Anche alle squadre pro manca il materiale tecnico

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Sul quotidiano francese l’Equipe si fa oggi il punto sulla mancanza di materiale che affligge non solo i comuni consumatori, ma anche le squadre professionistiche, ed interpellano le squadre World Tour francesi.

La causa di questa mancanza di materiale è oggetto di analisi da ogni parte, ma fondamentalmente è dovuta ad un’ esplosione della domanda alla fine dei vari lockdown dello scorso anno (circa un 30% in più di vendite nel settore rispetto l’anno precedente), ma si tratta di una domanda composta in modo molto differente, con conseguente fatica da parte della filiera delle forniture a soddisfarla.

Ed al contrario di quanto forse alcuni pensano non ci sono canali produttivi “speciali” per il mondo professionistico, il quale quindi risente dei ritardi nelle forniture come tutti. Come spiega ad esempio Thomas Damuseau, responsabile dei materiali della AG2R-Citroën: “Prima quando un deragliatore era danneggiato lo buttavamo. Oggi lo teniamo e lo facciamo aggiustare. Una cosa totalmente inedita.”

Marc Madiot, Team Manager della Groupama-FdJ: “Stiamo ancora aspettando una grossa consegna da Shimano. Il materiale ha lasciato l’Asia ed ora è nei Paesi Bassi. I telai del nostro sponsor Lapierre sono già arrivati, quindi speriamo di avere le bici pronte per lo stage di ripresa (dal 12 al 21 dicembre a Calpe, in Spagna -ndr-). Ma finché non avremo ricevuto tutto non sono tranquillo

Sempre Damuseau della AG2R racconta come sia stato fondamentale anticipare gli ordini e pensare ad alternative: “Dopo quello che abbiamo vissuto negli ultimi mesi molte squadre dovranno ripensare la scelta dei propri fornitori. Noi pensiamo già al 2023“.

Questo scenario inedito porta le squadre a fare economie impensabili prima di questo periodo. Ad esempio non venderanno più le bici della stagione passata agli amatori, ma molte squadre le conserveranno per utilizzarne dei componenti. Un meccanico di una formazione WT stima attorno ai 200.000eu i mancati introiti da queste vendite: “bisogna utilizzare ancora le bici 2021 per non arrivare “nudi” ai primi allenamenti del 2022“.

Sempre Madiot spiega come la Groupama “venderà le bici della stagione passata solo quando avremo il materiale nuovo“.

La situazione è riassunta da Damuseau: “Per ora è esponenziale, più continua più le mancanze sono importanti, ma a medio termine è possibile che la domanda si stabilizzi e che ci si ritrovi con la situazione inversa, con una produzione smisurata ed i magazzini pieni. Gli specialisti dell’industria della bicicletta non hanno alcuna idea di quello che ci aspetta, siamo nell’incertezza più totale“.

In realtà è più probabile che gli specialisti  dell’industria un’idea di cosa ci aspetti ce l’abbiano, anche se di poco conforto per pro e consumatori.

 

 

 

Commenti

  1. E una crisi strutturale dovuto ad un modello di domanda e offerta profondamente cambiato, il just in time e solo una parte del problema , poi c e da considerare le concentrazioni ossia i grandi gruppi comprano altri marchi e razzionalizzano riducendo la disponibilità al fine di contenere i costi e ottimizzare i profitti di produzione, poi se ci mettiamo che certi materiali vengono forniti esclusivamente da uno o due aziende in tutto il mondo e facile che un aumento repentino della domanda porti in crisi il mercato. Il problema principale che sta attraversando tutta la economia è che si sta trasformando il mercato in Sharing economy, che porta al parossismo il rapporto tra domanda e offerta, creando non pochi problemi specie in questo momento di tradizione dal vecchio al nuovo modello di mercato.
  2. no, perchè aziende molto grandi hanno tempi di reazione nettamente più lunghi. Essere "piccoli" e snelli e con una catena decisionale corta, in queste situazioni è un grandissimo vantaggio. Non serviva la sfera di cristallo per capire cosa stava succedendo, bastava un minimo di osservazione dei mercati e un po' di volontà di fare gli imprenditori. In ogni caso per me rimane un'occasione persa, anche per qualcuno che ha deciso di fare un prodotto di nicchia. Da Italiano mi dispiace quando sento grandi aziende del settore non considerare Campagnolo come un potenziale fornitore per rendere ancora più esclusivi i loro prodotti top di gamma.
    bradipus:

    Anche perché, se poteva farlo Campagnolo, avrebbero potuto farlo anche Shimano, Sram, Giant, Specialized, Merida ecc. ecc... Purtroppo la capacità di predire il futuro ce l'ha solo il Divino Otelma.
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