Addio a Federico Bahamontes

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E’ morto oggi Federico Bahamontes, l’aquila di Toledo, vincitore del Tour de France 1959, aveva 95 anni. E’ stato professionista dal 1954 al 1965.

Bahamontes è stato il primo vincitore spagnolo del Tour de France, in cui ha vinto anche per 6 volte la maglia di miglior scalatore, vinta anche a Giro e Vuelta. Bahamontes è ricordato come uno dei più grandi scalatori della storia del ciclismo.

2° alla Vuelta del 1957, ha vinto 3 tappe e 2 maglie di miglior scalatore nel GT spagnolo. Una tappa ed una maglia di miglior scalatore al Giro, 7 tappe al Tour de France. Un campionato nazionale spagnolo. 41 vittorie totali in carriera.

Bahamontes cominciò ad andare in bicicletta tardi, a 20 anni, e cominciò ad ottenere vittorie di prestigio internazionale nel 1958, con la tappa al Giro e 2 tappe al Tour. La svolta della carriera di Bahamontes avvenne grazie a Fausto Coppi, che lo inserí nella propria squadra dell’epoca, la Tricofilina-Coppi, convincendolo a puntare alla classifica generale e non solo alle tappe di montagna nei Gt.

Quell’anno, dopo il ritiro alla Vuelta (che si correva a Maggio), arrivò 3° al giro di Svizzera e poi vinse il Tour de France, davanti Henri Anglade e Jacques Anquetil, primo spagnolo a riuscirci, il che lo fece entrare nella leggenda del proprio paese.

Bahamontes era un corridore dagli umori altalenanti, molto poco costante nelle prestazioni. I suoi compagni di squadra spagnoli lo avevano soprannominato El Tipico. Il suo stile in sella era inconfondibile, con le spalle sempre altalenanti e l’abitudine di girarsi indietro con la testa ogni 50mt in salita, per vedere l’effetto delle sue accelerazioni. All’epoca, cosi come nella storia, si disputava il titolo di miglior scalatore con Charly Gaul. Bahamontes però era un pessimo discesista. Celebre la 18^tappa del Tour 1959, quando in maglia gialla perse 5 minuti (!) nella discesa dal col de l’Iseran sui migliori (sotto una pioggia battente), per cui la maglia virtuale era diventata Anglade. All’epoca il Tour si correva per nazionali con la Francia che schierava una squadra nazionale ed altre squadre divise per regioni. Anglade correva per il Centre-Midi, e le due star francesi, Anquetil e Rivière prima si rifiutarono di aiutare il gruppo dei fuggitivi che aveva staccato Bahamontes, e poi, questo rientrato, lo aiutarono in salita sul piccolo S. Bernardo, consegnando la vittoria finale a Bahamontes e condannando Anglade al 2° posto. I francesi vennero tempestati di fischi all’arrivo a Parigi al Parco dei Principi (Anquetil, come solo lui poteva fare, qualche giorno dopo si comprò un motoscafo che battezzò Sifflet 59. “Sifflet” è fischio in italiano). La nazionale francese era la strafavorita della vigilia con Bobet, Geminiani, Anquetil e Rivière.

Allo stesso tempo era (in Spagna in particolare) nota la rivalità e totale antipatia tra Bahamontes e Jésus Lorono, corridore basco vincitore della Vuelta 1957 (2° Bahamontes, suo compagno di squadra). I due si detestavano e e si facevano dispetti continui in corsa.

Bahamontes ha vinto il premio di miglior scalatore (la maglia a pois arriverà solo nel 1975) ben 6 volte: nel 1954, 1958, 1959, 1962, 1963 e 1964. A parimerito con Lucien van Impe e superato solo da Richard Virenque (7).

Bahamontes era il più anziano vincitore vivente del Tour de France. Ora è Jan Janssen (83).

Commenti

  1. longjnes:

    Mi dispiace, non ho vissuto quell'epoca, ma quando mi sono sposato gli ho voluto rendere omaggio intitolando a lui uno dei tavoli della cerimonia. Rip.
    Curiosità assolutamente OT. Quali erano i nomi degli altri tavoli?
  2. longjnes:

    Sono passati quasi 20 anni... una venticinquina di tavoli.
    Cosi su due piedi ne ricordo alcuni...
    Motta, Learco Guerra, Nencini, fuentes, anquetil, Coppi, Bartali, Hinault, Indurain, Saronni (mi sono innamorato di questo sport perché in allenamento veniva a prendere acqua alla fonte del paese e pane e prosciutto alla bottega sotto casa) Moser, Io (:-)xxxx), mia moglie(❤️). Ognuno con foto e il suo palmares, caratteristiche e aneddoti. Nel mio c'erano solo aneddoti....
    Semmai un giorno mi sposo te la copio. Poi mandami IBAN per i diritti d'autore! :sborone:
  3. Ser pecora:

    Grazie.
    Si, il ciclismo una volta era pieno zeppo di quelle cose. Tra l'altro era stato proprio Coppi a convincere i francesi della nazionale a non far vincere "un provinciale" per non fare una figuraccia, tramite l'amico Geminiani (con cui aveva corso assieme alla Bianchi).

    Anquetil era un personaggio incredibile. Totalmente anticonformista ed uno che se ne fregava di tutto. Ed uno dei pochissimi che non solo ammetteva di doparsi, ma che se ne vantava quasi. Come Gaul era uno che si sfondava di amfetamine come pochi.

    Questa la sua faccia (ultimo a dx) dopo la tappa menzionata nell'articolo, all'arrivo di St. Vincent. Aveva terminato 8°. Le prime due foto a sx sono del compagno di squadra Darrigade (25°).

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    Grossa inesattezza,il soggetto è sempre il medesimo e sicuramente nn Anquetil.
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