Adam Yates in maglia gialla dopo aver vinto davanti al fratello

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Adam Yates (UAE-Emirates) ha vinto la prima tappa del Tour de France dopo uno sprint a due con il fratello Simon (Jayco-AlUla). Il britannico conquista anche la maglia gialla.

Il Tour de France è partito alla grande con una prima tappa estenuante, in cui Tadej Pogacar (UAE-Emirates) e Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) hanno dimostrato il loro valore sulla salita finale dietro Adam Yates, con lo sloveno a vincere facilmente la volata del gruppetto dei favoriti arrivando 3° e guadagnando 4″ di abbuoni sui diretti concorrenti. Allo stesso tempo il britannico ha conquistato la prima maglia gialla di questa Grand Boucle 2023.

Tour cominciato in modo disastroso per alcune squadre però, come per la Movistar che deve registrare il ritiro del proprio capitano Enric Mas, caduto in discesa (con anche Jorgenson a °2’38”) e feritosi ad una spalla. Caduto assieme a Richard Carapaz (EF-EasyPost) che non si è ritirato dopo la caduta, ma ha accusato oltre 15′ di ritardo sul traguardo. Altra squadra che vede subito uscire di classifica il proprio capitano è la Astana, con Lutsenko attardato di oltre 9 minuti.

Commenti

  1. Teo66:

    Hanno anche un po' di culo questi del tdf, due gemelli che si giocano tappa e maglia? Manco uno scrittore da collezione harmony ci sarebbe arrivato :mrgreen:
    Uh l'altro ieri ho visto in edicola gli Harmony, pensavo fossero come Caballero :== :== :== non più in stampa!!!
  2. albertissimo:

    Che i tapponi dolomitici non interessano più a nessuno non si direbbe dal numero di spettatori sulle 3 Cime di Lavaredo di quest'anno.
    Per quanto riguarda la "pagliacciata della cronoscalata all'ultima tappa" ricordo anche lì il numero di spettatori ed il fatto che è cambiata la maglia gialla.
    Esattamente come il Tour del 2020 con Pocagar che vince la cronoscalata dell' ultima tappa e porta a casa la maglia gialla.
    Intendevo ai corridori, il pubblico ovviamente c'è perchè è convinto che le grandi salite siano ancora interpretate come ai tempi di coppi e bartali...riguardo al lussari tutti sapevano che avrebbe deciso il giro, e le tre settimane di nulla assoluto prima di questa tappa lo ha dimostrato: roglic è andato a spasso e si è giusto impegnato quei dieci minuti per staccare thomas..
  3. Io credo che una corsa all’anno di tre settimane sia sufficiente. Credo che sia Giro che Vuelta dovrebbero trasformarsi in corse a tappe intermedie tipo due settimane lunghe (16 tappe). Questo invoglierebbe i grandi campioni a provare doppietta o tripletta. Certo per noi italiani credo sia difficile accettare che il tour è superiore. Ma è così!!! Ostinarsi orgogliosamente a tenere tre settimane di corsa, quando vengono i vecchi campioni a cercare le ultime glorie e qualche corridore buono, è da cretini.
    Da dire anche che se non ci fossero stati i ritiri di Evenepoel e Geoghegan Hart, credo che avremmo avuto un po’ più spettacolo.
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