Bianchi inaugura la nuova fabbrica a Treviglio (BG)

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Il nuovo impianto produttivo all’interno della rinnovata sede di Treviglio è stato inaugurato alla presenza del Presidente e proprietario Cavaliere Salvatore Grimaldi.

[Comunicato stampa]

Si è aperta oggi, martedì 4 giugno 2024, una nuova fase della gloriosa storia di Bianchi. È stata infatti ufficialmente inaugurata la nuova fabbrica, frutto dell’intervento di rigenerazione urbana dello stabile di Via delle Battaglie a Treviglio, che da oltre 50 anni ospita la sede di Bianchi, condotto in sinergia con il Comune di Treviglio.

Sono orgoglioso di questa nuova fabbrica che rappresenta al meglio lo spirito innovativo di Bianchi – afferma il Cavaliere del Lavoro Salvatore Grimaldi -. Nonostante le sfide che sta affrontando l’industria della bicicletta, oggi inauguriamo uno degli stabilimenti produttivi più avanzati al mondo, che rappresenta anche un simbolo di resilienza. Abbiamo investito non solo su una fabbrica, ma nella nostra nuova casa: un segnale dell’enorme fiducia che abbiamo nelle nostre persone, nel brand e nei nostri prodotti. Il futuro di Bianchi comincia da qui”.

La nuova fabbrica, completata in 24 mesi posiziona Bianchi tra le primissime aziende in Italia allineate agli standard di Industria 5.0, grazie all’impiego di soluzioni sostenibili, innovative e all’avanguardia che mettono la persona al centro.

La nuova linea di produzione permette una capacità installata di 500 biciclette per turno ed è stata costruita secondo logiche di funzionamento e processi di produttività innovativi sviluppati da Bianchi. Ciascuna posizione della linea produttiva è stata completamente digitalizzata, eliminando tutte le fasi di movimentazione del materiale a favore di una maggiore efficienza.

La nuova fabbrica ha anche un’anima green, grazie ad un impianto fotovoltaico da 500 Kw che garantisce autonomia energetica durante il periodo estivo. La temperatura interna è costantemente intorno a 23° e tutte le funzioni di gestione dell’impianto sono controllate automaticamente.

Il progetto ha messo al centro il benessere dei collaboratori, con una rivisitazione ergonomica delle postazioni di lavoro, uno studio delle fasi di lavoro con l’ausilio di tecnologie avanzate e la creazione di un’Academy interna per la formazione continua del personale.

Inoltre, all’interno della rinnovata sede trova spazio anche il nuovo showroom espositivo di Bianchi con la presenza dei modelli storici più rappresentativi.

MARCO GENTILI NOMINATO CEO DI BIANCHI

Ho avuto il privilegio di lavorare con Marco Gentili per alcuni anni ed è stato un consulente molto apprezzato da Grimaldi Industry AB – spiega Salvatore Grimaldi -. Marco ha fatto un ottimo lavoro per me in Cina, conosce bene il Paese e parla fluentemente il mandarino. È in Bianchi dal 20 dicembre 2023 ed è pienamente coinvolto nei processi decisionali dell’azienda, che già conosce molto bene. Ora è stato nominato CEO di Bianchi e sono certo farà un ottimo lavoro, contribuendo a sviluppare ulteriormente l’azienda”.

 Nato a Roma il 3 luglio 1963, Gentili vanta una vasta esperienza manageriale sia a livello nazionale che internazionale nel mondo dell’industria. Nella sua carriera ha ricoperto il ruolo di presidente e amministratore delegato del Gruppo WAM per la Cina e la Corea del Sud, nonché quello di Koerber Schleifring China. Tornato al Gruppo WAM, Gentili è stato vicepresidente dello sviluppo commerciale per i Paesi nordici e la regione baltica, e poi CEO per il Nord America. Dal 2016 è diventato fondatore e managing partner di Deucalion Management Consulting.

Sono orgoglioso di entrare a far parte della famiglia Bianchi in questa fase così significativa, quella in cui nasce una Bianchi 5.0 – afferma il nuovo CEO di Bianchi, Marco Gentili -. Sarà un privilegio guidare questa azienda verso il futuro. La nuova fabbrica rappresenta non solo un simbolo di ispirazione e innovazione, ma ci consentirà di competere ai massimi livelli di mercato grazie all’efficientamento dei processi. Abbiamo obiettivi ambiziosi e questo nuovo stabilimento ci aiuterà a raggiungerli”.

