Eccoci arrivati anche quest anno alla fine di Eurobike.
Speriamo che il nostro sforzo di farvi partecipare un po’ all’atmosfera di questo appuntamento sia riuscito. Come sempre sottolineo che non è possibile far vedere tutto, inteso come tutte le gamme di un singolo brand o tutte tutte le bici ed accessori. Già così siamo a più di mille foto senza praticamente tutto l’abbigliamento.
Il grosso delle novità però dovremmo averlo colto. novità che quest anno è sicuramente il gran numero di bici coi freni a disco, che praticamente tutti hanno presentato. Con quale convinzione è difficile capirlo, così a naso mi pare che molti lo abbiano fatto solo per non restare indietro o fuori. Buon indice sono tanti telai uguali.
Chi ha buon occhio vedrà che tanti telai presentati sono molto molto simili tra loro e spiace dirlo, ma perlopiù proprio tra gli italiani. Quest anno Sarto aveva un piccolo stand tutto suo, ma di suoi telai in giro per la fiera ce n’erano davvero parecchi.
Fiera della crisi? Non sembra, anzi quest anno pare che sia cresciuto il mercato degli accessori a fronte del calo di quello delle bici intere. Ma sicuramente ci sono marchi che continuano ad andare forte nonostante tutto, e sono anche quelli che continuano ad investire, il che potrebbe aumentare il divario con chi invece è in difficoltà.
Il ciclismo è il nuovo golf? Sempre più tecnologia, sempre più accessori costosi (misuratori potenza, rulli che integrano sempre più gadgets, etc..) abbigliamento chic e sofisticato ed i prezzi volano alto.
Ma le offerte nelle fasce più basse non mancano. Anzi, oggi anche i gruppi e telai di media-bassa gamma sono molto curati e prestanti. I nuovi Ultegra e Force sono davvero molto belli e ben rifiniti.
Dopo 2 anni di sbornia di fixies, singlespeed e neo-retrò l’acciaio è praticamente sparito. Difficile trovarne in giro e tanti marchi e marchietti nati e visti nei due anni passati sono finiti nel nulla. Resistono gli italiani, veri keepers of the flames in questa fiera: Tommasini e DeRosa su tutti. Dedacciai in controtendenza presenta un telaio in acciaio e persino uno in alluminio.
Alluminio che stranamente rialza la testa: Cannondale e Canyon ne presentano di veramente belle a prezzi competitivi. Ed anche altri marchi li ripropongono curandoli di più che nel passato recente, vedi Colnago. Buone prestazioni e prezzi più competitivi.
I misuratori di potenza ormai si stanno diffondendo a macchia d’olio ed i produttori sorridono. Anche se tanti dicono che il loro uso deve ancora “maturare” ed andare aldilà del semplice averli e guardare i numerini. Tanti parlano proprio dei Pro, che a dispetto dell’esserne tutti dotati, pare che non siano dei fini utilizzatori. Come confessato da un produttore: “non è che sono quelli della Sky ad essere dei geni nell’utilizzo, sono tanti degli altri che sono delle zappe“.
Sicuramente la nascita continua di App e l’integrazione coi tablets diffonderà certi concetti anche alla massa.
E questo è quanto. Ora chiudo la serranda 🙂