma una funzione la hanno, dato che quei bracci sono più rigidi di uno non forato pari peso( quindi diametro inferiore)
    Che poi anche quello exs che postato da @longé stampato
  2. Lumi:

    Ok, ammettiamo che è una lavorazione meccanica complicata, ne sapete sicuramente piu’ di me, ritiro tutto e mi limito a valutare il risultato …. che purtroppo spesso (o sempre?) è qualcosa di molto poco bello da vedere, con superficie e tratti butterati e irregolari.

    Non discuto sulla funzionalita’ ma per me i pezzi lavorati, piegati e saldati con metodi “tradizionali” hanno tutto un altro aspetto (e fascino), e sembra siano anche piu’ leggeri, come se per la stampa 3d vada messo comunque piu’ materiale nonostante le forellature.

    Insomma sti cosi sono un esercizio di stile fine a se stesso per fare peggio qualcosa che esiste gia’ fatto meglio.
    Invece é esattamente l'opposto di quello che scrivi: la stampa 3D permette di realizzare manufatti in un pezzo unico senza giunzioni o saldature, eliminando la sovrapposizione di materiale necessaria nelle giunzioni (ad esempio) e realizzando componenti molto più complessi, resistenti e leggeri rispetto ai metodi tradizionali.
    Banalmente un telaio che con metodi tradizionali si fa giuntando tubi di diametro e spessore fissi, in 3D si può realizzare con "tubi" di diametro e spessore variabile o addirittura con struttura interna di rinforzo e con un numero di segmenti praticamente illimitato a seconda delle necessità.
    Un pezzo macchinato, invece, può essere realizzato superando i limiti dati dai sottosquadra o diametri delle frese permettendo di creare qualsiasi geometria e forma.
    Finita la stampa occorre solo rimuovere le eventuali piccole imperfezioni o sbavature e al limite fare un trattamento termico per togliere le tensioni residue e uniformare il materiale.

    Insomma tutto un altro mondo.
    Per un portaborraccia, però, mi sembra una forzatura che non giustifica l'uso di questa tecnologia e infatti il prezzo finale é molto più alto della media del mercato.
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