Lo studio d’architettura Domus ha realizzato il progetto della nuova sede. I lavori sono stati svolti dal costruttore Baraclit e da Antonelli Impianti per la parte di impiantistica meccanica ed elettrica.

Commenti

  1. E' una mossa strategica molto importante, certamente realizzata grazie agli incentivi in credito d'imposta (sicuramente di transizione 5.0, di industria 4.0 e, forse, di ZES - ammesso che rientri nel comparto).
    Ciò potrebbe permettere a Bianchi di realizzare prodotto made (quasi) in Italy mantenendo una certa competitività di settore, cosa che al momento nelle bici di alta gamma gli è mancata.
    I loro prodotti non li reputo inferiori rispetto ad altri brand, ma ieri non avrei avuto un solo motivo per scegliere Bianchi rispetto a qualsiasi altro brand globale. Oggi, forse, un occhio alle proprie produzioni lo darei.
    Aggiungo che negli anni hanno perso troppa rappresentanza sul territorio, qui in Sicilia chi vende Bianchi si conta sulle dita di una mano, chi li vende con competenze...beh, non saprei (per mia colpa).
  2. Ser pecora:

    Ma non è vero. Non è che Boeing o Airbus non hanno l'assillo del prezzo, ed il carbonio che usano è quello adatto ai loro scopi, come quello dell'industria ciclo è adatta ai propri. Poi si può pensare che un alettone di F1 sia fatto in carbonio magico...
    Che in Italia si possano fare prodotti competitivi per tecnologia e qualità nessuno lo mette in dubbio. Il punto è che non si fa. Perché 30 anni fa (TRENTA) la produzione è andata la. Riportarla in Italia ha dei costi che vanno oltre quello della manodopera, si tratta anche di macchinari ed economia di scala, non è che Colnago o Pinarello hanno la loro fabbrichetta personale a Taiwan, si forniscono da terzisti enormi.
    Ergo ci vogliono investimenti importanti. Decathlon li ha fatti ad es. portando gran parte della produzione in Portogallo, ma tante aziende di bici (che sono nanetti in confronto a Decathlon globalmente) non possono permettersi cosi facilmente quegli investimenti oggi.
    Prendendo i 3 Marchi Italiani di alta gamma piu' conosciuti a livello Globale.
    Pinarello, Wilier, Colnago. Al momento lasciamo fuori proprio Bianchi che ha un'altra stuttura.
    De Facto sono delle Commerciali che vendono i loro prodotti in tutto il mondo.
    Per la natura intrinseca delle loro organizzazioni ( che probabilmente sono già sotto organico) non possono permettersi di avere anche la produzione diretta . Diverrebbero dei dinosauri senza la possibilità di alimentarsi come dei dinosauri( vedi voce fatturati)

    Tuttavia credo che tutti e se vi fosse un Terzista Italiano/Europeo di cui servirsi. Lo farebbero ben volentieri.
    Vedi casini 2020 e perenne instabilità di quei territori.
  3. Fill:

    verso anni 2010-2012 aveva investito in un impianto completamente automatizzato.
    Per la Produzione di Un Telaio Chiamato ( se memoria nn mi tradisce gandalf ) IMPACT.
    Tubi in Carbonio a congunzione.
    Fu un disastro epocale, la tecnologia era del tutto sbagliata e il telaio di fatto fu ritirato dal mercato.

    Per gli altri telai credo producano in Oriente.

    Ci sarebbe da dire che il processo piu' complesso da gestire oramai non è la produzione dei telai in carbonio
    Ma la verniciatura. La Verniciatura per Telai Italiani di alta altissima gamma, credo sia al 100% eseguita in Italia.
    Si chiamava Impec. C'è ancora il test: https://www.bdc-mag.com/test-bmc-impec-dura-ace-9000/

    Io a Eurobike l'avevo usata quando era uscita e mi ci ero pure schiantato...

    La tecnologia era identica a quella dei Time per i tubi, braided, che poi però incollavano su congiunzioni.
    La loro idea era di proporsi come terzisti europei, ma il tipo di tecnologia non consentiva quello che consentono (sotto vari aspetti) gli stampi per i monoscocca. E secondo me anche il fatto che fossero in isvizzera non li ha certo favoriti, a livello di costi.
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