Il Giro d’Italia Women 2025 prenderà il via da Bergamo con una cronometro individuale domenica 6 luglio e terminerà domenica 13 a Imola all’interno dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Nel mezzo una sequenza di tappe che metteranno a dura prova le atlete, con due arrivi in salita, per un dislivello di 14.000 metri e un totale di 939.6 km. Il Passo del Tonale sarà la Cima Alfonsina Strada. RTL 102.5 sarà la radio ufficiale. Fondazione Una Nessuna Centomila – la fondazione nata per sostenere tutti i Centri Antiviolenza, promuovere la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne – è Charity Partner dell’evento.
Roma, 13 gennaio 2025 – Si alza il velo sull’edizione Giro d’Italia Women 2025, la seconda organizzata da RCS Sports & Events che si svolgerà dal 6 al 13 luglio 2025. Riparte il viaggio della Corsa Rosa al femminile dopo l’esaltante edizione 2024, caratterizzata dal duello sul filo dei secondi tra Elisa Longo Borghini e Lotte Kopecky e dai grandi risultati raggiunti in termini di audience televisiva e di numeri sul web.
L’evento di presentazione, celebrato presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma assieme al 108° Giro d’Italia, è stato condotto da Pierluigi Pardo, Barbara Pedrotti, Ignazio Moser e Eleonora Incardona con interviste dalla platea di Paolo Pacchioni di RTL 102,5 (Radio Partner del Giro d’Italia e Radio Ufficiale del Giro d’Italia Women).
Tra i partecipanti molti volti noti dello sport, dello spettacolo, delle istituzioni e delle aziende che fanno e faranno parte della grande famiglia del Giro d’Italia. Sul palco del teatro sono intervenuti anche la vincitrice dell’ultimo Giro al femminile, Elisa Longo Borghini, oltre ad atleti che hanno fatto la storia della Corsa Rosa come Vincenzo Nibali, Alberto Contador, Paolo Bettini e Marta Bastianelli. Presente in platea il vincitore dell’ultima Maglia Bianca al Giro d’Italia, Antonio Tiberi.
Tra le istituzioni presenti anche Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il Primo Ministro Albanese, Edi Rama, il Presidente di ICE, Matteo Zoppas, il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio; Silvia Salis, Vicepresidente vicario del Coni, Cordiano Dagnoni, Presidente della Federazione Ciclistica Italiana e Roberto Pella Presidente della Lega Ciclismo Professionistico.
A fare gli onori di casa, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri; l’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato; il Presidente di RCS MediaGroup, Urbano Cairo; l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di RCS Sports & Events, Paolo Bellino; il Direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni e il Direttore de La Gazzetta dello Sport, Stefano Barigelli.
IL PERCORSO
939.6 km e 14mila metri di dislivello (oltre 1000 in più rispetto all’edizione passata) nel menù che prevede una cronometro individuale, due tappe pianeggianti, tre di media montagna e due di alta montagna.
Come nel 2024, anche nel 2025 sarà una sfida contro il tempo a dare il via alla competizione. I 13.6 km sulle strade di Bergamo daranno una prima conformazione alla classifica generale. Le atlete che punteranno alla Maglia Rosa finale dovranno fare attenzione anche alla seconda frazione, la Clusone-Aprica, mentre la Vezza d’Oglio-Trento potrebbe rappresentare la prima chances per le ruote veloci, nonostante il passaggio sul Passo del Tonale, Cima Alfonsina Strada di questa edizione con i suoi 1883 metri.
La prima metà del Giro d’Italia Women si concluderà con la Castello Tesino-Pianezze (Valdobbiadene), primo arrivo in salita di questa edizione. L’ascesa finale vide nel 1995 il primo successo nella Corsa Rosa di Fabiana Luperini.
Si ripartirà sempre in Veneto per la quinta tappa, totalmente pianeggiante, da Mirano a Monselice, ultima tregua prima di un trittico finale decisamente duro. La Bellaria-Igea Marina-Terre Roveresche (Orciano di Pesaro) sarà una frazione decisamente ondulata con un finale da classiche e precede il secondo arrivo in salita, quello di Monte Nerone. L’ascesa finale, con pendenze medie superiori all’8%, è un inedito per la Corsa Rosa.
