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Bike Set-up by Mark Cavendish

Secondo il meccanico del team Sky Gary Blem una delle cose su cui Mark Cavendish é particolarmente pignolo é il set-up della sua bici.

Molti corridori sperimentano un po’ sulla loro posizione in bici all’inizio della stagione e poi la lasciano immutata, Cavendish al contrario apporta cambiamenti costanti alla propria posizione secondo la corsa del giorno.

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Originario del Sudafrica, Blem ha lavorato con Cavendish sin dal 2010 e col Team Sky dall’inizio del 2012.

Ha sviluppato quindi una profonda famigliarità col modo di fare le cose di Cavendish: “sa cosa vuole ed ho imparato a fornirgli esattamente cosa vuole” dice Blem, riconoscendo che l’esperienza di Cavendish ne fa un esperto assoluto su ciò’ che funziona meglio per lui”.

Cavendish corre su Pinarello Dogma 2 con una speciale geometria personalizzata. Ha una configurazione sloping con un tubo orizzontale virtuale di 50cm con un tubo piantone di 46cm ed un tubo obliquo di 50cm.

L’obbiettivo principale della posizione in sella di Cavendish è di stare basso per gli sprint.

Cerca di stare il più basso possibile sull’anteriore e se guardate la sua posizione nelle volate è davvero molto molto basso” dice Blem. “Cerchiamo di farlo stare il più basso possibile“.

Questa posizione è perlopiù raggiunta grazie al tubo sterzo molto corto ed all’attacco manubrio piatto. Il manubrio é anatomico con drop standard fatto da PRO, il marchio di Shimano dedicato alla componentistica.

Parlando dopo la terza tappa della Tirreno-Adriatico, una giornata ottima per il Team Sky con a vittoria di Cavendish il giorno precedente e la vittoria odierna di Boasson Hagen.

Cavendish sta chiedendo comunque di cambiare la sua posizione in sella. “Cambia la sua posizione praticamente ogni giorno” secondo Blem. “Posso dire circa 2-3 volte a settimana. Da ieri è passato da un attacco da 130mm ad uno da 120mm ed abbiamo aggiunto nastro extra perché vuole avere una presa più spessa sul manubrio“.

Non sono cambiamenti trascurabili, “ma il punto è che sa cosa vuole. Cambia la posizione della sella di un cm e mezzo verso l’alto o verso il basso dopo una tappa di 200km senza problemi. Alcuni corridori sentono differenze di 1mm, lui invece cambia di 1cm e mezzo…

Blem ha lavorato con Cavendish abbastanza a lungo da capire la logica che c’è dietro questi aggiustamenti costanti: “Lui pensa che il suo corpo cambi costantemente. Sei più alto la mattina rispetto alla sera, questa è la teoria, il suo corpo cambia, diventa più flessibile, o entra maggiormente in forma. Lui vede il suo copro differente ogni giorno e vuole cambiare la bici a seconda“.

Cavendish cambia la sua posizione anche per la corsa seguente. Sulle montagne, dove non corre per vincere, adotta una posizione più seduta e rialzata rispetto le corse in cui adotta la posizione bassissima per le volate.

In montagna corre col manubrio 1 cm più in alto rispetto le tappe piatte. Gli piace correre con i comandi rialzati, stile Chopper. Ha i comandi Shimano Sprint sul manubrio per una cambiata rapida”.

La maggior parte delle scelte di Cavendish riguardano la rigidità della bici negli sprint ed il comfort per la corsa. La sua Pinarello Dogma 2 non ha alcun accorgimento per essere più rigida.

E’ la prima stagione di Cavendish sulla Dogma 2 e secondo Blem: “Si è adattato molto bene alla Pinarello e ne è molto contento. La bici è già rigida così’, e Pinarello non ha dovuto aggiungere strati di carbonio per irrigidirla apposta per lui. Ricordatevi che è molto compatta e questo aiuta la rigidità“.

Una cosa a cui presta molta attenzione sono le ruote: “E’ molto esigente sulle ruote. Perché col suo stile di pedalata fa veramente flettere la bici nelle volate e per questo vuole ruote estremamente rigide. E poi ha il suo attacco manubrio custom della PRO super rigido che è stato sviluppato apposta per lui, ma che altri corridori nel tema cominciano ad apprezzare”

Per quanto riguarda la sella non opta per una troppo rigida. “Usa una Fizik Arione Cx braided”. Non è una sella full-carbon, perché le full-carbon le trova troppo dure. Questa ha uno scafo in plastica e forchetta in carbonio”.

Il suo manubrio è ugualmente impostato al comfort: “Ama molto del gel extra sotto il nastro ed attualmente usa due strati di gel, ma questo…può’ cambiare” dice ridendo Blem.

Anzi, questo è praticamente certo. Cavendish aggiusta la sua posizione lungo tutta la stagione “E’ un processo continuo. Ha into ieri ed ha già cambiato posizione nella notte. Vuole vincere e tu puoi pensare  che non voglia cabiare posizione perché questa è quella vincente, Ma lui non è fatto così’. La cambierà e la cambierà drasticamente“.

Cavendish è lontano dall’essere un corridore fissato sulla posizione. Sicuramente eviterebbe il paragone, ma il grande Eddie Merckx era noto per cambiare costantemente il proprio set-up. Merckx ha cercato disperatamente di trovare una posizione confortevole dopo un incidente che gli ha spostato il bacino, ma Cavendish non ha questo problema. Forse cerca sia una messa a punto psicologica oltre che fisiologica.

Questo ha del vero. Ha avuto qualche diatriba con meccanici quando gli dicevano alza la sella di 3 o 5mm alla volta, non di un cm e mezzo in una volta sola e penso che questo lo facesse irritare. Se avessi cominciato a lavorare con lui oggi cercherei di consigliarlo dicendogli che non è saggio fare questo o quello, ma lui corre da tempo, conosce il suo corpo. Sa che è considerato un po’ stupido alzare la sella di 1cm e mezzo prima di una corsa di 200km, ma lui sembra saperci fare e continua a vincere“.

 

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Tradotto da

Su segnalazione di santepollastri

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa
Tags: cavendish

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