Dopo le note confessioni riguardo l’uso di doping tra il 1998 ed il 2005, Lance Armstrong ora rischia di dover pagare 96 milioni di dollari di danni al governo americano.
Brevemente, ricordiamo che la causa è stata iniziata dall’ex compagno di squadra Floyd Landis nel 2010, a cui si è aggregato il dipartimento di giustizia americano secondo la cosiddetta “Legge Lincoln”, che concerne le frodi nei confronti degli organi federali statunitensi, e che nel caso specifico sarebbero i 40 milioni di dollari che le poste americane (lo United States Postal Service, organo federale per l’appunto) ha versato come sponsorizzazione alla squadra ciclistica omonima tra il 1998 ed il 2004.
Visti i termini di prescrizione non tutti i soldi possono essere chiesti a risarcimento, ma solo in proporzione alle perdite stimate, che secondo il New York Daily News ammonterebbero a 32 milioni di dollari.
Però, la legislazione riguardante la natura originaria della causa, chiamata in america Whistleblower Legislation, permette di chiedere un risarcimento fino a 3 volte l’ammontare delle perdite, ovvero 96 milioni di dollari totali. E Floyd Landis, che ha iniziato la causa, avrebbe diritto fino al 25% della somma recuperata.
Armstrong dovrà quindi testimoniare sotto giuramento il prossimo 23 Giugno nel caso in questione, che potrebbe vedere come testimoni (i nomi sono citati nelle carte processuali, ma non è obbligatorio che vengano chiamati) anche gli ex presidenti UCI Hein Verbruggen e Pat McQuaid, gli ex compagni di squadra Floyd Landis, Frankie Andreu, Tyler Hamilton e George Hincapie, l’ex moglie Kristin e l’ex compagna Sheryl Crow.
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