André Drege morto tragicamente al giro d’Austria

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Tragica morte al giro d’Austria: André Drege, 25enne norvegese della Coop-Repsol, è caduto nella discesa del Grossglockner alla 4^tappa perdendovi la vita.

Drege stava avendo un’ottima stagione ed era dato in passaggio al WT nella Jayco.

Condoglianze alla famiglia e squadra.

Commenti

  1. cramerx:

    Si potrebbero usare dei freni con scarse prestazioni così sarebbero costretti a scendere più lentamente (non sto scherzando)
    Io non ridurrei le prestazioni dei freni, che in caso di maltempo o altre condizioni difficili tornano sempre utili, non solo in discesa,
    circostanza dove i pro sembra che comunque frenino poco.

    Forse si potrebbe limitare l'uso dei rapporti lunghi, per esempio non andare oltre il 53-11 in tappe non da crono,
    ma non so se sia fattivamente realizzabile a livello commerciale e di agonismo sportivo.

    E' indicativo della fatalità di questo tipo di tragedie che ieri nelle interviste ai vari corridori, nessuno di loro ha parlato di adottare misure di sicurezza concrete, loro stessi hanno dichiarato che il ciclismo è uno sport pericoloso e lo si affronta con l'atteggiamento lo spirito conseguenti.

    In sostanza, se nemmeno i professionisti sono convinti che queste morti possano essere completamente evitate,
    si continuerà a correre nelle attuali condizioni.
    Dimenticando improponibli soluzioni come l'airbag per i corridori (messo dove?) di cui ieri in telecronaca Cassani vaneggiava...
  2. Mauro85:

    9.... dunque sono tragiche fatalità, fatalità che avvengono in tanti campi delle attività umane, persino negli ospedali.
    Le fatalità, proprio perché fatalità, puoi ridurle, ma non eliminarle (a meno di smettere impegnarsi in quella azione che genera fatalità)
    e 9 morti in discesa in 130 anni è una cifra eccellente.

    La morte non si può evitare quando lanci in velocità un corpo come quello dell'homo sapiens
    che non ha nulla in dotazione dalla natura per attutire cadute e impatti, non è proprio creato per andare veloce.

    Lanciarsi in discesa in bicicletta, come lanciarsi col paracadute, andare sott'acqua, andare nello spazio, andae sotto terra,
    correre su qualsiasi veicolo, sono tutte attività "contro natura", per questo utilizziamo strumenti e attrezzature per farlo (se fossero attività "naturali" ci basterebbe il nostro corpo), strumenti che sono fallaci, proprio perché concepiti dall'uomo,
    essere vivente perfettibile.

    Del resto si continua a morire dentro automobili che hanno 10 airbag e prendono 5 stelle Euroncap.
    Prova a immaginare quanti sarebbero stati i morti senza
  3. Ser pecora:

    Giusto una statistica. Tra tutti i professionisti morti in competizione nel ciclismo dal 1891 ad oggi, i morti per cadute in discesa sono 9:

    Richard Deporter
    Orfeo Ponsin
    Michel Goffin
    Fabio Casartelli
    Juan Barrero
    Wouter Weylandts
    Randall Fox
    Gino Mäder
    André Drege

    La grande maggioranza sono morti in pista (soprattutto fino a prima della 2^guerra mondiale) e per collisioni con veicoli.

    https://www.bdc-mag.com/le-tristi-stelle-del-cielo-ciclistico/
    I numeri pongono fine alle opinioni.

    L'unica cosa che si può dire sulle discese da questi numeri è che negli ultimi due anni ci sono stati due casi simili (Mader e Drege), più il caso non mortale per poco che ha coinvolto Vingo e altri, bisogna aspettare per capire se è una anomalia statistica o un trend.

    Invece non pensavo che la pista fosse così pericolosa, sicuramente vanno a velocità alte e sono tutti ammassati ma dove accidenti puoi andare a sbattere in un ambiente controllato come la pista? (sempre che un legno non si alzi e ti trafigga come mi sembra sia capitato un paio di anni fa)
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