Omar diFelice, alias Camoscio delle Dolomiti, ci ha inviato i resoconti dei primi 3 giorni della sua impresa
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1° Giorno
La prima giornata dell’impresa non si è dimostrata facile sin dal principio: dopo aver lasciato la Capitale sferzata dalla pioggia, Di Felice è arrivato all’aeroporto di Tolosa, recuperato la bicicletta imbarcata a Fiumicino in uno scatolone, ed ha immediatamente preso coscienza di aver dimenticato il navigatore Gps dove aveva pre-impostato tutto il percorso, diviso in quattro tappe, da Tolosa a Santiago.
Si è incamminato in sella alla sua bici alla volta di Lourdes nella consapevolezza che avrebbe dovuto intraprendere la sua impresa senza l’aiuto della tecnologia, ma con mappe e cartine rimediate lungo il cammino.
Uscire da Tolosa non è stato semplice, la citta era trafficata e le indicazioni scarse: Di Felice si è perso, allungando di circa 60 km di cui per sbaglio 10 km fatti in autostrada. Nel tragitto, in cerca di indicazioni utili per raggiungere il paesello, oggi vera e moderna “città di pellegrinaggio”, ha incontrato paesini disabitati, quasi fantasma. Dopo essere riuscito a recuperare una cartina stradale, il “Camoscio delle Dolomiti” ha ritrovato la via per Lourdes. Calato il buio e il freddo, dopo 6 ore in sella e 165 km ai piedi, Di Felice ha raggiunto Tarbes, alle porte di Lourdes, stanco ma felice.
Oggi Omar Di Felice affronterà il tragitto da Lourdes a a Lourdes a Najera attraverso la regione dei Pirenei. A Roncisvalle inizierà il Cammino di Santiago vero e proprio, e l’organizzazione del pellegrinaggio comincia a segnalare il passaggio dei pellegrini attraverso dei “timbrini” sulla Carta del Pellegrino (337,22 km, 3559 mt dislivello)
2° Giorno
Roncisvalle 2 novembre 2012 – Dopo essersi svegliato all’alba febbricitante ma pieno di energie, l’ultracycler romano Omar Di Felice, ieri è salito in sella per raggiungere il santuario di Lourdes, vero inizio del suo viaggio interiore e sportivo. Percorsi in bici 50 km Di Felice ha visitato il santuario e la grotta di Lourdes in cui si svolgeva la messa in francese.
Dopo il raccoglimento e la spiritualità, con questa bellissima esperienza nel cuore, il “Camoscio delle Dolomiti” è partito alla volta dei Pirenei. La strada da Tolosa a Lourdes (percorsa il 31 ottobre) non era stata molto suggestiva, il paesaggio era troppo industriale, mentre arrivato nei Paesi Baschi francesi tutto è diventato piu magico.
Dal sole pieno e ristoratore, Di Felice improvvisamente è stato investito investito dal maltempo: tanta pioggia, freddo e vento. La seconda giornata del cammino si è quindi rivelata più complicata del previsto: Di Felice è stato investito da un nubifragio e la stanchezza ha reso sempre più difficile sopportare il peso dello zaino sulle spalle. L’idea di fermarsi è diventata una realtà a circa 30 km da Roncisvalle, dopo aver rischiato una frana. A 1500 m c’era il nevischio. Di Felice ha quindi cercato e trovato una camera d’emergenza in cui potersi riparare e in cui passare la notte.
Oggi, l’ultracycler romano è tornato in sella alla sua bicicletta per continuare il suo cammino che lo condurrà fino alla tomba dell’apostolo Giacomo
3° giorno
Leon 3 novembre 2012 – Un’altra sveglia all’alba per Omar Di Felice che ha percorso ieri mattina gli ultimi 30 km che lo separavano da Roncisvalle, paese in cui ha ritirato la famosa “carta del pellegrino”. Pioggia, vento contrario e dulcis in fundo la gabbia del bilanciere spezzata. Dopo una riparazione di emergenza, “il Camoscio delle Dolomiti” ha superato Pamplona illuminata da un barlume di sole.
Poi a sud di Burgos, purtroppo l’ultracycler romano ha sbagliato strada prendendo erroneamente le indicazioni del cammino a piedi. Ha cercato di aggirare Burgos per non fare troppo tardi. Il programma è stato completamente stravolto senza Gps e solo con la cartina che segna strade principali e deviazioni strane.
A 70 km da Palencia un altro errore lo ha portato ad allungare il suo percorso, ma il tempo è stato mite con una temperatura di 16 gradi e la gamba è andata davvero alla grande. Una delle note positive è stato il vento fortissimo ma stavolta a favore, perciò Omar Di Felice ha aperto la vela e ha deciso di proseguire puntando verso Leon.
Dopo una piccola crisi a Carrion de Los Condes Di Felice ha calato il suo ritmo con pedalate a 25km/h, davanti a lui solo vallate desolate al tramonto. Il “Camoscio delle Dolomiti” si è equipaggiato per la notte, gamba ancora ottima, lucido e sveglio dopo 10 ore e più di sella. In quell’istante ha deciso di tirare fino a Leon, qualunque ora si sia fatta, avrebbe dormito lì.
La malinconia è stata la sua unica compagna al tramonto prima che sia calato il buio. Dopo più di 16 ore di sella e quasi 400 km dai Pirenei a Castilla y Leon, Omar Di Felice è giunto alle 23:30 a destinazione, con la bellezza di Pamplona, la desolazione di Sahagun e i rumori di Leon nel cuore.
La notte appena passata Di Felice ha dormito “solamente” a 300 km da Santiago, stanco morto, con la schiena a pezzi e le gambe doloranti ma con il cuore vivo e la testa concentrata sulla meta.
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