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“Oggi le bici da corsa hanno tutte una rigidità tale per cui le differenze in percentuale tra una e l’altra sono difficilmente percettibili dal ciclista, e quasi tutte le case sono in grado di proporre modelli che possono andare abbondantemente sotto il limite UCI di 6.8kg. Pertanto non resta che andare nella direzione dell’ottimizzazione aerodinamica e della velocità”.
Cosi’ viene introdotta nella presentazione alla stampa al circuito di Zolder in Belgio la nuova Ridley Noah Fast.
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Le premesse sembrano essere mantenute: la bici si presenta con numerose attenzioni nel comparto aerodinamico, a cominciare dai freni integrati stile bici da cronometro, al profilo alare delle tubazioni, alla forcella ed i foderi alti del carro “divisi” per creare un flusso d’aria che contrasti quello generato in senso contrario alla marcia dai raggi delle ruote, fino a degli accorgimenti sulla superficie del telaio per mantenere il più possibile laminare il flusso dell’aria tramite degli inserti posizionati nei punti in cui il solo profilo alare dei tubi non è sufficiente. Tecnologia denominata F-Surface.
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Queste soluzioni secondo Ridley darebbero un vantaggio di 20watt alla velocità di 40km/h per lo stesso ciclista nella stessa posizione, ma su una Ridley Helium e 6,08watt in meno rispetto la Noah standard. Differenza non calcolata in tunnel del vento con bici e ciclista statico, ma in un velodromo coperto su una durata di 235 secondi.
Aldilà di questi numeri, le soluzioni sono molto ben realizzate dal punto di vista pratico, come potete vedere dalle foto, con soluzioni davvero efficaci per esempio nella regolazione dei freni integrati, che non si rivela essere più difficoltosa rispetto i freni standard. Come per esempio una pratica levetta sul cavo dei freni che ne consente l’apertura. Senza contare che sono dichiarati pesare meno di molti modelli standard sul mercato in quanto in carbonio e più rigidi in quanto strutturalmente integrati alla forcella e quindi più potenti.
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Il telaio è già concepito per essere utilizzato con lo Shimano DI2, la cui batteria viene posizionata sotto la sella. Con tutti i cavi con passaggi interni. In realtà, i modelli che sono stati messi a disposizione per le prove su strada erano montati con Sram Red + guarnitura Rotor, e solo in questa configurazione vengono sfrutatti tutti i passaggi cavi interni, mentre con lo Shimano DI2 uno dei passaggi cavi non viene utilizzato in quanto per il funzionamento di cambio e deragliatore anteriore è necessario solo 1 cavo.
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E questo è quanto concerne le novità dichiarate dalla casa. Disponibilità e prezzo verranno comunicati in futuro.
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