Ci ha lasciati oggi una delle grandi leggende del ciclismo, Rik Van Looy, all’età di 90 anni. “L’imperatore di Herentals” è stato uno dei più grandi ciclisti di tutti i tempi, con 161 vittorie in carriera (397 contando pista e criterium), tra cui 8 classiche monumento e 2 campionati del mondo. E’anche arrivato 3° due volte alla Vuelta España. E’ stato il primo ciclista a vincere tutte e 5 le classiche monumento, e resta uno dei tre soli ad esserci riuscito, assieme a Eddy Merckx e Roger DeVlaeminck.
Van Looy non solo è stato uno dei più forti corridori da classiche della storia, ma viene anche considerato un pioniere grazie al suo ruolo nella Faema, tra il 1956 ed il 1961, quando per la prima volta un’intera squadra si organizzava per tirare il proprio capitano, in particolare nei finali veloci, dove Van Looy era implacabile. Nacque così il lead-out. La Faema era solita allenarsi duramente per riuscire a fare alla perfezione “il treno” (spesso lungo le rive del lago di Garda), una cosa inusitata prima d’allora. Per via del colore della maglia la Faema di quegli anni era stata ribattezzata “la guardia rossa”.
Tante vittorie (7 tappe al Tour, 12 al Giro, 18 alla Vuelta) , ed ovviamente tanti piazzamenti per Van Looy, (2 volte 2° ed una 3° alla Roubaix), tra cui uno celebre: il 2° posto ai mondiali di Ronse, in casa in Belgio, con il Belgio netto favorito. Nello sprint finale però il suo ultimo uomo, Beheyt Benoni, non si spostò per fargli fare la volata vincendo la maglia iridata. Si era consumato “il tradimento di Ronse”. Van Looy si impegnò bene per il resto della carriera per boicottare quella di Benoni.
Van Looy corse la sua ultima stagione nel 1970, ma già nel 1966 si rese conto che il Belgio aveva trovato il suo successore, quando la sua squadra, la Solo-Superia, prese come neo-pro stagista un certo Eddie Merckx.
Buona strada Rik!
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