Quale la migliore bici Endurance del 2016? La parola ai lettori di Bdc-Mag!
Le bici endurance sono state una novità introdotta ormai un lustro fa per venire incontro alle esigenze del “mondo reale”, ovvero della massa degli amatori che richiedono mezzi confortevoli ed adatti a lunghe percorrenze in sella (spesso dettate dalla media oraria più che dalla distanza) grazie a geometrie adatte, in particolare partendo da tubi sterzo più lunghi rispetto la tradizione da corsa. Negli ultimi anni queste bici si sono arricchite di sistemi ammortizzanti più o meno complessi e passaggi ruota sempre più abbondanti per affrontare comodamente anche strade dissestate o bianche. I freni a disco stanno diventando lo standard su questa tipologia di bici.
Di seguito i modelli 2016 selezionati dalla nostra redazione, che potete votare qui:
Ormai un classico molto apprezzato. Una piattaforma molto equilibrata tra geometrie ed estetica che nell’ultima versione si è arricchita del Countervail, carbonio viscoelastico integrato in telaio e forcella che fornisce lo smorzamento di molte frequenze provenienti dal fondo stradale. Anche per freni a disco.
La casa svizzera propone una bici endurance, ma con anima “tuttofare”, quindi orientata anche alla performance, solo per freni a disco. Il precedente modello Granfondo resta, ma relegato alla bassa gamma.
Anche se in sordina un Best-seller ormai da anni. Reggisella da 25,4mm per garantire comodità al posteriore assieme al piantone sdoppiato, per il resto una bici che non abbandona una certa anima “race”. Le versioni disc-brakes sono quelle top di gamma.
Pochi fronzoli per la endurance tedesca, che punta soprattutto sui passaggi ruota adatti ad ospitare pneumatici sino a 30mm ed al reggisella Ergon contro le buche. Linee ed estetica minimali come da tradizione Canyon. Rapporto qualità/prezzo ad allettare i consumatori. Venduta online solamente.
Le nuove bici da endurance della casa canadese non sono state molto spinte, e non si sono viste utilizzate da pro. Le caratteristiche per essere bici appetibili ci sono, estremizzando alcuni capisaldi introdotti da Cervélo come i pendenti del carro sottilissimi. Solo per freni a disco.
L’azienda di Cambiago ha proposto questa bicicletta già un paio di anni orsono. Le caratteristiche sono quelle tipiche del segmento: reggisella di diametro ridotto, compatibilità con coperture abbondanti, tubi sterzo lunghi. Disponibile in versione disc, rim, alu e carbonio per ogni esigenza e tasca.
La proposta del colosso taiwanese non è certo tra i più spinti con pubblicità faraoniche, ma il buon numero di esemplari che si vedono in giro sono testimonianza che Giant le bici le sa fare e bene. 16 modelli in gamma per tutte le tasche.
Spesso non molto considerate in Italia, ma bici di sostanza le francesi Lapierre, che nella Pulsium ha il suo top di gamma, utilizzato anche dalla FdJ nelle classiche del nord. Questo modello utilizza un elastomero alla congiunzione tra piantone ed obliquo per smorzare le sollecitazioni provenienti dalla strada.
La cooperativa basca Orbea sforna da sempre modelli di bici di ottima sostanza, e la Avant non fa eccezione. Pochi fronzoli, ma la realizzazione è curata ed i prezzi abbordabili. Possibilità di personalizzazione anche della grafica col programma MyO.
Pinarello ha introdotto questo modello dotato di un vero ammortizzatore regolabile con elastomero. Utilizzata dal Team Sky nelle classiche del nord.
Anche per Rose un modello, definito marathon, con freni a disco, perni passanti ed un montaggio di livello elevato in rapporto al prezzo, tutto personalizzabile.
Una decana tra le bici endurance, che tra i pro si è fatta valere a più riprese sul pavé del nord, ma che riscuote sempre ottimo successo anche tra gli amatori. Nell’ultima versione ha perso gli elastomeri Zertz per acquisire un complesso sistema ammortizzante al manubrio, una cartuccia con elastomero all’interno del tubo sterzo. Al posteriore è sempre il reggisella Gobl/Cobl che aiuta le schiene dei pedalatori.
Una delle migliori bici endurance provate da noi negli anni. Nella sua ultima versione presenta un doppio sistema Isospeed. All’anteriore il cannotto sterzo è solidale ad una bussola che bascula nel tubo sterzo ed i cui movimenti sono ammortizzati dall’elastomero isospeed. Al posteriore il classico sistema è stato reso regolabile tramite una guida sul tubo piantone. Freni a disco optional così come la geometria Race per imitare Fabian sul Paterberg.
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