Una volta sarebbero state semplicemente “biciclette da corsa”. Oggi sono le bici da salita nel frammentato mercato odierno. Sono anche le bici dall’aspetto più tradizionale. Non hanno propriamente tubi tondi, ma le sezioni dei tubi ricordano per dimensioni quelle delle bici tradizionali, con pendenti del carro sottili (ormai davvero minimali), e triangolo anteriore oversize. Il peso dei telai di questa tipologia di bici ormai si aggira attorno agli 800gr, che sommati ai 300gr circa della forcella li rende attrezzi adatti a percorrere grandi dislivelli in salita appunto. Il rapporto peso/rigidità è tale che sono assolutamente fruibili anche in discesa senza patemi in tutte le taglie.
Una delle regine della categoria in questo 2016. Leggera, bella, un missile in discesa.
Ormai un grande classico che sa rinnovarsi anno dopo anno pur mantendo integra la propria identità. La SuperSix è una bici con forse pochi fronzoli, ma grande sostanza in ogni occasione. Ora anche versione disc.
La Ultimate nella sua ultima incarnazione si è imposta sia per qualità che per personalità, con una linea subito riconoscibile. Quintana e Valverde hanno fatto il resto.
Una bici che ha saputo imporre alcune soluzioni poi molto copiate, come la base del piantone squadrata ed i pendenti del carro sottilissimi. Non cara come la estrema RCA, ma counque rivolta ad una nicchia di altissima gamma.
Anche per la Izalco può valere il discorso fatto con la SuperSix, di cui riprende l’impostazione generale. Ora anche in una versione disc che si fa notare per il peso molto contenuto pur con questa soluzione.
Anche la TCR è un ormai un classico che si rinnova stagione dopo stagione, rimanendo però sempre molto venduta ed apprezzata.
La Scultura è una bici che si fa apprezzare da qualche anno ormai nel segmento, con una vasta gamma, dischi compresi, che aveva visto nel recentissimo passato anche la versione 9000 Ltd come la bici di produzione in serie più leggera del mercato (<5kg). Ora pare che anche una certa flessibilità del telaio sia stata risolta. Gasparotto, Visconti ed il Vincenzo nazionale ci sapranno dire.
La bici vincitrice del Tour de France, che quest’anno è stata alleggerita per alleviare le fatiche di Chris Froome raggiungendo un peso sub-800gr.
L’ammiraglia di casa Rose: telaio da meno di 800gr per bici complete facilmente sotto il limite UCI. Personalizzabili ed a prezzo supercompetitivo, come da dogma Rose.
Con la Addict Scott è stata una delle prime case a puntare su una bici di serie superleggera. Nella sua ultima versione rimane sempre competitiva nella categoria.
Una delle bici più vincenti e versatili degli ultimi anni. Tanto da essere stata usata sia da Contador come da Sagan. Ora anche in versione disco.
La Émonda ha preso idealmente il posto della vecchia Madone come bici tuttofare da gara di Trek. Nella versione top di gamma, con componentistica esoterica, è una delle più leggere bici di serie sul mercato.
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