Gran finale domenica 13 luglio nella Forlì-Imola, tappa da 2200 metri di dislivello nella quale verrà riproposto il circuito dei Mondiali
LE TAPPE
TAPPA 1, BERGAMO-BERGAMO TUDOR ITT, 13.6 KM
Cronometro individuale interamente cittadina. Partenza da Chorus Life per una prima parte su strade larghe e rettilinee intervallate da inversioni di marcia e brevi semicurve. Passaggio verso il centro con una breve e leggera salita a sfiorare la città alta per oi discendere fino all’arrivo al Sentierone.
TAPPA 2, CLUSONE-APRICA, 99 KM
Tappa divisa in due parti, la prima fino a Lovere in discesa seguita dalla seconda in lieve e costante ascesa. Si attraversa tutta la Val Camonica fino a Edolo per poi risalire verso Apprica dalla vecchia strada per Corteno Golgi Il percorso non presenta nessuna vera difficoltà fatto salvo un breve strappo a Santicolo a pochi chilometri dall’arrivo.
TAPPA 3, VEZZA D’OGLIO-TRENTO, 124 KM
Prima volata del Giro. Partenza impegnativa con la scalata del Passo del Tonale (Cima Alfonsina Strada) seguito però dalla lunghissima discesa che attraversa la Val di Sole e dalla Val di Non. Dopo Mezzolombardo la corsa prosegue tra i vigneti con lievi ondulazioni fino all’attraversamento dell’Adige dove punta sull’arrivo di Trento.
TAPPA 4, CASTELLO TESINO-PIANEZZE (VALDOBBIADENE), 156 KM
Tappa con arrivo in salita dopo una lunga serie di saliscendi nel Bellunese senza veri tratti tranquilli. Tappa molto articolata sia altimetricamente che planimetricamente. Si scende in Val Cismon sfiorando Feltre e percorrendo la base delle Dolomiti Bellunesi fino a Belluno dove si contorna il Nevegal per affrontare, dopo aver lasciato il Lago di Santa Croce e Vittorio Veneto, il Muro di Ca’ del Poggio. Segue un tratto attraverso i territori UNESCO del Prosecco fino alla salita finale di Pianezze (11.2 km al 7%).
TAPPA 5, MIRANO-MONSELICE, 108 KM
Ultima tappa tranquilla prima del trittico finale che determinerà la classifica del Giro. Tappa completamente pianeggiante. Partenza da Mirano e tragitto senza particolari difficoltà, salvo gli ostacoli al traffico, fino alle porte di Monselice. Si attraversa il veneziano e il padovano in zone che non vengono percorse da Giro da molti anni. Si toccano Mira, Dolo, Piove di Sacco e Conselve. Circuito finale di 16.4 km sempre pianeggiante su strade larghe ai piedi dei Colli Euganei.
TAPPA 6, BELLARIA-IGEA MARINA-TERRE ROVERESCHE (ORCIANO DI PESARO), 144 KM
Tappa molto mossa dopo un breve inizio pianeggiante. Raggiunto l’appennino romagnolo si scala San Marino per poi dirigersi verso la provincia di Pesaro scalando una serie di salite più o meno brevi tra cui Mondaino, Monteciccardo e Beato Sante. Passaggio da Cartoceto, Saltara e dallo strappo di Villa del Monte prima della salita finale che porta al primo passaggio sull’arrivo. Circuito di circa 15 km con la salita all’arrivo attraverso Mondavio.
TAPPA 7, FERMIGNANO-MONTE NERONE, 157 KM
Tappone di montagna composto da un crescendo di difficoltà senza veri tratti di respiro tra esse. La prima di continui saliscendi porta dopo Apecchio alle pendici del Monte Nerone di cui si scala la prima parte fino a Pian di Trebbio. Si scende quindi verso Pianello per scalare in successione le brevi salite di Moria, Passo la Croce, Valico di Sitria e il Valico di Croce Avellana. Finale attraverso Frontone, Cagli e Secchiano per affrontare nuovamente la salita verso Pian di Trebbio dove iniziano gli ultimi 8 km molto impegnativi (oltre l’8% medio) che portano all’arrivo.
TAPPA 8, FORLI’-IMOLA (AUTODROMO E. E D. FERRARI), 138 KM
Tappa finale di mezza montagna molto impegnativa. Dopo un breve primo tratto pianeggiante si entra in quello che è stato il circuito del campionato del mondo di Ciclismo del 2020 da percorrere 4 volte con l’impegnativa salita di Cima Gallisterna e la salita di Mazzolano con i passaggi e l’arrivo finale dentro l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari.
E no, non è il solito Uci cattivo che se lo è inventato, il regolamento lo fanno anche i corridori.