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Andy Schleck “fuori dal tunnel”

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Il vincitore della Liegi 2009 si appresta ad affrontare la campagna dell Ardenne senza grandi aspettative. Dal suo infortunio con rottura dell’osso sacro non si è veramente mai più ripreso, senza contare le voci di depressione che circolano al suo riguardo.

Quali sono le prospettive per il Lussemburghese per questo 2013 e per il futuro in generale?

Sul giornale Lussemburghese LeQuotidien, è apparsa un’intervista che fa il punto. A pochi giorni dal via dell’Amstel Gold Race Andy confessa di non essere al livello  di un anno fa, tantomeno a quello del 2009 quando vinse la Liegi “Sono in una fase in cui i progressi arrivano molto lentamente. Non posso veramente predire un obiettivo preciso e dire prima della corsa farò questo o quello. Semplicemente si vedrà in corsa come andrà. Così vedrò esattamente come sto“.

Sul suo recupero post-infortunio così complicato e lento replica secco: “Ho avuto vento contro, come si dice tra ciclisti, ma girerà”. In particolare afferma di aver sottovalutato la mancanza di fondo che una stagione di corse può dare, arrivando così a mancare “nella base”, con il finale “miserabile” di stagione del 2012.

Oltretutto aggiunge che dopo il Tour Down Under si svegliava la notte stanco  e non si sentiva molto bene. Schleck lo imputa ad un raffreddore mal curato che lo avrebbe infine portato al ritiro dal Tour del Mediterraneo.

Sa che questa, a molti pare una versione poco credibile, ed infatti precisa che “se non mi credete non posso farci niente, ma il dottore della squadra può confermare. Dopo l’abbandono sono rimasto 3 giorni in hotel a prendere antibiotici”.

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Poi con il Grand Prix de Camaiore, la Strade Bianche e la Tirreno-Adriatico afferma di aver ripreso l’abitudine a stare in gruppo, anche se l’aver spesso pedalato sotto la pioggia lo ha fatto rallentare nel recupero. Infine al Tour dei Paesi Baschi dice di aver ripreso sicurezza nella guida, grazie alle strade tortuose e gli ostacoli improvvisi sulla strada (pecore).

Ora pensa di essere sulla buona strada per un peino recupero ed un ritorno ad alto livello, anche se non sa dare date precise. La frattura dell’osso sacro lo ha lasciato handicappato a lungo e non era pensabile un ritorno ad alti livelli da zero in 6 mesi.

Alla domanda se abbia sofferto delle critiche che gli sono state mosso in questo periodo, dopo lunga pausa, risponde che in 8 anni di carriera pro aveva già visto altri corridori passare sotto certe cose, ma questa è la prima volta che è toccato a lui, e si, ne ha sofferto a volte. Ma, come si dice “ciò che non uccide rende più forti“.

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In particolare ringrazia la sua compagna che lo ha aiutato moltissimo ed è sempre stata al suo fianco. “E’ grazie a lei che ora vedo il bicchiere mezzo pieno“.

Dopo la campagna delle Ardenne continuerà a lavorare, sperando in un tempo più clemente. Quindi farà il Tour della California, quindi uno stage di 3 giorni sulle Alpi o i Pirenei (o tutti e due) con delle ricognizioni per il Tour. Poi giro di Svizzera, campionati Lussemburghesi e Tour de France. Restando sempre prudente nei pronostici.

Pronostici che riguardo i concorrenti lo vedono molto positivo nei confronti del Team Sky, grazie al quale, secondo Andy, il livello generale si è alzato, basti pensare a Richie Porte, che lui vedeva come futuro corridore di punta già 3 anni fa, ma che proprio grazie al Team Sky sembra aver preso coscienza delle proprie possibilità. Ad ogni modo non vede più i duelli limitati ad un paio di corridori come qualche anno fa (cioè come tra lui e Contador -ndr-).

A questo punto scatta inevitabile la domanda sui metodi rivoluzionari di allenamento del Team Sky.

Schleck risponde che è possibile, ma non solo per loro, in particolare fa l’esempio di Sagan che vince dappertutto e si permette pure le impennate sul traguardo. Cosa che comunque trova simpatica.

Insistendo sul Team Sky riferisce che ha degli amici che corrono per loro, e non parlano mai di allenamenti. Sa solo che lavorano moltissimo con l’SRM ed i watt e che fanno allenamenti corti più volte la giornata, ma non ne sa molto altro….

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Ad ogni modo, auguri per un rientro ai suoi livelli migliori.

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa
Tags: andy schleck

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