Mamma mia che paura! Era tanto che non prendevo più parte da una granfondo da pedalatore e, ora che la pianificazione del lavoro me lo permette… piove? Ma boia mondo, questa è veramente sfortuna!
Il sabato è una bella giornata, il sole regna sovrano e la giornata pare primaverile, ma qualcuno, tra il preveggente e il menagramo, vocifera che l’indomani pioverà. La voce si rincorre tra gli stand dell’area espositiva che ogni anno a Cecina vede esporre i migliori marchi del settore, tanto da diventare quasi l’argomento centrale della giornata.
Anche al ritiro dei dorsali qualcuno parla di pioggia, ma non me ne preoccupo più di tanto: ritiro il pacco gara che, come ogni anno, è greve a causa dei tanti prodotti alimentari che lo compongono; oggi trovo una bottiglia d’olio, un pacco di pasta e dei succhi di frutta, il tutto rigorosamente a marchio Coop, che ovviamente è uno degli sponsor della manifestazione.
Dopo le solite chiacchierate con le decine di amici che incontro, non mi resta che tornare in albergo e sperare in bene.
Ore 7.00 di domenica mattina… la sveglia suona! Mi fiondo alla finestra e la tristezza pervade il mio spirito; una pesante coltre di nubi tra il nero e il grigiastro aleggia in cielo; mestamente abbasso gli occhi al terreno e, peggio che peggio, constato che ha piovuto; poco ma è bagnato.
Bah, tanto è ancora presto, ma se piove non parto. La stagione è lunga e il mio lavoro non mi permette uno stop (da buon libero professionista non ho la “mutua” che mi tutela), per cui è inutile prendere rischi! Comunque sia non sarei il prescelto per la vittoria di giornata.
Il tempo passa e il sole sembra giocare a rimpiattino tra le nuvole. Ogni tanto mette fuori il testino, per ritrarlo quasi subito. Il cielo è incerto, ma non credo pioverà. Mi avvio alle griglie di partenza come sempre situate lungo il viale principale di Cecina. Sono già numerosi i ciclisti che hanno preso posto in griglia. L’organizzatore parla di 1800 iscritti e di circa 1500 partenti.
Si ride e si scherza (tanti però hanno delle facce così buie e cupe che difficilmente si potrebbe pensare che siano venuti per divertitrsi, boh!) e alle 10.00 in punto si parte.
Piano piano il cielo si apre per lasciare spazio al tanto agognato sole che alla fine bacia i belli… ma anche tutti gli altri.
Non appena guadagnata la periferia della città ci si dirige verso la prima salita di giornata: la scalata a Guardistallo. Non è una salitona, ma presa alla “garibaldina” così appena partiti non è certo banale. Il gruppo si allunga e la selezione è naturale. Gli scalatori davanti e tutti gli altri a inseguire.
Si scende e si va a Bibbona, per dirigersi, con un lungo mangia-e-bevi a Castagneto Carducci e da qui su su fino a Monteverdi. Si riscende, ma poi si risale verso Verazzano, mentre i mediofondisti muovono verso la strada del rientro. Loro dovranno affrontare solo più l’ultima erta e giungere all’arrivo. Decisamente più lunga e dura la fatica dei granfondisti che, a gambe levate, si dirigono verso la zona geotermica di Larderello per passare addirittura da Pomarance e da qui scendere a Micciano.
Il comprensorio del paese ospita la penultima fatica: la salita di Micciano, appunto. Poco più di cinque chilometri ma con pendenze a due cifre. Sicuramente è la più dura di giornata. Discesa veloce e tecnica, per raggiungere l’ultima erta, da qui dieci chilometri di discesa e quindi l’agognato arrivo.
La corsa l’ha vinta Raimondas Rumsas, un nome che non ha certo bisogno di presentazioni, in volata su Luca Fioretti, recente vincitore a Quarrata e a Loano. Terza piazza per il bravo milanese Paolo Castelnovo, quarta piazza per il commercialista veneto Roberto Cunico e quinto e ultimo posto del gruppetto dei fuggitivi per Alessandro Bertuola.
La mediofondo l’ha vinta Federico Cerri per distacco su Saverio Crocetti e Massimiliano Grazia.
Lotta serrata quella femminile, soprattutto nel percorso di mediofondo dove la vittoria va a Raffaella Palombo, incalzata da Claudia Bertoncini che se la deve vedere in volata con Sabrina Raggiante.
Distacchi più ampi sul percoso di granfondo dove Claudia Gentili segna il suo nome nel palmarès della granfondo, davanti a Olga Cappiello e Maria Cristina Nisi.
E’ andata. La fatica è stata tanta, ho pure bucato, ma mi sono divertito. Ho anche impiegato meno di ciò che pensavo. Un successone!
Incontro Paolo Castelnovo che è contento per il suo terzo posto, Raimondo è contento perchè ha vinto, Fioretti ha perso, ma è contento perchè oggi ha imparato qualcosa… Ovvia, alla fine sono proprio tutti contenti. Bravi gli organizzatori, allora!
(4 marzo 2012)
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