Se come dice Jarlinson Pantano, “l’UCI si è innamorata dei colombiani”, una nuova scintilla deve essere scoccata col Portogallo, dato che secondo il quotidiano lusitano Record, Raul Alarcón, 33 anni, (W52/RC Porto), corridore spagnolo trapiantato in Portogallo e vincitore degli ultimi due Giri del Portogallo; e Alejandro Manuel Marque, 37 anni, (Sporting Clube de Portugal/ Tavira) altro spagnolo che ha fatto le sue fortune in Portogallo vincendo il locale Giro nel 2013 ed il Tour of China II l’anno scorso, sarebbero stati trovati con valori anomali nel passaporto biologico.
La notizia riportata da Record ha però la sua parte più clamorosa nel fatto che il presidente dell’agenzia antidoping portoghese avrebbe accusato il presidente della federazione lusitana di aver coperto delle positività. Sviluppi a seguire.
Alarcón è da tempo chiacchierato per le sue performances di livello mondiale proprio sempre (e solo) nelle corse portoghesi.
Gli ultimi sviluppi in materia di antidoping sembrano indicare in generale un “giro di vite” in alcuni paesi in cui spesso si sono verificati exploit del genere (Costa Rica, Colombia, Portogallo).
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